Abbazia di Vezzolano
e Pieve di San Lorenzo a Montiglio Monferrato

Foto di Livio G. Rossetti e Anna Maria Bojeri

Santa Maria di Vezzolano è un'abbazia in stile romanico e gotico ed è considerato uno dei più importanti monumenti medievali del Piemonte. È ubicato nel comune astigiano di Albugnano, isolato tra le colline e i campi. Secondo una antica leggenda la fondazione della chiesa è da far risalire a Carlo Magno che nell'anno 773 stava cacciando nei boschi di Vezzolano, quando gli apparvero tre scheletri che lo spaventarono. Un eremita, presente in quella località, lo rassicurò e lo invitò a pregare la Madonna. Carlo Magno si tranquillizzò e decise di edificare in quel luogo una chiesa abbaziale in segno di ringraziamento. Secondo indagini storiche si ritiene che una primitiva abbazia fosse già esistente in epoca longobarda e che sia stata poi ingrandita divenendo famosa in tutto il territorio. Nel X secolo venne distrutta dai Saraceni e successivamente ricostruita e donata dal re Arduino a Oddone di Bruzolo nel 1002, che poi la donò ai suoi discendenti i quali la cedettero nel 1095 al preposto di Vezzolano. Attualmente il complesso è composto da una chiesa con campanile, da un chiostro e da una sala capitolare dove si alternano diversi stili fra cui il gotico ed il romanico. La pietra arenaria ed il mattone formano la bicromia a fasce alternate, come in Liguria e in Toscana. La chiesa romanica fu terminata nel 1189 e subì alcuni interventi in epoca gotica.

La facciata è tipicamente romanica e presenta tre ordini di "finte" gallerie, ad eccezione di quella centrale interrotta da una bifora, con piccole colonnine. Il portale è contornato da piccoli pilastri quadrati decorati con motivi vegetali e geometrici come i capitelli; la lunetta raffigura la Vergine in trono con ai lati due angeli. La facciata ruota attorno alla figura del Cristo al centro della bifora, affiancato da due arcangeli: Michele e Raffaele, armati di lancia e spada. Sopra la bifora si trovano due angeli con un cero in mano alternati a tre medaglioni in ceramica policroma. Sopra ancora si trovano due serafini e al culmine, in una nicchia, il busto di Cristo benedicente. Il campanile è in stile romanico con archetti, ed è stato rimaneggiato nella parte superiore.
Le volte interne sono ad archi acuti costolonati e la navata centrale è divisa da un intramezzo finemente decorato con due ordini di decorazioni scultoree policrome: nella parte inferiore sono rappresentati patriarchi, mentre in quella superiore si osservano episodi della vita di Maria, quali la Deposizione, l'Assunzione e il Trionfo in Cielo della Madonna di scuola frabcese della fine del XII secolo. L'altare maggiore è sormontato da un trittico in terracotta colorata risalente alla metà del XV secolo. In fondo alla navata destra si accede al chiostro, con portici di diversa struttura architettonica e con numerosi affreschi in stile gotico tra cui la Vergine in trono affiancata da due angeli, il Cristo fra i simboli degli Evangelisti, l'adorazione dei magi e la leggenda di Carlo Magno e degli scheletri fuoriusciti dal sepolcro che rappresentano uno dei più interessanti cicli pittorici del Trecento piemontese.

il Po
le colline del Monferrato
i vigneti
Vezzolano
Carlo Magno
San Lorenzo
Montiglio
le sue meridiane

La pieve romanica di San Lorenzo sorge isolata accanto al cimitero di Montiglio Monferrato, nel luogo in cui sorgeva un antico borgo che, nel XIII-XIV secolo, fu abbandonato dalla popolazione che si spostò all'interno delle fortificazioni del castello su un'altura vicina. La pieve fu edificata attorno alla metà del XII secolo ed è caratterizzata dal bicromatismo dato dall'accostamento dei mattoni con i blocchi di pietra arenaria. Cessate le sue funzioni la chiesa dopo il XIII- XIV secolo divenne cappella cimiteriale. Nulla resta dell'originale facciata della chiesa che fu ricostruita nell'Ottocento.
L'interno presenta una navata unica con un breve transetto; gli archi a tutto sesto, sostenuti da pilastri, sono sormontati da una doppia ghiera e da una cornice. Di grande interesse sono i capitelli, tutti diversi tra loro, che sormontano le semicolonne ed i pilastri formando una gamma di motivi tipici dell'iconografia medievale; oltre a capitelli con motivi vegetali e motivi ad intrecci, sono presenti capitelli con sirene, figure mostruose, uccelli con chicchi d'uva nel becco, figure umane con tralci di vite, aquile ed altro ancora.
Una breve visita a Montiglio, famoso per le sue meridiane