Impianti di telecomunicazione nel territorio di Veveri

Gli apparati per telecomunicazione sono sistemi che per svolgere la loro funzione devono emettere verso l’esterno l’energia elettromagnetica generata e amplificata da un trasmettitore; questa emissione avviene attraverso un trasduttore, anche chiamato antenna trasmittente. Nel territorio di Veveri sono ubicati 7 impianti radio elettrici: 2 impianti Vodafone, in Via G.Rossa e Strada vecchia Del Forno (zona Cantone); 2 impianti Tim, in Via vignale 108 (Cantone), e all'incrocio tra la strada del Forno e il canale Cavour; 2 impianti H3g, in Via Verbano e via G. Rossa; 1 impianto Wind in Via G.Rossa. Non essendoci valori misurati noti del fondo elettromagnetico, ho richiesto un controllo all'Ufficio Opere Pubbliche e Ambiente, in particolare al Funzionario Tecnico, arch. Dario Belletti e al suo Dirigente, arch. Roberto Guasco. Nel giugno 2008 sono state eseguite le misurazioni e qui riportiamo i dati rilevabili dalla relazione tecnica.
Oggetto: verifica fondo elettromagnetico frazione di Veveri. Nell’ambito dell’attività di monitoraggio ambientale dei campi elettromagnetici si è effettuata una verifica presso le antenne del quartiere. Tipo di indagine: misura in banda Larga di campo elettromagnetico a radiofrequenza e micronde; luoghi di misura: bivio s.s ticinese Via G. Rossa, Scuola materna Via Vignale, Via Belgirate, Via Felice Zanone, Piazzale della Chiesa. In relazione alla richiesta di rilevazioni dell’inquinamento ambientale da radiazioni a radio frequenze e microonde pervenuta a questo servizio mezzo richiesta del Sig. Rossetti Livio, è stata eseguita un’indagine al fine di quantificare i livelli delle emissioni elettromagnetiche presenti nel quartiere in oggetto. Per la misura è stato utilizzato il misuratore di campo elettromagnetico, Narda Safety Test solution – EMR 300, corredo di sensore isotropico di campo elettrico a banda larga, electric Field probe type 18.0, con risposta in frequenza nell’intervallo 100 KhZ – 3ghz. Le misure sono state effettuate conformemente alle indicazioni della guida CEI 211-7; i valori misurati sono stati mediati su un’area equivalente alla sezione verticale del corpo umano, e su qualsiasi livello ad intervallo di sei minuti.

Luogo di misura
Punti di Misura
Campo Elettrico (V/m)
Bivio s.s ticinese
Livello stradale
Valore max 0.83 (V/m)
Valore min 0.46 (V/m)
Valore med 0.46 (V/m)
Scuola materna Via Vignale
Livello stradale
Valore max 0.31 (V/m)
Valore min 0.25 (V/m)
Valore med 0.26 (V/m)
Via Belgirate
Livello stradale
Valore max 0.39 (V/m)
Valore min 0.20 (V/m)
Valore med 0.22 (V/m)
Via Felice Zanone
Livello stradale
Valore max 0.34 (V/m)
Valore min 0.19 (V/m)
Valore med 0.20 (V/m)
Piazzale della Chiesa
Livello stradale
Valore max 0.32 (V/m)
Valore min 0.17 (V/m)
Valore med 0.19 (V/m)
Le misure effettuate con strumentazione in banda larga hanno indicato un livello massimo di campo elettrico inferiore a 1,00 V/m.
Firmato: P.I Mario Colma, P.I. Gioacchino Roberto Lo Sapio,il Funzionario Tecnico arch. Dario Belletti.


Mappa generale

Zona Cantone


Zona Nord

Zona est



Il problema dell'inquinamento ambientale è molto sentito dalla cittadinanza: si esprime in varie forme e interessa l'aria, le acque e il terreno. Molti agenti inquinanti non vengono percepiti immediatamente, perchè in apparenza non si vedono. Uno di questi è denominato "ELETTROSMOG".
Dal sito comunale si legge: "L'inquinamento da campi elettromagnetici, con le conseguenze sulle persone, è argomento di attualità, come dimostra la pubblicistica di questi ultimi tempi, impegnata in dibattiti, relazioni e convegni.
"Elettrosmog" è un termine coniato dai mass media per definire tale tipo di inquinamento, ed in particolare quello prodotto dai campi elettrici e magnetici generati da ELF, radiofrequenze e microonde, appartenenti alla sezione non ionizzante (NIR) dello spettro elettromagnetico.
Sulla terra è da sempre presente un fondo elettromagnetico naturale, le cui sorgenti principali sono la terra stessa, l'atmosfera ed il sole che emette radiazioni IR,luce visible e radiazioni UV.
Al naturale livello di fondo si sono pero' aggiunti i campi prodotti dalle sorgenti legate all'attività dell'uomo, innalzando cosi' il fondo naturale.
Se si ritiene che i livelli di campo elettromagnetico oltrepassino i limiti di legge, è possibile chiedere una verifica gratuita inviando segnalazione scritta o e-mail indicando i propri dati. DOVE: Servizio Mobilità Urbana e Tutela Ambientale, Corso della Vittoria 60 - 28100 Novara, Tel. 0321420226, Fax 0321420650, e-mail: ambiente@comune.novara.it".

Atti comunali sull'argomento

Determina n.105 del 25 Giugno 2004: "Conferimento al POLAB Laboratorio Elettromagnetico Srl con sede in Pisa, nella persona di Alfio Turco dell'incarico professionale relativo alla realizzazione del piano comunale per la telefonia mobile".
Delibera n.92 del 15 Dicembre 2003: "Mozione relativa all'approvazione di un regolamento comunale che stabilisca norme certe per l'installazione e l'esercizio degli impianti di telecomunicazione e telefonia cellulare".
Delibera n.35 del 24 Maggio 2004: "Art.8, 6° comma della Legge 22-2-2001 n.36 - Approvazione del regolamento per l'installazione impianti fissi di telefonia mobile e ripetitori per i servizi di radiotelecomunicazioni".
Delibera n.367 del 4 Agosto 2004: "Istituzione osservatorio permanente sugli effetti all'esposizione ai campi elettromagnetici - Approvazione dello schema del protocollo di intesa tra Comune di Novara e Comitati Cittadini".
Delibera n.279 del 16 Giugno 2004: "Disciplina delle diffusioni radio-televisive - Convenzione con la Società Brambati".

Normativa di riferimento

Decreto 10 settembre 1998, n. 381. - Regolamento recante norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana (Il limite fissato è di 6V/m).
Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici,magnetici ed elettromagnetici del 14/02/01 n. 36 - (Pubblicata sulla "Gazzetta Ufficiale" del 7 marzo 2001 n. 55)
Deliberazione della giunta regionale 2 novembre 2004, n. 19-13802 - Legge regionale n. 19 del 3 agosto 2004 "Nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Prime indicazioni regionali per gli obblighi di comunicazione e certificazione di cui agli artt. 2 e 13, per gli impianti di telecomunicazione e radiodiffusione.(B.U. n. 44 del 4 novembre 2004).
Legge regionale n. 19 del 3 agosto 2004 "Nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici". Direttiva tecnica per il risanamento dei siti non a norma per l'esposizione ai campi elettromagnetici generati dagli impianti per telecomunicazioni e radiodiffusione (art. 5, comma 1, lettera d).
Decreto Legislativo 4 settembre 2002, n. 198 - pubblicato nella Gazzetta Ufficiale N. 215 del 13 Settembre 2002. - Disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni strategiche per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 21 dicembre 2001, n. 443.
D.M. 19.4.2000 - Disciplinare per il rilascio delle concessioni per la radiodiffusione privata televisiva su frequenze terrestri, in ambito locale.

IMPIANTI FISSI PER TELECOMUNICAZIONI

Sempre dal sito del Comune si legge:
"Gli apparati per telecomunicazione sono sistemi che per svolgere la loro funzione devono emettere verso l’esterno, con la massima efficienza, l’energia elettromagnetica generata e amplificata da un trasmettitore; questa emissione avviene attraverso un trasduttore, anche chiamato antenna trasmittente.
Le antenne sono quindi dispositivi aventi la funzione di trasduttori per operare la trasformazione di un segnale elettrico in energia elettromagnetica irradiata nello spazio libero (antenne trasmittenti) oppure effettuare la conversione inversa (antenne riceventi).
La trasmissione può essere di tipo broadcasting oppure di tipo direttivo: nel primo caso l’antenna deve diffondere il segnale su aree abbastanza vaste per raggiungere il maggior numero di utenti possibile, mentre nel secondo le antenne costituiscono un ponte radio, cioè un collegamento tra due punti in vista.
Sono un esempio di impianti broadcasting i ripetitori radiotelevisivi e gli impianti di telefonia cellulare, che sostanzialmente differiscono per le potenze impiegate e quindi per le aree di territorio coperte: i primi hanno spesso potenze superiori al kW e, a seconda della loro quota di installazione, coprono bacini di utenza che interessano anche più province, mentre i secondi impiegano potenze di decine di Watt e di solito interessano aree di qualche chilometro.
La copertura del territorio in molti casi viene ottenuta con combinazioni di singole antenne, i "sistemi antenna", che permettono un irraggiamento orizzontale pressoché isotropo (copertura dell’orizzonte su 360°).
Sul piano verticale, invece, l’antenna emette un fascio di irradiazione con angolo di apertura che tipicamente varia da qualche grado a qualche decina di grado: ciò vuol dire che se l’antenna è sufficientemente alta rispetto al terreno, attorno al traliccio si crea una zona d’ombra più o meno estesa, in cui il campo elettromagnetico ha valori di entità limitata.
I ponti radio vengono realizzati con antenne paraboliche che irradiano l’energia elettromagnetica in fasci molto stretti, sia orizzontalmente che verticalmente; grazie al loro elevato guadagno inviano il segnale a grandi distanze impiegando potenze in molti casi inferiori al Watt.
I ponti radio servono quindi per collegare tra loro due punti (antenne) distanti senza ostacoli interposti, emettendo il segnale in una direzione precisa e con una frequenza elevata.Questi impianti, spesso di grandi dimensioni, hanno un notevole impatto ambientale, ma di solito, grazie alla loro elevata direttività ed alle potenze impiegate, non presentano problemi di ordine protezionistico.
Da quanto detto, le emittenti radio televisive sono perciò le più critiche per quanto riguarda l’entità dei campi elettromagnetici e l’esposizione della popolazione, anche perché questo settore risente di una crescita disordinata e soffre dell’assenza di una pianificazione delle frequenze e di un controllo sulle potenze impiegate.
Questa situazione, soprattutto per l’emittenza radio in banda FM, ha portato ad una rincorsa continua all’innalzamento delle potenze che si è resa necessaria per guadagnare utenza rispetto all’emittente concorrente.
In alcuni casi, le potenze elevate, unitamente ad apparati installati a pochi metri dal suolo, sottopongono la popolazione che vive nelle vicinanze a rischi non giustificabili.
Se leggi precise imponessero opportune limitazioni, si potrebbe risparmiare energia, limitare le interferenze tra i vari apparati e ridurre i problemi di ordine sanitario senza compromettere la capacità commerciale delle emittenti.
Le Stazioni Radio Base (SRB) per telefonia cellulare hanno seguito uno sviluppo completamente diverso, che ha portato a situazioni più controllabili, sia per la tipologia degli impianti stessi, sia per il numero limitato di gestori.
Gli impianti di telefonia cellulare coprono in modo capillare tutto il territorio, assegnando ad ogni stazione installata un’area o cella, le cui dimensioni dipendono dalla densità degli utenti: nei centri abitati, ad esempio, le celle sono di qualche centinaio di metri, mentre nelle aree extraurbane sono decisamente più grandi.
Gli apparati fissi di telefonia cellulare si compongono di antenne che trasmettono il segnale al telefono cellulare ed antenne che ricevono il segnale trasmesso da quest’ultimo.
Gli apparati irradianti sono installati su tralicci o su edifici elevati, in modo da inviare il segnale, senza troppe interferenze, nella rispettiva cella di territorio; la copertura della porzione di territorio viene garantita da tre gruppi di antenne (tre celle) collocate in direzioni diverse, tali da garantire la quasi isotropicità del sistema.
Le potenze installate per ogni direzione variano da 72 Watt per un sistema TACS, a 25 Watt per un sistema GSM.
L’altezza delle installazioni, le potenze impiegate, la tipologia delle antenne impiegate concorrono nel complesso a limitare notevolmente i valori del campo elettromagnetico nelle aree circostanti l’impianto, tanto che nella totalità dei casi esaminati finora i valori misurati sono risultati ampiamente al di sotto dei limiti di riferimento".