Al culmine di una lunga strada panoramica, che per quattro chilometri partendo dalla strada provinciale di Massino Visconti, sale ad un ampio piazzale che domina il sottostante paesaggio del lago, sorge l'Abbazia di San Salvatore. Questo luogo, per la sua invidiabile posizione all'interno di un pendio boschivo di faggi e di betulle, ha da sempre ispirato nei secoli la vocazione monastica, affermandosi come luogo privilegiato di culto e di devozione.
Infatti del suo possesso hanno beneficiato dapprima i Benedettini, verso l'anno mille, ai quali si deve la costruzione originale, poi gli Agostiniani, che nel 1400 vi portarono il culto della Madonna della Cintura e che vi rimasero per più di due secoli, per lasciarlo poi ad eremiti mandati dal parroco di Massino.
La forte pendenza che costrinse la costruzione della chiesa ad uno spazio limitato ed il continuo afflusso negli anni di pellegrini da tutto il Vergante sono alla base dei continui rimaneggiamenti dell'eremo nel corso dei secoli e dell'irregolare configurazione architettonica attuale del complesso. Dal cortile dell'attuale trattoria, aperta nei locali dell'antico cenobio, si riesce a cogliere una suggestiva veduta d'insieme della struttura, con le tre belle absidi dai centenari tetti di pietra.
La chiesa di San Salvatore era originariamente disposta nella direzione est-ovest, con una sola navata chiusa da un'abside (l'attuale cappella di sinistra), gli affreschi che ne decorano le pareti risalgono al XV secolo e sono opera di Johannes de Campo, autore anche delle decorazioni della Chiesa di San Michele. Ora l'asse principale è orientato in direzione nord-sud e, nell'architrave all'ingresso, è scolpita la data 1499, a testimonianza dell'epoca agostiniana. Nel 1690 la chiesa fu dotata di un campanile e nel 1699 di una sacrestia, di un nuovo presbiterio e di una navata maggiore ortogonale. All'interno sono conservati un reliquiario di santi ed un'infinita serie di ex voto.
Sul piazzale si trovano due cappelle: quella dedicata a Sant'Uguccione conserva una Crocifissione, risalgono, invece, al XV secolo gli affreschi presenti nella cappella dedicata alla Beata Panacea e Sant'Abbondio. Pareti affrescate di buon pregio artistico si ritrovano anche nelle altre cappelle del complesso religioso: scendendo la cosiddetta "scala santa" si accede a quella di Santa Margherita, risalente al XIII secolo, mentre quella di San Quirico è del XII secolo e proprio attraversando quest'ultima i monaci accedevano ai loro alloggi.
Sono inoltre da segnalare, in paese, l'oratorio della Madonna di Loreto, già residenza dei Benedettini prima del loro trasferimento all'Abbazia di San Salvatore, ricca di affreschi del XV secolo e la chiesa di San Michele che conserva un prezioso ciclo di affreschi del quattrocento e un particolare campanile pendente.
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