Basilica di San Giulio
ORTA SAN GIULIO

Di antichissima origine, con resti archeologici paleocristiani, pare che la prima chiesa sia stata voluta qui da San Giulio nel IV secolo.

Alcuni scavi effettuati nel 1983 sembrano aver tolto credibilità all'ipotesi secondo cui tale chiesa si sarebbe trovata all'interno del castello (e quindi presso la sommità dell'isola) e sembrerebbero piuttosto collocarla nella zona occupata dall'attuale Basilica.

Quest'ultima è un edificio di chiaro impianto romanico, con pianta a croce latina, a tre navate absidate. Il presbiterio è coperto da una cupola poggiante su tamburo ottagonale; il portale ad arco è preceduto da un pronao a due colonne, sormontato da una grande finestra.

Dietro l'abside di sinistra si eleva il campanile a bifore e trifore, pregevole per i suoi materiali e per lo stile molto vicino al romanico lombardo.

Splendido e ben conservato è l'ambone in serpentino d'Oira, uno dei più alti esempi di scultura romanica.

Di forma quadrangolare, è sostenuto su quattro colonne tra loro diverse (le due posteriori sono ornate).

I parapetti del pulpito sono decorati da una fitta rete di sculture riproducenti immagini tipiche della simbologia cristiana (sono presenti un centauro, un drago, un'altra fiera ed un cerbiatto), i simboli degli evangelisti e una probabile raffigurazione dell'abate benedettino Guglielmo di Volpino (nato nel 962 e precursore della riforma monastica).

Interessanti sono pure gli affreschi, risalenti ad epoche diverse, che decorano con colori vivaci l'interno della Basilica.

Si tratta di raffigurazioni di Santi, in parte opera di un'ingenua arte popolare ed in parte produzioni della "Scuola Gaudenziana", formata da allievi del Gaudenzio Ferrari: dei pittori della famiglia Cagnola e di Giovanni Battista Cantalupi di Miasino.

A partire dai primi anni settanta una comunità di monache benedettine è giunta a raccogliere l'eredità spirituale dell'Isola di San Giulio.

La comunità occupa ora, oltre all'antica "domus episcopalis" l'ex seminario diocesano (l'Abbazia "Mater Ecclesiae") presso cui è stato allestito un importante centro per il restauro dei tessuti antichi ed un laboratorio per la confezione delle ostie e del locale "pane di San Giulio".