La ferrovia della Valsesia

20 settembre 2015

Foto di Livio G. Rossetti e Anna Maria Bojeri
Da Novara alle Alpi della Valsesia con il treno storico della Fondazione FS, una iniziativa realizzata in occasione di Expo Milano 2015, domenica 20 settembre, un itinerario indimenticabile sulla ferrovia che per 129 anni ha collegato la pianura padana a Varallo. La locomotiva trainava cinque carrozze tipo “Centoporte”, costruite tra il 1928 e il 1952 e un ex vagone postale trasformato in bar. Le carrozze tipo “Centoporte” furono le prime in Italia a cassa metallica, anche se ottenute dalla trasformazione di vetture con cassa a legno preesistenti. I sedili interni, in legno, offrivano 78 posti per ogni carrozza, mentre il riscaldamento era a vapore.

A proposito del locomotore bisogna fare una precisazione. All'arrivo del treno a Novara vi è stato un momento di delusione; ci si aspettava per l'ultimo viaggio della stagione almeno un locomotore a vapore, invece il treno era trascinato da un locomotore Diesel D343.1030. Noi tutti siamo saliti sulla carrozza n° 5, l'ultima, e non abbiamo visto le manovre in testa al convoglio. Ma, subito dopo la ripartenza, abbiamo notato continue nuvole nere di fumo e, solo all'arrivo a Varallo, abbiamo capito anche il motivo di tanta gente appostata lungo il percorso del treno e armata di macchine fotografiche e telefonini. A Novara era stato posizionato, davanti al Diesel, un locotender 889.051 del 1922.

La locomotiva-tender, definita comunemente locotender, è un particolare tipo di locomotiva a vapore priva di tender rimorchiato. In una "locotender" la scorta d'acqua è posta a fianco alla caldaia, dal caratteristico camino con parascintille. Il carico di carbone trova posto dietro la cabina di guida in un cassone metallico aperto in alto per un agevole carico del carbone e con un'apertura in basso all'interno della cabina di guida per l'asportazione. Le locomotive così costruite avevano il vantaggio di usare il carico a bordo dell'acqua come peso che aumentava l'aderenza ai fini della trazione. Un ulteriore vantaggio era la lunghezza ridotta che permetteva una facile giratura a termine corsa mediante piattaforme girevoli di piccolo diametro. Nelle reti ferroviarie più grandi, le locotender sono presto finite a svolgere servizio di manovra negli scali. Quelle sopravvissute sono spesso utilizzate come monumento alla locomotiva o in certi casi, ripristinate, alla trazione di treni turistici d'epoca come nel caso della Milano-Novara- Varallo.

Durante il viaggio, alcune persone in costume tradizionale valsesiano hanno fornito informazioni e distribuito materiale illustrativo dell'evento, mentre allieve dell'Istituto alberghiero di Varallo hanno offerto un piccolo assaggio di prodotti valsesiani. La comitiva novarese era guidata dall'ottima accompagnatrice Patrizia Zanetta e il nostro gruppetto era formato da noi due, e gli amici Donatella e Paolo.


All'arrivo a Varallo ci attendeva una numerosa folla e la banda musicale. Ci siamo poi mossi con una guida turistica locale per visitare il centro storico della cittadina e, in particolare, la chiesa di Santa Maria delle Grazie per ammirare la "parete gaudenziana", opera eccelsa di Gaudenzio Ferrari che costituisce uno dei capolavori della pittura rinascimentale tra Piemonte e Lombardia.

Una passeggiata per Varallo Sesia
Salita al Sacro Monte e ritorno a Novara.