Pamplona

Foto di Livio G. Rossetti e Anna Bojeri

Dopo Saragozza il tempo peggiora e arriviamo a Pamplona (Iruñea in basco) sotto la pioggia battente. Pamplona è un po' l'inizio del nostro Cammino di Santiago; è una città di circa 200 mila abitanti ed è capoluogo della comunità autonoma della Navarra. Lungo la strada che porta alla cattedrale ci guida il simbolo della conchiglia.
Los Sanfermines sono le feste che Pamplona celebra tra il 6 e il 14 luglio in onore di San Firmino, copatrono di Navarra e patrono dell'arcidiocesi di Pamplona e Tudela. Secondo la tradizione Firmino, figlio del governatore di Pamplona nel III secolo, si convertì al Cristianesimo e fu battezzato da San Saturnino, fu ordinato sacerdote a Tolosa poi tornò a Pamplona come vescovo e morì decapitato ad Amiens, dove era andato a predicare, il 25 settembre del 303. Patrono delle confraternite dei barcaioli, dei vinai e dei fornai, da molto tempo San Firmino viene ricordato con una festa che dura 204 ore.
Le feste cominciano con il lancio del razzo dal balcone del consiglio della città (Ayuntamiento) a mezzogiorno del 6 luglio e finiscono a mezzanotte del 14 luglio. Una delle attività più famose del Sanfermines è la corsa dei tori, lasciati liberi di correre tra la folla; la corsa ha termine nell'arena delle corride. Attraverso i secoli la festa di San Firmino tanto cara ad Hemingway, continua ad avere per protagonista la strada dove convivono le cerimonie religiose con quelle profane, le cerimonie pubbliche con il tumulto popolare, il culto arcaico del toro con il mangiare e il bere.
Fondata da Pompeo nel 75 a.C. come accampamento militare dominante nella valle del fiume Arga, con il tempo crebbe e divenne la Cottè do Pumpiu da cui deriva il nome. Ebbe un periodo di splendore nell'epoca imperiale di Roma, ma nel 466 fu presa dai Visigoti, poi dagli Arabi agli inizi dell'VIII secolo. Nel 788 Carlo Magno distrusse le mura della città. Nel X secolo i cristiani riuscirono a creare il Regno di Pamplona che nel 1164 prese il titolo di Regno di Navarra per meglio fronteggiare l'espansionismo della Castiglia. A Pamplona si rafforzò intanto il potere dei Vescovi fino al 1323 e, dopo varie lotte interne, nel 1426 divenne la capitale del regno di Navarra fino al 1512, quando venne assorbita nel regno di Spagna che si costituì definitivamente nel 1516 con Carlo V. Con la conquista da parte del regno di Castiglia, Pamplona assunse le funzioni di piazza fortificata per far fronte alle minacce che venivano dalla Francia.
Fino al XX secolo la città rimase chiusa entro le sue mura che furono in parte aperte a partire dal 1905, per permettere l'espansione della città. Le zone dove sorgevano le fortificazioni furono trasformate in parchi e la città assunse l'aspetto attuale di città moderna che conserva però una parte delle sue vestigia di epoca medioevale, con i resti delle mura e le chiese di san Saturnino e san Nicola. La cattedrale è gotica. Oggi Pamplona presenta un grande contrasto tra la città moderna, con grandi viali e molto verde, e la città medioevale, con i suoi vicoli, piazzette e monumenti antichi.



























































S.Firmino