Il Sud del Marocco

Foto di Anna Maria Bojeri
26 maggio 2003

Per questo tour nel sud del Marocco, la città di Marrakech sarà la nostra meta d’arrivo e di partenza per tornare a casa. Il gruppo non è numeroso e si viaggia in minibus. La prima tappa sarà la catena dell’Atlante dove, dopo una serie numerosa di curve attraversiamo il passo Tizi ‘n Tichka, situato a 2260 metri. Arriviamo alla fine a Ouarzazate, la città più conosciuta perché è stata usata come set per numerose scene di alcuni tra i più famosi film degli ultimi tempi. Le case sono in mattoni a vista ed ovunque domina il colore ocra. Visitiamo la kasbah di Taourirt, molto ben conservata. Era la residenza dei Pascià di Marrakech. Poi si visita la kasbah di Tiffoultout che si erge su una collinetta a cinque chilometri da Ouarzazate.

Ci si dirige poi verso Erfoud e una breve sosta viene fatta alla kasbah di Ait Ben Moro. Scavalcata la catena del Jebel Sarhro, si visitano due tra i più spettacolari monumenti naturali del Marocco, le gole del Todrà e del Dades, enormi canyon che scendono dall’Atlante come colpi di spada nella roccia. Il paesaggio di montagna è interrotto da una striscia verde di palme. Il gruppo riparte poi per l’escursione alle dune di Merzouga. Si entra così in contatto con il Sahara marocchino percorrendo le dune dell’erg M’Zhil e dell’Erg Chebbi, frequentate da nomadi che pascolano cammelli e capre, e l’oasi di M’Hamid. Si percorre una bella strada asfaltata fino ad incrociare il fiume Draa, poi si punta a sud fino a raggiungere l’oasi di Zagora in uno scenario di palmeti.

L’oasi di Zagora, antico terminale sahariano famoso per il cartello “Tombouctou 52 jours” introduce alla valle del Draa, uno dei più lunghi fiumi marocchini , un lungo nastro lussureggiante di palmeti carichi di datteri, di kasbah, di imponenti ksour, cioè villaggi fortificati, composti da granai e abitazioni, posti su colline o punti sopraelevati vicino ad oasi o corsi d'acqua. La parola ksar deriva dalla parola araba qasr ("castello", ovvero "villaggio fortificato"), la quale deriva a sua volta dal latino castrum. Da ksar derivano a loro volta Alcázar in spagnolo e cassero in italiano.
Arrivati ormai alla fine del tour, ci dirigiamo verso Marrakech non prima però di visitare la kasbah di Ait Ben Haddou. Si tratta della kasbah più famosa e meglio conservata di tutto il Marocco, scenografia di numerosi film.