12 settembre, è tempo di rientrare a Novara. Fatti i bagagli, ci presentiamo nella hall e, di colpo, ci sentiamo due profughi, appena giunti nel centro di Pozzallo, perchè vediamo, ammassati su di un tavolino, tanti sacchetti di plastica con, presumo, qualcosa da mangiare per il lungo viaggio di rimpatrio forzato. Dalle immagini televisive avevo visto, nel momento dello sbarco dei poveri profughi nei porti dell'Italia insulare, gentili crocerossine o volontarie porgere a uno a uno un identico sacchetto di primo intervento dopo una pericolosa attraversata: almeno lì c'era un volto sorridente a porgere il sacchetto! Questo è il biglietto di presentazione dell'IGV Club Marispica!
Lasciato sdegnosamente il sacchetto sostitutivo del pranzo, in pullman ci rechiamo a Catania per l'imbarco, in forte ritardo tando da avere poco tempo per la consegna dei bagagli e per bere almeno un caffè: organizzazione ancora fortemente deficitaria, proprio come all'arrivo. Durante il volo passiamo sopra alcune isole delle Eolie (Filicudi e Alicudi), poi, più tardi si sorvola l'Elba e l'Arcipelago toscano, per rientrare nella Pianura Padana dopo un breve tratto della costa ligure, sorvolando i campi e le cascine, le periferie milanesi con i moderni insediamenti condominiali, sino all'areoporto di Linate. Accompagnatrice dell'agenzia novarese: non pervenuta.
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