Metaponto e abbazia di Montescaglioso

Foto di Livio G. Rossetti e Anna Maria Bojeri

Il sito archeologico di Metaponto

Metaponto fu fondata da coloni greci nella seconda metà del VII secolo a.C., e divenne molto presto una delle città più importanti della Magna Grecia. La ricchezza economica della città proveniva principalmente dalla fertilità del suo territorio, testimoniata dalla spiga d'orzo che veniva raffigurata sulle monete di Metaponto e che divenne il simbolo stesso della città. A Metaponto visse e operò, fino alla fine dei suoi giorni nel 490 a.C., Pitagora che vi fondò una delle sue scuole.

Il parco archeologico è a due chilometri dal Museo Archeologico Nazionale di Metaponto, dove sono custoditi molti dei reperti lì rinvenuti, a ridosso della strada statale 106 Jonica. Le testimonianze di maggior rilievo sono l'antiquarium, il teatro, il castro romano, l'agorà cittadina, la necropoli, i templi di Apollo Licio, Demetra, Afrodite, Hera, ma il monumento sicuramente più celebre sono le Tavole Palatine, il tempio dedicato ad Hera che delimitava i confini dell'antica città.
Le Tavole Palatine, chiamate così forse in riferimento all'identificazione col sito di un antico palazzo, sono i resti di un tempio dorico del VI secolo a.C. dedicato alla divinità mitologica Hera. Il tempio, posto in prossimità del Bradano, era legato a un santuario extraurbano. Il tempio, restaurato nel 1961, era stato inizialmente attribuito al culto della dea Atena, successivamente sul frammento di un vaso venne rinvenuta una dedica votiva alla dea Hera. Fino al XIX secolo le Tavole Palatine erano localmente definite anche "Mensole Palatine" o "Colonne Palatine", ma era anche chiamato "Scuola di Pitagora", in memoria del grande filosofo Pitagora. I resti del tempio, con al centro la cella, sono composti da 15 colonne con 20 scanalature e capitelli di ordine dorico. Delle 15 colonne, 10 sono sul lato settentrionale e 5 sul meridionale. In origine le colonne dovevano essere 32.





























Abbazia di Montescaglioso

Montescaglioso conta circa 10 mila abitanti, sorge su un rilievo collinare a 363 m s.l.m. e ricade nell'area archeologica, storica e naturale, dell Parco delle Chiese rupestri del Materano. Tutto il complesso collinare ha un'altitudine compresa tra i 16 e i 365 metri ed è delimitato a sud-ovest dal fiume Bradano e a nord-est dal torrente Gravina, evidenziando la biodiversità di un paesaggio che passa dalla Murgia calcarea ai calanchi argillosi.

Il monumento più famoso e interessante è l'Abbazia benedettina di San Michele Arcangelo. Il campanile, di stile normanno, presenta due bifore per ogni lato. Nel pronao ci sono resti dell'antica costruzione. Fu trasformata a partire dal 1590: le navate laterali diventarono quattro cappelle per lato con una cupola cilindrica completata nel 1650 e soffitti a botte. Sulle pareti stanno emergendo affreschi del Seicento della scuola del Donadio. Il coro ligneo e il maestoso altare maggiore in marmo, che un tempo adornavano la chiesa, ora si trovano rispettivamente nella chiesa del Gesù a Lecce e nella cattedrale di Matera. Nell'Abbazia, nel 1991, è stata scoperta una ricca necropoli che attesta la presenza di una potente élite locale.