La Sicilia Sud Orientale

Foto di Livio G. Rossetti e Anna Maria Bojeri

Scicli di notte

Scicli è un comune di 27 mila abitanti della provincia di Ragusa ed è una monumentale città barocca dalle forme di un presepe vivente se vista di notte; nel 2002 il suo centro storico è stato insignito del titolo di Patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO, insieme con il Val di Noto.

l suo territorio si estende dal mare alle propaggini meridionali del tavolato ibleo. I paesaggi sono molto varî passa ndo dalla costa, bassa e sabbiosa con modeste falesie calcaree, coperta dalla macchia mediterranea ai pendii dolci di origine alluvionale dell'entroterra con ulivi, mandorli e carrubi fino a giungere ai rilievi calcarei della parte settentrionale e interna in cui sorge il capoluogo. Il territorio comunale è solcato da diversi corsi d'acqua i quali hanno tutti carattere torrentizio e stagionale fatta eccezione per l'Irminio; gli altri principali torrenti intercettano il centro di Scicli e sono il Mothucanus o torrente Modica-Scicli, il torrente di S. Maria La Nova e quello di S. Bartolomeo. Nei millenni ognuno di questi ha scavato nel tavolato profonde gole che oggi caratterizzano il paesaggio. La città moderna è adagiata nella conca in cui questi tre canyon confluiscono.

La presenza umana nel territorio di Scicli risale al periodo eneolitico, come dimostrano i ritrovamenti della Grotta Maggiore datati fra l'età del rame e l'età del bronzo antico (III-II millennio a.C. – XVIII-XV secolo a.C.). La conformazione del territorio, con la presenza di cave e grotte carsiche, ha favorito la nascita di numerosi insediamenti rupestritra cui l'insediamento tardo bizantino del VII secolo d.C. sito in località Castellaccio, e l'insediamento rupestre bizantino (VIII secolo d.C.) e medievale (X-XI secolo d.C.) in località Chiafura.
Ritrovamenti archeologici, in particolare i resti di un abitato greco presso la foce dell'Irminio, testimoniano la presenza, o comunque dei contatti di primaria importanza con i greci. Oltre ai resti greci sono state trovate tracce che testimoniano la presenza dei cartaginesi, presenti nell'isola fino alla conquista romana avvenuta nel III secolo a.C. Sotto il dominio romano Scicli divenne città "decumana", sottoposta al tributo della "decima" del raccolto. Dopo la caduta dell'impero romano Scicli passò ai bizantini e subì, come altre città dell'Isola, le incursioni degli Arabi.

Sotto il dominio arabo, Scicli conobbe un periodo di sviluppo agricolo e commerciale e lo storico arabo Edrisi nella prima metà del XII secolo, esaltò la prosperità economica di Scicli con queste parole: "rocca di Siklah, posta in alto sopra un monte, è delle più nobili, e la sua pianura delle più ubertose. Il paese prospera moltissimo, circondato da una campagna abitata, i giardini producono tutta sorte di frutte, i poderi e i seminati sono fertilissimi ed eccellenti sopra tutt'altri; i fiumi, abbondanti di acqua, muovono di molti molini".

Si fa risalire all'anno 1091 la liberazione definitiva di Scicli dal dominio saraceno per opera di Ruggero d'Altavilla e il passaggio al dominio normanno. A questa battaglia è legata la leggenda della Madonna delle Milizie. Si narra che la battaglia finale fu vinta dai Cristiani per l'intercessione della Vergine Maria scesa su un bianco cavallo a difesa di Scicli. La battaglia è ricordata ogni anno con la Festa delle Milizie, una delle principali attrazioni folcloristiche di Scicli.

Il tremendo terremoto del 1693 causò 3000 morti e la distruzione di gran parte della città. Da quelle macerie, Scicli rinacque in chiave barocca, e oggi è caratterizzata da numerosi edifici settecenteschi. Il Palazzo Beneventano fu definito da Sir Anthony Blunt il più bel palazzo barocco di Sicilia. Si trova alle pendici del Colle di San Matteo in posizione baricentrica tra l'antica cittadella fortificata sita in cima all'altura e la moderna città settecentesca. Caratteristici mascheroni "irriverenti" adornano i due monumentali prospetti legati da un notevole cantonale. Il Palazzo di Città è stato costruito nei primissimi anni del Novecento sul sito del demolito convento delle Benedettine, annesso alla Chiesa di San Giovanni Evangelista ed è in stile eclettico neorinascimentale. La Chiesa di San Bartolomeo Apostolo risale ai primi anni del XV secolo; inserita nella "cava" omonima, la cui facciata a torre dei primi dell'Ottocento riprende temi già sviluppati a Ragusa. L'interno è ad unica navata a croce greca e si presenta tardo barocco-rococò; custodisce un ciclo di stucchi che vanno dal Settecento all'Ottocento e il quadro della Madonna delle Milizie.










S. Bartolomeo




la Madonna delle Milizie











Palazzo Beneventano






S.Giovanni evangelista

Municipio









A proposito del bar "italoBARocco"; esso prende il nome del cane realmente vissuto nella città di Scicli a cui è stato dedicato un film della giovane regista Alessia Scarso (film che con Anna ho visto) uscito proprio agli inizi del 2015. Il film racconta la storia di un cane eccezionale, ambientato nei luoghi originali della storia a Scicli. È una storia che narra di Italo, un cane randagio arrivato a Scicli nel 2008. Italo viene adottato dall’intera comunità di Scicli. Italo si insinuava con discrezione nelle giornate di persone semplici e diventò come una bella favola, un’abitudine salutare. Andava a scortare i bambini a scuola, alla messa domenicale, ai funerali e alle feste di paese. Quando riconosceva dei turisti, li accompagnava in giro.

Era fedele anche a Dio Italo: in chiesa, assisteva spesso alle funzioni religiose, in un suo piccolo angolino, senza arrecare nessun fastidio. Accompagnava spesso i turisti e una notte salvò anche una donna da un’aggressione. Da quel giorno si è presentato tutte le sere per scortare la ragazza nel suo tragitto. Era diventato tanto popolare da avere anche un addetto stampa del paese. Poi Italo purtroppo è morto nel 2011.











Ma Scicli è anche la location principale della fiction "il Commissario Montalbano": è l'immaginaria Vigata. Nella via Francesco Mormina Penna, vi è il novecentesco edificio del Munipio, che nella fiction rappresenta il commissariato di Polizia, dove spesso abbiamo visto il Commissario Montalbano arrivare con la sua Fiat Tipo. La chiesa di S.Bartolomeo è la chiesa dei funerali; la stanza del sindaco di Scicli è la stanza del Questore, mentre l'ufficio del protocollo diventa l'ufficio del commissario; la Fornace Penna di Sampieri, frazione di Scicli, è la " Mannara" dove avvengono appostamenti e sparatorie. Palazzo Iacono è la location degli esterni della Questura di Montelusa. Nel bar dove abbiamo gustato la granita al caffè serve anche il giovane Montalbano nella prima puntata di lunedì 14 settembre 2015.


Municipio

ufficio del Sindaco


S. Bartolomeo

dove pranza Montalbano


Agrigento, la Valle dei Templi,
il ritorno,
Arrivo e villaggio,
Marzamemi, Portopalo di Capo Passero,
Ispica