Turchia classica e Cappadocia

Foto di Anna Maria Bojeri
26 dicembre 1997

Dopo il viaggio estivo in Grecia, per la fine anno abbiamo deciso per un lungo viaggio di due settimane in Turchia, con volo di linea da Milano ad Istanbul e poi, con un autobus, verso le antiche città dell'Asia Minore per addentrarci poi all'interno verso la Cappadocia. Ad Istanbul abbiamo soggiornato nel più lussuoso e antico Hotel Pera Palas che dopo pochi anni è stato chiuso ed è diventato museo. Qui dalla fine dell'Ottocento hanno soggiornato i regnanti di mezza Europa, principi e personaggi illustri. È stato costruito nel 1892 allo scopo di ospitare i passeggeri dell'Orient Express ed è considerato "il più vecchio hotel europeo della Turchia". Il Pera Palas affaccia le proprie camere sul Corno d'Oro e sulla penisola di Istanbul. Nel 2006 è stato chiuso e ha subito un restauro completo dal 2008 al 2010. L'architetto responsabile Alexander Vallaury, franco-turco, già autore della sede centrale della Banca ottomana e del museo archeologico di Istanbul, diede all'edificio un taglio ibrido tra il neoclassico, l'art nouveau e lo stile orientale. Il Pera Palas esordiva come una meraviglia tecnologica. Si trattava del primo edificio con alimentazione elettrica, era dotato di acqua calda e del primo ascensore di Istanbul. Nella stanza 411, Agatha Christie scrisse Assassinio sull'Orient Express. Vi hanno alloggiato diverse personalità, tra cui il primo presidente della Repubblica di Turchia Mustafa Kemal Atatürk, Pierre Loti, Agatha Christie, Ernest Hemingway, re Edoardo VIII, l'imperatore d'Austria-Ungheria Francesco Giuseppe, Alfred Hitchcock e Jacqueline Kennedy Onassis. La stanza 101, in cui era solito alloggiare Atatürk è stata adibita a museo in occasione del centesimo compleanno dello statista.

Istanbul è una megalopoli che si estende lungo lo stretto del Bosforo, alla cui estremità meridionale vi è il porto naturale del Corno d'Oro, e lungo la sponda settentrionale del Mar di Marmara. La città, divisa dal Bosforo. Nel corso della sua lunga storia, la città (chiamata Bisanzio fino al 330, poi Costantinopoli sino al 1453, poi Istanbul, è stata la capitale dell'Impero romano (330-395); dell'Impero bizantino (395-1204 e 1261-1453); dell'Impero latino (1204-1261) ed in fine dell'Impero ottomano (1453-1922).
La maggior basilica costantiniana, Hagia Sophia (Divina Sapienza), monumento di estrema rilevanza architettonica dedicato al Logos, da sempre centro religioso della città, divenne il centro della cristianità greco-ortodossa. Circondata dal potente impero turco ottomano, il 29 maggio 1453 Costantinopoli venne espugnata dal Sultano Maometto II, detto il Conquistatore, che ne fece la capitale dell'Impero ottomano.
In piazza Sultanahmet, sul luogo dell'Ippodromo di Costantinopoli, è ancora visibile l'obelisco di Teodosio. Nella parte occidentale del quartiere Fatih rimane l'Acquedotto di Valente, costruito alla fine del IV secolo. Allo stesso modo, le mura di Costantinopoli, erette in gran parte da Teodosio II, sono ancora in gran parte visibili. Infine, la Colonna di Costantino, eretta nel 330 d.C. al centro dell'omonimo foro, è ancora in loco, fra l'Ippodromo e il Gran Bazar. Sopravvivono antiche chiese bizantine, alcune trasformate in moschee, e sinagoghe. Fondata da Costantino e ricostruita nel 537 da Giustiniano, la Basilica di Santa Sofia è uno dei principali monumenti di Istanbul. Già considerata un capolavoro di architettura in virtù specialmente della sua enorme cupola, fu trasformata in moschea dopo la caduta della città nel 1453. Diventata museo per volere del presidente Kemal, ha beneficiato di restauri grazie ai quali sono stati riscoperti preziosi mosaici.
Istanbul è rinomata per le sue moschee. Una delle più celebri è la Moschea Blu terminata nel 1616, la quale si trova a pochi passi da Santa Sofia. La Moschea del Conquistatore, sebbene ricostruita alla fine del settecento, è uno dei maggiori esempi di architettura turco-islamica in città.La Moschea di Solimano (costruita tra il 1550 e il 1557) è considerata la più bella fra le moschee imperiali di Istanbul. Terminata nel 1665, la Yeni Cami ("Moschea Nuova") che si trova sul Corno d'Oro all'estremità meridionale del ponte di Galata, è uno dei siti più visitati di Istanbul.
I Sultani risiedevano sino alla meta dello ottocento nel Palazzo Topkapi. Esso consiste di una serie di edifici, giardini e chioschi situati sul Promontorio del Serraglio il quale divide il Corno d'Oro e il mar di Marmara. Fondato nel 1459, crebbe inglobando il sito dell'antica acropoli greca e bizantina, ed è oggi trasformato in un museo.
Tra gli altri principali edifici si può menzionare la Torre di Galata (dove abbiamo pranzato), eretta nel 1348. Molto più antica la Yerebatan Sarayi (Cisterna Basilica) una grande cisterna sotterranea per la raccolta delle acque, costruita da Giustiniano I nel 532, la quale si presenta come un enorme spazio sotterraneo le cui volte sono sorrette da dodici file di 28 colonne alte 9 metri e distanziate l'una dall'altra di 4,90 m. Dell'epoca ottomana sono ancora in funzione il Grande Bazar e il Bazar delle spezie, grandi mercati al coperto dove si trovano numerosissimi negozi caratteristici e che attirano molti turisti.


Verso sera con il bus ci dirigiamo allo stretto dei Dadanelli. Durante una fermata in un bar vengo derubato di tutti i documenti. Solo al penultimo giorno in ambasciata del nostro Paese otterrò il visto per poter ritornare a casa! Cena e pernottamento in un modesto hotel. Il giorno successivo, sotto l'acqua, visitiamo i resti di Troia.
Di seguito la visita dei resti dell'antica città di Pergamo e dell'ospedale di Esculapio. Dopo tre ore di viaggio sotto l'acqua arriviamo in un hotel molto più bello. L'indomani visitiamo gli scavi di Efeso, grande città dell'antichità dove predicò San Paolo che scrisse alcune lettere, presenti negli Atti degli Apostoli, agli Efesini. Ad Efeso abbiamo visitato anche la casa di Maria dove la tradizione vuole che visse gli ultimi anni la madre di Gesù con San Giovanni. Successivamente abbiamo visitato i resti di Aphrodisias con il tetrapilo di Afrodisia, l'Odeion, il teatro e lo stadio.
Il giorno successivo visitiamo Hierapolis con un teatro romano ben conservato, una vasta necropoli e il martyrion dell'apostolo Filippo, il cui complesso occupa la collina che sovrasta la città, e le formazioni di Pamukkale ("castello di cotone"), famose per le sue sorgenti calde che formano concrezioni di carbonato di calcio spettacolari.

Dopo diverse soste per gustare jogurt con miele e per il pranzo, si giunge a Konya, una vera capitale nel mondo religioso arabo-turco. Konya è una città antica, visitata anche da Paolo di Tarso. Fu un'importante città romana e bizantina, situata sulla strada che collegava Costantinopoli ad Antiochia. La città venne conquistata dai Turchi Selgiuchidi nel 1071 e dal 1097 al 1243 fu la capitale del "Sultanato d'Iconio"). Fu temporaneamente occupato dai crociati Goffredo di Buglione (1097) e Federico Barbarossa (1190). Konya raggiunse la prosperità dal 1205 al 1239 quando i sultani controllavano l'Anatolia interna, l'Armenia, parte del Medio Oriente e della Crimea. Nel 1243, la città venne conquistata dai Mongoli. A seguito della caduta del Sultanato d'Iconio, la città fu sede di un emirato indipendente dal 1307 al 1322, e nel 1420 fu occupata dall'Impero Ottomano. Solimano II fece costruire alcune moschee in città. A Konya si trova la tomba del poeta sufi persiano Gialal al-Din Muhammad Rumi, meglio conosciuto come Mevlana. Egli fu il fondatore dell'ordine dei dervisci rotanti. Nel Mausoleo oltre a Mevlana sono sepolti molti altri esponenti di questa religione e vi è anche un museo con numerosi volumi del Corano preziosi e antichi. Alloggiando all'Hotel Dundar abbiamo assistito ad un rito dei dervisci rotanti.

Il mattino seguente, partendo da Konya, abbiamo visitato il caravanserraglio Sultanhani. Nella prima metà del XIII secolo, sulle rotte commerciali che attraversavano l'Anatolia, i Selgiuchidi fecero costruire un gran numero di magazzini dove proteggere le mercanzie e di caravanserragli. Questi ultimi erano dei grandi edifici che disponevano di una locanda, di locali per custodire le carovane, di alloggi. Uno dei meglio conservati di quel periodo, ed il più grande, è il caravanserraglio di Sultanhani.
Poi ci siamo inoltrati nelle terre della Cappadocia, in gran parte innevate. Questa è anche la terra delle città sotterranee, scavate nel tufo acon cunicoli, pozzi e camere di varia dimensione. La prima, non prevista, tappa è stata nella gola della valle di Ihlara dove abbiamo visitato alcune chiese scavate nel terreno vulcanico nei primi secoli della diffusione del cristianesimo. Era in quei lontani tempi uno dei luoghi preferiti dai monaci bizantini, che scavarono e affrescarono molte chiese. Molto bella è Agacalti Kilisesi, cioè la Chiesa sotto l'albero.

Dopo una lunga galoppata in bus siamo giunti ad Ankara dove abbiamo visitato il museo degli Ittiti o Museo delle civiltà Anatoliche. Tra i più importanti musei archeologici del mondo, è di eccezionale interesse per la ricchezza delle collezioni che vi sono conservate e che abbracciano tutte le civiltà succedutesi nell’Asia Minore. Importanti le pitture murali neolitiche, provenienti da Çatalhöyük, considerata la prima città costruita nel Medio Oriente, e risalenti ad un periodo compreso tra il 6500 a.C. e il 5720 a.C., mentre il resto delle collezioni si snoda tra reperti dell’età del bronzo antico (2600-1900 a.C.), pregevoli reperti e sculture della cultura ittita, tavolette d'argilla incise in caratteri cuneiformi, vere lettere commerciali di mercanti assiri, monete, gioielli e sculture riconducibili al periodo ellenico e ritrovamenti provenienti dal tumulo di Gordio (XII- metà VIII sec. a.C.), attribuito al re Mida.
Dopo pranzo in aereo abbiamo fatto ritorno ad Istanbul e quindi a Malpenza.