Appunti di Livio G. Rossetti

APPUNTI PER UN METODO DI STUDIO

Il "sistema" della dispersione scolastica e delle bacciature è uno dei maggiori problemi della scuola italiana: ripetenze, abbandoni, scarsi risultati e, per i più dotati, difficoltà nello sviluppo delle proprie potenzialità. Quali i possibili rimedi? Diversi tipi di intervento sono stati attivati per rispondere positivamente a questi problemi: semplificando possiamo affermare che un buon metodo di studio e molta volontà sono due sicure medicine, non le uniche, ma certamente le più efficaci.
Il corso di studi che ogni studente della scuola media e della superiore intraprende è impegnativo: prepara ad una futura attività di lavoro o al proseguimento degli studi a livello superiore. Per affrontare le molte difficoltà del percorso, lo studente deve essere fortemente motivato, dovrà avere una grande volontà, dovrà dimostrare impegno, applicazione e autonomia nell'organizzare il lavoro, sì da poter raggiungere gli obiettivi prefissati..
Lo studente dovrà anche affinare il suo comportamento che dovrà essere leale e corretto, sia verso i compagni, sia nei confronti degli insegnanti e dovrà essere sempre puntuale negli impegni che gli verranno richiesti. Se l'alunno si saprà organizzare e concentrare nel lavoro in classe e a casa, seguendo un metodo di studio appropriato, i risultati non tarderanno a giungere.

CAMBIARE MENTALITA'

Obiettivo
IL RENDIMENTO SCOLASTICO
Per poter ottenere un buon rendimento scolastico, lo studente deve avere:
Il docente può senza dubbio motivare lo studente, lo può interessare, lo può spingere a lavorare sempre meglio, ma è soprattutto lo studente che deve trovare delle buone motivazioni per il suo lavoro e le trova se pensa al proprio futuro, a ciò che vorrà fare nella vita, a quali obiettivi si è prefissato. Solo così si troverà coinvolto in un lavoro, a volte molto faticoso, ma che sarà utile, che avrà senso.
I singoli obiettivi che ogni alunno deve raggiungere possono essere classificati in due categorie: ciò che si deve sapere e ciò che si deve imparare.
IMPARARE
SAPERE

I FATTORI DI UN BUON METODO

I fattori principali di un buon metodo di studio sono:
le motivazioni
cioè l'autostima, la spinta ideale interna, il pensiero del proprio futuro che sostengono l'azione
lo studio
cioè la quantità, la qualità e la costanza dello studio, la concentrazione, la gestione del tempo, dello studio e del riposo
le abilità cognitive,
cioè il conoscere, e metacognitive, cioè i processi conoscitivi,
le mnemotecniche
cioè le tecniche di memorizzazione
le strategie
cioè saper leggere, saper prendere appunti, saper schematizzare, saper schedare ciò che si studia
il metodo
cioè la guida, sapere cosa fare, come fare e quando fare, in pratica, saper progettare il proprio lavoro e saperlo autovalutare.
Per alcuni studenti il metodo di studio è un percorso inefficace; dicono di studiare ma in realtà perdono tempo sui libri senza ottenere risultati, anzi non arrivano proprio a raggiungere l'obiettivo finale della promozione. Molti altri seguono un percorso tortuoso: molta fatica per raggiungere la mediocrità, sperando nella clemenza degli insegnanti. Solo seguendo costantemente un metodo diretto si ottengono buoni risultati, lavorando ogni giorno, avendo chiara la meta che si vuole raggiungere.

LE TAPPE DEL LAVORO

lezione: come seguire la lezione
lo studio domestico: quando e come
il ripassso: perchè

SEGUIRE UNA LEZIONE

L'ascolto è fondamentale, è la prima fase della comprensione. Ascoltare con motivazione, intenzione, attenzione e impegno. Per caricare il meccanismo dell'ascolto, lo studente, in attesa dell'arrivo del docente o delle formalità di rito (firma del registro, assenze,ecc.), non dovrebbe sprecare utili minuti di pausa, ma potrebbe leggere velocemente il titolo e i sottotitoli del capitolo che l'insegnante spiegherà; osservare le eventuali figure, grafici, didascalie ecc. Queste semplici attività attivano meccanismi di comprensione ed attenzione che sorreggeranno lo studente durante la lezione.

Durante la lezione si devono prendere appunti: questa attività aiuta lo studente a capire, a selezionare le informazioni. La scrittura aumenta la capacità di memorizzazione.


PRENDERE APPUNTI

Numerose sono le indicazioni che si rinvengono nei vari manuali dedicati alle tecniche della presa degli appunti durante una lezione o una conferenza. Molti autori si rifanno, comunque, alle metodologie formulate dagli studiosi della Università Cornell, e ad esse si ispira questa breve guida che chiameremo delle "8 erre". In primo luogo si divide il foglio di un quaderno di medie dimensioni in due parti: una a sinistra più larga, circa 14 cm, l'altra a destra larga solo 5 cm. Si lascia una riga in alto per poter inserire il titolo dell'argomento.
Mentre l'insegnante spiega, lo studente dovrà appuntare le informazioni in modo sintetico, con frasi brevi, schematiche, selenzionando l'essenziale e tralasciando il superfluo.
registrare le informazioni è, quindi, il primo passo.
Al termine della lezione, o durante le pause della spiegazione, lo studente completerà le frasi e le parole lasciate in sospeso e dovrà
rileggere
rapidamente gli appunti. Appena ritornato a casa, nel pomeriggio, la prima cosa che lo studente dovrà fare sarà quella di riprendere in mano gli appunti e trovare, per ogni periodo, una parola-chiave che verrà scritta nella parte destra del foglio. Così facendo potrà
ridurre
all'essenziale la lezione ascoltata e appuntata. A questo punto, con un foglio bianco, dovrà coprire la parte sinistra della pagina, provando a
ricostruire
il contenuto della lezione utilizzando solo le parole-chiave. Poi lo studente dovrà
riflettere
sul contenuto della lezione, confrontandolo con le altre conoscenze possedute e facendo considerazioni personali sulle nuove informazioni acquisite. Quindi dovrà
riguardare
rapidamente gli appunti e le parole-chiave, poi, con ordine dovrà
raccogliere
gli appunti in appositi quaderni a fogli sciolti, divisi per argomento e per materia. Successivamente, ma possibilmente entro le 24 ore, dovrà
rileggere
gli appunti e le parole-chiave, iniziando, così, la fase del ripasso.

LE FASI DELLO STUDIO

Lo studio richiede molta concentrazione e lucidità mentale. Se lo studente si sente affaticato, distratto o assonnato, non dovrà iniziare lo studio; sprecherebbe il suo tempo. Lo studio è l'insieme di:


Scopo dello studio è fissare nella memoria a lungo termine i contenuti, per ripresentarli e rielaborarli. La lettura è essenzialmente un processo mentale che avviene tramite gli occhi. Durante la lettura
Lo studente, nello stesso tempo, dovrà cercare di evitare di sdraiarsi, ascoltare musica, vedere la TV, mangiucchiare, giocherellare: sono tutte azioni che impediscono la concentrazione. Dovrà evitare di leggere ad alta voce, perchè questo rallenta la velocità di lettura. Dovrà evitare di leggere lentamente, poichè questo favorisce la distrazione.

LETTURA A SCOPO DI STUDIO

Leggere per identificare e decodificare le informazioni da apprendere.

MODELLO di ROBINSON
SQ3R

Survey: Ricognizione preliminare del testo
Prelettura o lettura selettiva. Le tecniche di preparazione alla lettura servono a farci capire l'argomento che ci accingiamo ad affrontare; attivano la mente e focalizzano l'attenzione aiutando la concentrazione.
La lettura selettiva consiste nello scorrimento rapidissimo del titolo, dei sottotitoli, delle parole evidenziate in grassetto, delle illustrazioni, degli schemi, ecc. Subito dopo si attua una seconda passata rapida per rintracciare informazioni più precise sull'argomento e sulle parti spiegate dall'insegnante durante la lezione.
Question: Domande
Prima della lettura del testo conviene motivare il nostro lavoro. Ciò può avvenire ponendosi domande del tipo: quali sono gli scopi di questa lettura? Quali possibili domande mi verranno poste?
Tutto ciò ci darà una motivazione precisa allo studio.
Read: Lettura intensiva del testo.
La lettura intensiva viene fatta per parti, rapidamente, in silenzio, cercando di individuare le parole-chiave o le parti più importanti che ricordano i passaggi sottolineati dall'insegnante durante la lezione: queste parti devono essere sottolineate.
Recite: Riformulazione dei contenuti dopo la lettura di ogni parte.
E' una rielaborazione mentale rapida dei contenuti. Dopo questa fase segue la schedatura attiva dei contenuti.
Review: Riguardare il testo rapidamente per controllare se la comprensione e la schedatura collimano.


Tenendo presente che generalmente si memorizza meglio ciò che si studia all'inizio e verso la fine di un periodo di circa sessanta minuti, è preferibile avere, nell'interno dell'ora, due o tre periodi di forte concentrazione di 20 o 30 minuti, intervallati da brevi pause (3 minuti circa); oppure si possono alternare periodi di lettura intensiva con le fasi di sottolineatura e schedatura.

EVIDENZIARE

Evidenziare facilita la memoria visiva e aiuta ad individuare l'essenziale in una pagina di testo. Si sottolinea dopo la prima lettura per parti, cioè dopo aver letto ogni paragrafo e aver capito ciò che è importante. Si riduce il testo alle informazioni essenziali. Si devono sottolineare solo le parole-chiave, ponendole in risalto; si ottiene così l'effetto

contrasto figura-sfondo




Sempre per aiutare la nostra memoria visiva, si deve seguire uno schema coerente, ad es.:
una sottolineatura in blu, o con il colore che più ti piace (o una doppia sottolineatura in nero) per le parole o concetti principali,
una sottolineatura in rosso (o una semplice in nero) per le parole o concetti secondari,
oppure una marcatura ! a lato per gli esempi,
oppure un ? per le parti non capite che saranno oggetto di domande all'insegnante.
Un ottimo sistema di sottolineatura è quello che utilizza i colori, i simboli, dei numeretti laterali, le note riassuntive, i titoletti . Anche nel caso dei colori, utilizzare uno schema fisso, sfruttando i colori che più si addicono al gusto personale.
Al termine della lettura e della sottolineatura si ha la schedatura delle informazioni essenziali.

SCHEDARE

Si scheda dopo la lettura e la sottolineatura.
Gli schemi facilitano la sintesi,
aiutano la memorizzazione,
sono ottimi nel ripasso rapido.
Vi sono diversi modelli di schedatura: ecco i più comuni.

Schedatura indentata
Tema principale
A) PRIMO PUNTO
B) SECONDO PUNTO
C) TERZO PUNTO
Altro tema principale
A) PRIMO PUNTO
B) SECONDO PUNTO
C) TERZO PUNTO
Il tutto con note brevi e uso di parole-chiave




Schedatura temporale
Viene usata soprattutto
in storia o quando si presenta
un elenco di avvenimenti
907 a.C. - fatto x
325 a.C. - fatto y
217 a.C. - fatto z
150 d.C. - fatto k

Schedatura sequenziale
In questo caso gli elementi della scheda sono legati mediante un
diagramma a flusso come nell'esempio:


papa Gregorio VII nel 1075 emana la "Dictatus papae"
l'imperatore Enrico IV non l'accetta, convoca il sinodo dei
vescovi tedeschi a Worms che dichiarano decaduto il papa
Gregorio scomunica l'imperatore
i principi si ribellano all'imperatore decaduto
ecc.




Tabelle e grafici
Le tabelle e i grafici
vengono impiegati per
ridurre i valori numerici,
rappresentandoli con disegni
o piccoli grafici più
facilmente memorizzabili

Tabella sinottica e
Tabella dicotomica
Questo tipo di tabelle
vengono impiegate per
schematizzare argomenti
che si presentano
in contrapposizione.

Confronto
tra la
vita di
Leopardi
e la vita
di Foscolo
Confronto
tra la
poetica di
Pascoli
e la poetica
del Carducci
Il tipo di schedatura che ha maggior valore formativo è però la la schedatura aperta detta anche mappa mentale

LE MAPPE MENTALI

La schedatura aperta è detta anche mappa mentale. E' sicuramente la schedatura con il maggior valore formativo, sviluppando la creatività, la fantasia, la capacità di sintesi.
Questa schedatura mette in rilievo i rapporti tra i diversi concetti, usa le parole-chiave, può essere aggiornata e sviluppata, è ottima per il ripasso attivo rapido, visualizza il quadro d'insieme.
Costruire una mappa mentale è già studiare e ripassare. La mappa mentale è un atto creativo personale, stimola la memoria visiva, visualizza i nessi logici, offre una visione globale dell'argomento e sfrutta la multidimensionalità del cervello umano, guidandoci nella fase di riformulazione.
Una mappa-mentale, come si può vedere dall'immagine, viene costruita partendo dal centro, dove si pone il "concetto fondamentale", il "nucleo" di un determinato argomento; attorno si dispongono i "concetti primari", cioè le parti in cui si può suddividere l'argomento; quindi, all'esterno di ogni concetto primario i "concetti secondari", cioè le parti in cui si fraziona il concetto primario e, per ogni nucleo secondario, le esemplificazioni.
Vediamo ora due esempi pratici (le immagini sono da ingrandire).


RIPASSARE



Le prestazioni della nostra memoria, normalmente, sono tali che le nozioni apprese durante l'ascolto della lezione e durante lo studio iniziano quasi da subito una caduta di ritenzione che già il giorno dopo scende attorno al 25% per divenire del 10% nel secondo giorno.
Questa caduta della prestazione mnemonica può essere rallentata, o al limite annullata, mediante un ripasso immediato e frequente.
In questo caso noi andiamo ad incidere sulla memoria a lungo termine, il vero magazzino delle nostre conoscenze. Questa memoria a lungo termine decresce progressivamente nel tempo: ecco perchè è consigliabile ripetere con metodicità tutto ciò che dobbiamo ricordare, soprattutto quando si tratta di nozioni scolastiche, in caso contrario, la fatica fatta nello studiare diviene fatica inutile, tempo sprecato, poichè dopo alcuni giorni o settimane non ricordiamo quasi più nulla.

CHI NON RIPETE DIMENTICA

Con il seguente sistema di brevi ripassi programmati con cura sul diario personale, si può assimilare fino al 90% del materiale archiviato. Questo lavoro richiede ogni giorno almeno il 20% del tempo dedicato allo studio: ripassare è studiare, ma, soprattutto, non sprecare lo studio.

Modello di ripasso programmato

ripasso
con che cosa
quando
1° revisione
rilettura rapida di testo
e appunti
10 minuti dopo ogni ora di studio,
per circa 10 minuti
2° revisione
richiamo attivo con appunti,
testo sottolineato, schede,
mappe mentali
24 ore dopo lo studio,
per pochi minuti
3° revisione
con appunti, schede
e mappe mentali
una settimama dopo lo studio,
per pochi minuti
(circa 2' per argomento)
4° revisione
con appunti, schede
e mappe mentali
un mese dopo
(2' circa per argomento)
dalla 5° revisione in poi
con schede e mappe mentali
un mese dopo,
fino alla fine dell'anno scolastico
(2' per argomento)

Senza revisione non vi è memoria. Bisogna evitare i ripassi sporadici, servono a poco. La memoria si crea e si rafforza solo con lo studio, la schedatura, la preparazione delle mappe mentali e con il ripasso, giorno dopo giorno. Solo così la memoria aiuterà ad agganciare le nuove conoscenze e queste, assieme a ciò che è già stato archiviato nella memoria, allargheranno il "reticolo" del nostro sapere. Questa è la spirale positiva che porta al successo scolastico.
Per poter ottenere buoni risultati bisogna organizzarsi, giorno dopo giorno, con buona volontà e perseveranza.

ORGANIZZARSI

Il lavoro dello studente è certamente impegnativo se fatto con metodo e costantemente. Oggi molti affrontano questo periodo della loro vita con indifferenza, svogliatamente, pensando più al divertimento e al vivere alla giornata come "cicale" piuttosto che al proprio futuro, alla propria formazione, ad affrontare i piccoli ostacoli quotidiani, i piccoli sacrifici di oggi in preparazione alle responsabilità e alle difficoltà della vita futura. Se qualcuno volesse seguire le brevi indicazioni contenute in questa pagina sappia che bisogna entrare in una nuova dimensione dove si progetta e ci si organizza il lavoro e il divertimento, la fatica e il riposo, non sporadicamente, ma settimana dopo settimana, mese dopo mese, senza "mollare" di fronte alle difficoltà o alle cadute.
Col tempo i frutti arrivano, per i "secchioni", già abituati a macinare i libri, e per i meno "dotati". Dunque ogni giorno:
  • prepara le tue schede
  • prepara una mappa mentale per materia
  • manda a memoria le definizioni
  • riordina i tuoi appunti
  • ripeti i concetti chiave per memorizzarli
  • scopri le tue mancanze e trova le soluzioni
  • studia ogni pomeriggio le lezioni spiegate al mattino
  • leggi molto, anche per diletto
  • rimotivati

Sviluppate una immagine positiva di voi stessi

Se dubitate delle vostre capacità e vi rifugiate nell'insuccesso, non otterrete mai buoni risultati.
Bisogna non avere una immagine perdente, ma bisogna credere in se stessi, cioè pensare positivamente.
Per il tempo libero privilegiate l'attività sportiva, ma senza esagerare.
Evitate il rumore assordante che impedisce l'attenzione, ostacola lo studio e l'ascolto.
Prestate attenzione all'ambiente materiale in cui vivete e a quello affettivo.
Curate il vostro corpo, la vostra alimentazione, la vostra salute, il vostro riposo.
In caso di insuccesso, riprendete fiducia, non abbattetevi, siate responsabili.
Sviluppate la vostra creatività: essere creativi vuol dire avere il talento di immaginare, di inventare, di innovare, di essere autonomi, di personalizzare l'apprendimento.
Per avere creatività bisogna compiere ogni giorno un atto personale creativo, come predisporre un grafico, uno schema, una mappa mentale, rendendo originale un'idea.

Se non pensate al vostro futuro,
non avrete futuro.