La Sicilia Occidentale

Foto di Livio G. Rossetti e Anna Maria Bojeri

Questo è il racconto fotografico di un viaggio organizzato dal Cral De Agostini dal 16 al 23 giugno 2015 nella Sicilia Occidentale, visitando Segesta, l'isola di Favignana e la vicina Levanzo, Erice e San Vito lo Capo, Marsala, Mazara del Vallo, le saline di Trapani, la Riserva dello Stagnone, Trapani, Palermo e Monreale.

Siamo partiti da Novara alle 4,00 del mattino per imbarcarci a Malpensa e abbiamo raggiunto Palermo nella prima mattinata. Dopo una prima visita al tempio di Segesta, localizzato lungo il tragitto di trasferimento verso la struttura alberghiera che ci avrebbe ospitato, nel mezzogiorno abbiamo raggiunto l’Hotel Baglio Basile, a Petrosino (Marsala).


















Segesta

Si chiamava Segesta un'antica città fondata dagli Elimi e situata nella parte nord-occidentale della Sicilia. La vecchia città sorge sul Monte Barbaro, nel comune di Calatafimi Segesta, a una decina di chilometri da Alcamo. La data della fondazione di nSegesta non è conosciuta, ma da alcuni documenti risulta che la città era abitata nel IX secolo a.C. Tucidide narra che i profughi troiani, attraversando il Mediterraneo, giunsero in Sicilia e fondarono Segesta, chiamata Aegesta, ed Erice. Questi profughi presero il nome di Elimi.
Virgilio cita la leggenda secondo cui Segesta sarebbe stata fondata da Enea. Fin dalla loro fondazione, Segesta e Selinunte furono in guerra fra loro per motivi di confine. Il primo scontro avvenne nel 580 a.C. e Segesta ne uscì vittoriosa. Nel 415 a.C. Segesta chiese aiuto ad Atene perché intervenisse contro la città avversariaappoggiata da Siracusa. Gli ateniesi decisero una spedizione in Sicilia, assediarono Siracusa ma ne risultarono sconfitti. Gli scontri si conclusero nel 409 a.C., quando Selinunte fu assediata e distrutta dai cartaginesi, invocati anche questa volta dai segestani. Nel 276 a.C. la città si consegnò all'armata di Pirro, poi ritornò sotto l'influenza punica.Nella prima guerra punica, nel 260 a.C. si alleò a Roma e i romani la difesero dal tentativo di riconquista cartaginese. Fu nel 104 a.C. che da Segesta iniziarono le rivolte degli schiavi in Sicilia. Queste rivolte furono soffocate nel sangue dai Romani nel 99 a.C. In fine Segesta fu distrutta definitivamente dai Vandali nel V secolo.

Il tempio è stato costruito durante l'ultimo trentennio del V secolo a.C., sulla cima di una collina a ovest della città, fuori dalle sue mura. Si tratta di un grande tempio con sei colonne sul lato più corto, non scanalate. Sul lato lungo presenta invece quattordici colonne, alte 10 metri. L'attuale stato di conservazione presenta l'intero colonnato completo di tutta la trabeazione. Questo tempio però non fu mai terminato, a causa probabilmente degli avvenimenti bellici che coinvolsero a lungo la città. Nel XVIII secolo il tempio fu oggetto di un primo restauro da parte dell'architetto Chenchi. Fu visitato da Goethe e divenne una delle mete del Grand Tour e una della cause della riscoperta dell'architettura greca e del dorico che fu alle radici del neoclassicismo.



















































Sullo scorcio del III sec. a. C., gli abitanti di Segesta costruirono il loro teatro sulla cima più alta del Monte Barbaro, in un sito, alle spalle dell’agorà, che era già sede di un luogo di culto molti secoli prima. Orientato a nord, verso il Golfo di Castellammare, il teatro sfrutta come scenografia lo splendido panorama del mare e delle colline. Fu costruito secondo i dettami dell’architettura greco-ellenistica, con blocchi di calcare locale. Si discosta dalla struttura tipica dei teatri greci perché la cavea non poggia direttamente sulla roccia ma è stata costruita ed è sorretta da muri di contenimento. Consta di due ingressi ed è in grado di contenere circa 4000 persone. La cavea ha un diametro di 63 m ed è divisa in due da un corridoio centrale. Ne derivano due sezioni: una più in basso e una più in alto. La prima conta 21 file di posti. La seconda era fornita invece di sedili con schienale. Di queste seconde gradinate rimangono però solo poche tracce. Ogni estate è possibile rivivere la magia antica del teatro di Segesta grazie alle rappresentazioni che vi vengono svolte.

Hotel Baglio Basile

Nella terra del vino, circondata da vigneti, palme secolari e oliveti, sorge l’Hotel Baglio Basile, una maestosa dimora di fine Ottocento, che domina l’intero territorio circostante. L’Hotel è situato nel comune di Petrosino, in un punto strategico da dove poter raggiungere le località turistiche più belle della Sicilia Occidentale. Scegliere il Baglio Basile è decidere di fare un viaggio nella “sicilianità”, per la buona cucina mediterranea e l’eccellenza delle produzioni vinicole locali.





















































L'isola di Favignana e la vicina Levanzo.