Una giornata a Macugnaga

Foto di Livio G. Rossetti

Immagini dell'agosto 2010

Quasi al termine della Valle Anzasca, Macugnaga è sita ai piedi del Monte Rosa e della sua famosa parete Est. Il territorio comunale si estende dai 946 ai 4.634 metri s.l.m. della cima del Monte Rosa. Il territorio di Macugnaga è solcato da numerosi corsi d'acqua tributari del torrente Anza che nasce dalla fusione del Ghiacciaio del Belvedere, lambisce l'Alpe Burky e le frazioni che formano Macugnaga, quindi scorre lungo tutta la Valle Anzasca, sino a confluire nella Toce.

I primi insediamenti di coloni è avvenuto nella seconda metà del XIII secolo. Si trattava di un popolo proveniente dall'elvetica valle di Saas, i Walser. Una volta valicato il passo del Monte Moro queste popolazioni avrebbero trovato nell'ampia conca glaciale un luogo adatto per sviluppare la pastorizia. Ancora oggi sono visibili le tipiche abitazioni Walser, molte delle quali restaurate, con basamenti in pietra, strutture e interni interamente in legno di larice, i caratteristici balconi ed il tetto ricoperto di lastre di beola, dette anche piode, e più raramente di scandole di larice. Un esempio di questa architettura è la casa museo Walser che si trova nella frazione di Borca.

Presso la stessa frazione è possibile visitare la Miniera d'oro della Guia, una delle poche in Europa ad essere visitabile dal pubblico. La Valle Anzasca è una delle zone d'Italia più ricche d'oro. La miniera della Guia non è l'unica della valle e nemmeno la più grande, ne sono presenti infatti a decine. La lunghezza totale delle gallerie è di 12 km, distribuite su ben 11 livelli, tre al di sotto del piano di entrata, ora completamente allagate dall'acqua, e altre sei al di sopra. La miniera fu aperta nel 1710. A quell'epoca gli scavi avanzavano lentamente scalpellando a mano la dura roccia granitica. Successivamente fu introdotto l'uso della polvere pirica prima e della dinamite nell'800. Un ulteriore progresso fu l'introduzione della perforatrice pneumatica, che però aveva il grave difetto di sollevare polvere fine che respirata dai minatori era causa di silicosi. Dopo due coltivazioni poco produttive, furono trovati diversi filoni interessanti, e l'estrazione continuò fino al 1945, quando la miniera fu chiusa per motivi economici.Attualmente la miniera è visitabile dai turisti, limitatamente agli 1,6 km della galleria di livello e con l'accompagnamento di una guida.



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