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Nel 1947, dopo la fine della Seconda Guerra mondiale e all'inizio della ricostruzione, l’autostrada Milano-Torino cominciò ad essere trafficata. Si fece strada in Mario Pavesi l’idea che l’automobilista non avesse solo bisogno di fare benzina, ma anche di un servizio di sosta e ristoro. Chiese l'autorizzazione alla società che gestiva l'autostrada e fece costruire all'ingresso di Veveri, vicino al casello di Novara della Milano-Torino, lato sud, verso la città, l’antesignano degli autogrill, un piccolo punto di ristoro, una sorta di spaccio avanzato dei suoi prodotti dolciari lungo l'autostrada, con tanto di arco pubblicitario, voluto dall’industriale novarese e disegnato dall’architetto Angelo Bianchetti.
Ricordo che in occasione del Natale del 1951 con papà e mamma mi recai all'autogrill per comprare un pacchetto di Pavesini ed ammirare il grande abete adorno di luci. Nel giro di un decennio, visto il successo del primo chiosco, l’Italia si popolò di autogrill con le insegne Pavesi a cui si aggiunsero, per imitazione, quelle concorrenti.
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Nel 1953, aumentando considerevolmente il traffico, furono fatti i primi allargamenti del piano viabile dell'autostrada: dagli 8 metri originali si passò ai 10 metri, inserendo una corsia centrale per il sorpasso. Ma ben presto ci si accorse che ciò non bastava e tra il 1956 e il 1962 si passò al raddoppio della stessa autostrada, con due corsie per ogni senso di marcia e una carreggiata di emergenza. Il vecchio chiosco Pavesi dovette essere smantellato perchè sul suo sedime sarebbe stata costruita la seconda corsia allargata. Il piccolo chiosco fu nel 1962 sostituito ad un edificio di stile moderno, con una struttura a cavallo di entrambe le corsie di marcia dell’autostrada, tra il casello di Veveri e quello di Galliate.
Nasce così il nome "Autogrill Pavesi". In quel momento, e per molti anni ancora, sarà il più grande d'Europa, costruito “a ponte” così da servire chi viaggia in entrambi i sensi di marcia. La progettazione e la costruzione di questo tipo di Autogrill si deve agli architetti Angelo Bianchetti, Melchiorre Bega e Carlo Casati: il primo dipendente della Pavesi, il secondo della Motta, il terzo coordinatore del progetto per la Società Autostrade, che disegnarono la struttura con particolare riguardo all’impatto paesaggistico. Nell'area Autogrill trovarono posto una vasto bar, un ristorante, uno spaccio, distributori di carburanti e un'officina di riparazione automezzi.
I manifesti pubblicitari Pavesi degli anni Cinquanta | ||||
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Trent’anni dopo il primo chiosco, nel 1977, dalla fusione dei rami di ristorazione autostradale di Alemagna, Motta e Pavesi, vide la luce il marchio Autogrill. Le tre aziende si lanciarono sul mercato della ristorazione autostradale inaugurando nuovi negozi e autogrill in tutta Italia e in altri Paesi europei.
La realizzazione della linea TAV aveva fatto pensare in un primo momento alla necessità di spostare nuovamente l'Autogrill, tanto che era stato predisposto un progetto per realizzare una nuova struttura ma il parere negativo della Sovrintendenza, che ha ritenuto tale opera degna di essere conservata come una delle prime costruzioni di tal fatta, ha ridimensionato il primitivo progetto prevedendo solamente lo spostamento della stazione di servizio. Al momento, quindi, il futuro dell'Autogrill Pavesi sarà di convivenza con la nuova opera che l'affiancherà.
Martedì, 10 novembre 2009, per ricordare i cento anni dalla nascita di Mario Pavesi si è tenuto a Novara presso il Piccolo Coccia un convegno presieduto dal figlio di Mario Pavesi e dal figlio dell'architetto Angelo Bianchetti. Sono stati ricordati i momenti iniziali dell'attività e delle intuizioni di Pavesi e i progetti per i numerosi autogrill costruiti in Italia e all'estero, a partire dal piccolo chiosco di Veveri e del punto di ristoro alla Fiera di Milano, sino agli autogrill a ponte tra cui quello presso il casello di Galliate del 1962 che sostituì quello del 1947 successivamente ampliato nei primi anni Cinquanta.
Immagini proiettate durante in convegno dall'arch.Jan Bianchetti | ||||
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