Israele

Foto di Anna Maria Bojeri
10 aprile 2000

Questo è un breve racconto fotografico di un viaggio del marzo 2000 nella Terra Santa di Palestina, visitando alcuni luoghi per i Cristiani, ma anche per Ebrei e Musulmani, che riconducono alle tre religioni monoteistiche, pertanto sono luoghi di pellegrinaggio e insieme turistici tra i più importanti del Mondo per la storia, i resti archeologici, i monumenti,i luoghi di culto, i simboli religiosi. Primi tra tutti la città di Gerusalemme, Santa per tutte e tre le Religioni, a lungo disegnata dai cartografi europei come il centro della Terra e verso cui venivano edificate le nostre chiese cristiane.

Siamo partiti da Novara per raggiungere l'aeroporto di Malpensa con meta quello di Tel Aviv, il Ben-Gurion (TLV). L'aeroporto si trova sulla Highway 1, l'autostrada principale Gerusalemme-Tel Aviv di notte sempre e tutta illuminata per prevenire atti terroristici. L'Aeroporto Ben Gurion è considerato uno degli aeroporti più sicuri del mondo, con una forza di sicurezza che comprende polizia, esercito e Servizi segreti. Le guardie di sicurezza operano sia in uniforme sia sotto copertura per mantenere un alto servizio di vigilanza e scoprire in tempo ogni possibile minaccia; ne abbiamo fatto le spese noi il giorno, o meglio dire, la notte del rientro. Il controllo bagaglio con le valige e le borse aperte e scannerizzate, comprese le suole delle scarpe e il relativo interrogatorio operato da giovani, maschi e femmine (nel numero di 5 per persona) sotto il controllo e le indicazioni di un uomo adulto, è durato circa tre ore.

L'Hotel di Tel-Aviv era posizionato sotto un cavalcavia e non era eccezionale, Comunque abbiamo cenato e riposato. Solo al mattino seguente abbimo fatto conoscenza con la guida: giovane, aitante, ex militare, aveva fatto servizio come tale (o come agente del Mossad, più plusibile) all'ambasciata israeliana a Roma e conosceva bene l'italiano. Era anche docente di archeologia all'Università di Haifa e suonava il flauto tutte le volte che visitavamo un luogo, una chiesa o le rovine antiche.

Israele è un Paese del Medio Oriente, per noi sarebbe Vicino Oriente, situato all'estremità orientale del mar Mediterraneo. Confina a nord con il Libano, a nord-est con la Siria, a est e a sud-est con la Giordania, a sud-ovest con l'Egitto, e a ovest con il mar Mediterraneo. Dovremmo includere i confini con la comunità palestinese ma, pur essendoci una Autorità Palestinese, ancora queste terre non hanno avuto il riconoscimento internazionale di Stato. Gerusalemme è sede del governo e capitale proclamata, ma quest'ultimo status non ha ricevuto largo riconoscimento internazionale.

Nonostante le sue piccole dimensioni, circa 470 km di lunghezza da nord a sud e 135 km di larghezza da est a ovest nel suo punto più ampio, Israele presenta quattro regioni geografiche: la piana costiera mediterranea, le regioni collinari settentrionali e centrali, la Great Rift Valley e il deserto del Negev, con paesaggi e microclimi diversi.

Dopo la spaccatura del Mar Rosso, la Great Rift Valley, attraverso la depressione della Dancalia, entra nella regione africana dei Grandi Laghi, dal Lago Turkana al Tanganica sino al Malawi (solo per citare i maggiori) formando diverse linee di frattura della crosta terrestre lungo l'Africa orientale.

Il principale sistema idrografico del paese è costituito dal lago di Tiberiade e dal Giordano; in un territorio intensamente abitato con scarse risorse idriche, uno dei motivi delle numerose guerre tra Israele e i Paesi confinanti è sicuramente il controllo dell'acqua, sia per usi domestici, sia per l'agricoltura, questo è anche il motivo dell'occupazione delle Alture del Golan (siriane) dalle quali scendono molte sorgenti.

Gerusalemme

Per avere una idea della città di Gerusalemme, della città vecchia dove si trovano i principali luoghi storici, possiamo recarci o all'Augusta Victoria Hospital, con la sua alta torre, o al Monte degli ulivi, una montagna situata ad est di Gerusalemme. È chiamato così dalla pianta dell'olivo di cui, in antichità, i suoi fianchi erano coperti. Ai piedi del monte c'è il Getsemani (detto anche orto degli Ulivi) dove, secondo i vangeli, Gesù si sarebbe ritirato prima della passione. Da lassù vediamo la Città Vecchia e la Cupola dal tetto d'oro, la Spianata delle Moschee, la Chiesa di Maria Maddalena con le sue caratteristiche cupole dorate, le Mura della Città Vecchia e le tombe di chi aspetta il Giudizio Universale in prima fila, poichè la tradizione vuole che proprio dalla Cupola della Roccia Gesù giudicherà tutte le anime alla fine del Mondo. E, all'orizzonte i vari quartieri della città nuova.

la Città Vecchia, in gran parte racchiusa nelle vecchie mura con 9 porte esterne e 7 attorno alla Spianata delle Moschee, cioè del distrutto Tempio di Salomone, è divisa in Quartieri: uno mussulmano, uno cristiano, naturalmente cattolico ma anche greco-ortodosso, uno armeno e uno ebraico. Non deve stupire che uno spazio così ridotto sia diviso in quartieri secondo la religione degli abitanti. Anche la chiesa del Santo Sepolcro al suo interno è divisa fisicamente nelle varie comunità cristiane (cattolici, greco-ortodossi, armeni, e sopra il tetto i cristiani etiopi che nessuno vuole in chiesa. E, pur rifacendosi all'insegnamento di Gesù, in diverse occasioni i chierici delle varie comunità per questioni irrisorie se le danno di santa ragione. Anche l'uso degli altari per la messa è scandito da un orario a seconda dei vari gruppi religiosi. E le chiavi della chiesa sono da tempo detenute da un mussulmano!

Entriamo nella Città Vecchia dalla Porta di Jaffa. Fatto un breve tragitto (la guida ci ha portato molto presto in combutta con il guardiano, mussulmano, per farci entrare senza la ressa dei turisti), ci troviamo di fronte l'entrata al Santo Sepolcro, vero o inventato, non importa, è un luogo ma anche un simbolo: senza la Resurrezione, la storia cristiana non starebbe in piedi. Prima ancora di entrare siamo commossi, felici di essere nel luogo per il cui possesso un tempo Crociati e Mussulmani hanno combattuto, si sono commesse atrocità, massacri anche della gente comune in nome dello stesso Dio.

Santo Sepolcro

La basilica del Santo Sepolcro, ovvero Chiesa della Tomba, chiamata anche la chiesa della Resurrezione (Anastasis in greco), è costruita sul luogo che la tradizione indica come quello della crocifissione, unzione, sepoltura e resurrezione di Gesù. È ricompresa all'interno delle mura della Città Vecchia, al termine della Via Dolorosa, e ingloba sia quella che è ritenuta la «collina del Golgota», luogo della crocifissione, sia il sepolcro scavato nella roccia, dove il Nuovo Testamento riferisce che Gesù fu sepolto. La chiesa è una delle mete principali dei pellegrini che visitano la Terra Santa, insieme alla Basilica dell'Annunciazione di Nazaret e alla Basilica della Natività di Betlemme. Ma, a differenza di queste ultime, il Santo Sepolcro è l'unico luogo della cui esistenza si possiedono prove archeologiche risalenti ad appena un centinaio d'anni dopo la morte di Gesù.

Oggi è la sede del Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme, il quale, al centro della chiesa, vi ha la propria cattedrale, e la propria cattedra. Formalmente è anche la sede del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini; tuttavia il Patriarca cattolico non ha la libertà di celebrare se non negli spazi e nei tempi assegnati nel 1852 dal decreto ottomano detto Statu Quo per porre fine ai violenti dissidi soprattutto tra la Chiesa ortodossa greca e la Chiesa apostolica romana, rappresentata dalla Custodia di Terra Santa dell'ordine francescano. È per questo motivo che sulla facciata vi è appoggiata una scala che dal 1852 nessuno può toccare: tutto doveva rimanere come nel momento in cui fu firmato il documento detto "Statu quo". Come già detto, dal XII secolo le famiglie palestinesi musulmane Nusayba e Ghudayya, incaricate dal Saladino in quanto neutrali, sono custodi della chiave dell'unico portone di ingresso, sul quale nessuna Chiesa ha diritto.

Al Concilio di Nicea del 325, il vescovo di Gerusalemme invitò l'imperatore Costantino a distruggere i templi pagani nella Città Santa. Costantino, anche grazie al ruolo esercitato dalla madre Elena, ordinò che il luogo sacro venisse riportato alla luce (325-326) e ordinò a Macario di costruire una chiesa su quel luogo. Venne costruita così la Basilica costantiniana. Da allora la chiesa del Santo Sepolcro è stata venerata come il luogo autentico della crocifissione e sepoltura di Gesù. I primi resoconti descrivevano gli eventi della crocifissione e sepoltura come avvenuti fuori delle mura. Studi successivi hanno confermato che il sito era in effetto al di fuori delle mura cittadine all'epoca della crocifissione. La cerchia muraria della città di Gerusalemme venne ingrandita da Erode Agrippa nel 41–44, e solo allora incluse il sito del Santo Sepolcro.

Dalla Porta di Damasco al Muro del Pianto

Era venerdì, tardo pomeriggio, dopo una giornata carica di emozioni, la guida ci carica sul bus diretti all'hotel. Passando davanti alla Porta di Jaffa, decido che manca qualcosa alla visita dei luoghi santi. Faccio fermare il pullman e chiedo ad Anna e a due compagni di viaggio, se ben ricordo milanesi, di scendere con me e di fare un giro fino alla Porta di Damasco. Detto, fatto, con le raccomandazioni della guida: "è pericoloso andare da soli nel settore mussulmano, mi raccomando". Quando mi parlano così, apposta faccio ciò che non dovrei. Un po' titubanti (le donne), facciamo un tratto della Via Dolorosa che passa nella zona del mercato arabo e giungiamo alla porta di Damasco. Vedo passare di corsa due ebrei ortodossi, Vanno al Muro del Pianto, alle 18,00 del venerdì inizia il sabato ebraico, il giorno di festa. Dico al trio: "seguiamoli e vedrete uno spettacolo". Mi hanno seguito ignare della meta. Dopo poco c'è un blocco militare, guardano nelle borse, controllano i documenti nello stupore generale. Dopo pochi passi siamo nella spianata davanti al Muro del Pianto. Dalla Moschea Al-Aqsa il muezzin chiama alla preghiera i mussulmani, sotto, davanti al Muro, gli ebrei ortodossi intonano i loro salmi ad alta voce per coprire il muezzin, e noi quattro, cattolici, su di una balconata assistiamo per oltre mezz'ora a quello spettacolo: le tre religioni in un fazzoletto di terra in Palestina! E sopra il muro, i soldati israeliani con il mitra imbracciato.

La Spianata delle Moschee

Il Monte del Tempio, detto anche il Nobile Santuario noto anche come Spianata delle Moschee, è un sito religioso di primaria notorietà. A causa della sua importanza per l'Ebraismo, il Cristianesimo e l'Islam, è uno dei luoghi religiosi più contesi al mondo. Il Monte prende il nome dal Tempio di Gerusalemme, che fu costruito dal re Salomone nel X secolo a.C.; distrutto e ricostruito nel VI secolo a.C. e ampliato a partire dal 20 a.C. da Erode il Grande e dai suoi successori; fu infine distrutto dai Romani nell'anno 70.

All'epoca dell'imperatore Adriano sul sito sorse un tempio dedicato a Giove andato distrutto. In seguito venne costruita una basilica dedicata alla Vergine Maria. Dopo la conquista musulmana (VII secolo), invece, furono costruite le moschee ancora oggi esistenti. Con la Prima Crociata il luogo fu occupato dai cristiani: nella moschea Al-Aqsa, costruita sul sito della basilica bizantina, stabilirono la loro sede i Cavalieri Templari, mentre la Cupola della Roccia fu trasformata in cappella. Con la riconquista musulmana, entrambe ritornarono allo stato di moschee. Con la Guerra dei Sei Giorni del 1967 la spianata fu controllato dagli israeliani; oggi lo status quo è garantito in base ad un accordo tra lo stato ebraico e la Giordania. Alla spianata si accede attraverso numerose porte d'ingresso situate in gran parte sul lato ovest; originariamente vi era una porta anche sul lato est, ma secoli fa venne murata. Per gli ebrei la spianat è sede del Tempio di HaShem, ma ne rimane solo una parte del muro occidentale di contenimento, detto Muro del Pianto. Per i musulmani, il Monte del Tempio è sacro perché, secondo una tradizione, il profeta Maometto venne assunto in cielo dalla roccia situata in cima al monte, oggi all'interno della Cupola della Roccia. Per i Sunniti questo luogo è il terzo sito più sacro dell'islam dopo la Ka'ba e la Moschea del Profeta in Medina.

Al centro della spianata, in corrispondenza dell'antico Tempio e dell'originaria cima del Monte, sorge la Moschea di 'Omar (detta anche Cupola della Roccia), caratterizzata da una grande cupola dorata. La cupola è ispirata alla cupola del Santo Sepolcro, di cui ha circa le stesse dimensioni. Originariamente in piombo di colore grigio, venne sostituita negli anni 60 del XX secolo da una in bronzo alluminio (prodotta in Italia) e successivamente rivestita con doratura. Nel 1993 la copertura d'oro è stata sostituita grazie a re Husayn di Giordania, a causa dell'usura.

Lungo il lato sud sorge invece la Moschea Al-Aqsa. La prima struttura in muratura fu costruita tra il 705 e il 715 vicino alla Cupola della Roccia. Il califfo Al-Walid chiamò questa moschea Al-Aqsa, che significa "moschea ultima". Poco di essa rimane, nel 747 essa fu danneggiata da un terremoto e poi ricostruita un po' più grande. A partire dal 1099, anno delle conquista di Gerusalemme da parte dei crociati, l'area della moschea fu residenza del re di Gerusalemme, trasformata architettonicamente, con archi gotici centrali, capitelli della facciata, volte a crociera dell'interno ancora visibili come un rosone gotico appartenente alla chiesa del palazzo, e il refettorio dei Cavalieri.

Nelle stesse ore della nostra visita alla Spianata delle Moschee, il sabato mattina, davanti al Muro del Pianto, già di buon mattino, i fedeli alla religione ebraica pregavano con fervore.
Il Muro Occidentale, o semplicemente Kotel, è un muro di cinta risalente all'epoca del secondo Tempio di Gerusalemme. Il Tempio era, ed è, il luogo più sacro all'Ebraismo. Erode il Grande costruì imponenti mura di contenimento intorno al Monte Moriah, allargando la piccola spianata posta sulla sua cima. Su tale cima erano stati eretti il Primo e poi il Secondo Tempio. Gli ebrei pregano presso il Muro del Pianto da duemila anni, ritenendo che quel punto sia il più sacro disponibile sulla faccia della Terra, essendo molto vicino al sito del "Santo dei Santi" e che Dio sia lì vicino a sentire le loro preghiere. Da alcuni anni un tunnel conduce dal muro occidentale alla parte nord, quindi vicinissimo al punto dove era situato il "Sancta sanctorum" dell'antico tempio. Anche la tradizione di infilare piccoli fogli di carta recanti preghiere nelle fessure del muro è antica di centinaia di anni.

Yad Vashem - il Memoriale dell'Olocausto

Yad Vashem è l'Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Israele, istituito per «documentare e tramandare la storia del popolo ebraico durante la Shoah preservando la memoria di ognuna delle sei milioni di vittime», per ricordare e celebrare i non ebrei «che rischiarono le loro vite per aiutare gli ebrei durante la Shoah». Fondato il 19 agosto 1953 con la Legge del memoriale, il sito che ospita tutte le strutture del Memoriale è stato costruito sul versante occidentale del Monte Herzl, a 800 msl, con un museo storico con strutture prevalentemente sotterranee. Dopo il Muro del Pianto, il Memoriale dell'Olocausto e degli eroi è il secondo sito turistico più visitato di Israele.Il nome Yad Vashem significa letteralmente "un monumento e un nome".

Yad Vashem è basato su un programma che prevede cinque principali classi meritevoli di ricordo e commemorazióne, i sei milioni di Ebrei uccisi dai nazisti e dai loro collaboratori, le Comunità ebraiche e le loro istituzioni che sono state fatte scomparire e distrutte, il valore e l'eroismo dei soldati e dei combattenti partigiani, i figli e le figlie del popolo ebraico che hanno lottato per la loro dignità umana, ed in fine i "Giusti tra le nazioni" che hanno rischiato le loro vite per salvare Ebrei.

Escursione nel territorio settentrionale

La prima tappa è verso Tel Aviv e la sua parte storica Jaffa. Giaffa, anche Joppa e Jafo, è una antica città egiziana e cananea considerata il più antico porto del mondo sul Mar Mediterraneo. Poi, verso nord a Cesarea Marittima, città romana e crociata, con visita dell’Anfiteatro e dell’Acquedotto Romano; Haifa e Acri detta anche San Giovanni d'Acri che fu a lungo considerata la "Chiave della Palestina", per essere la sua posizione dominante sul litorale che introduce alla piana di Esdraelon (Valle di Jezrael), così da consentire il più agevole ingresso nell'interno della regione. Dopo la caduta di Gerusalemme, arresasi alle forze islamiche di Saladino, divenne la capitale del Regno crociato di Gerusalemme.

San Giovanni d'Acri

La prima cosa che salta agli occhi quando si giunge ad Acri è il possente muro difensivo, costruito a nord e a est della città. Nel 1750 il governatore di Acri, utilizzò ciò che rimaneva delle mura crociate per erigervi al di sopra le sue mura. Esse furono rinforzate tra il 1775 e il 1799 da Jazzar Pascià. Le mura furono riedificate nel 1800-1814 sempre da Jazzar Pascià come una moderna fortificazione di controbatteria che comprendeva un compatto muro difensivo, un fossato asciutto, varchi per i cannoni e tre grosse torri di difesa. Le mura dalla parte del mare è l'originario muro di al-Omar, rinforzato da al-Jazzar. Tuttavia le mura che guardano verso terra e che resistettero all'assedio di Napoleone fu rimpiazzato nel 1800 da mura moderne per volere di al-Jazzar.

Poche città hanno avuto una storia più complessa e agitata di Acri. Gli Arabi la presero nel 638 e la tennero fin quando la persero nel 1104 ad opera dei Crociati che considerarono Acri loro porto principale in Palestina. Fu riconquistata da Saladino nel 1187, assediata da Guido di Lusignano dal 1189 fino a quando fu conquistata da Riccardo I d'Inghilterra nel 1191. Divenne quindi la capitale di ciò che rimaneva del Regno di Gerusalemme. Nel 1229 fu posta sotto il controllo dai cavalieri Ospitalieri, dopo l'accordo pacifico raggiunto nrl 1229 col sultano da parte di Federico II di Svevia, che permise all'Imperatore di entrare a Gerusalemme il 17 marzo del 1229, riportando la Città Santa (salvo la spianata della Cupola della Roccia e la Moschea al-Aqsa) sotto il controllo cristiano. Acri restò il caposaldo finale dello Stato crociato cadendo infine al termine di un sanguinoso assedio nel 1291, condotto dai Mamelucchi. Gli Ottomani conquistarono la città nel 1517, avviando una lunga fase di decadenza per la città.

Galilea e Lago di Tiberiade

Dopo Acri ci dirigiamo verso i luoghi sacri intorno al Lago di Tiberiade, arrivando a Cafarnao. Secondo i Vangeli, Gesù vi abitò dopo aver lasciato Nazaret; qui iniziò la sua predicazione e vi compì numerosi miracoli. Nei secoli successivi Cafarnao fu abbandonata e i suoi resti sono stati riportati alla luce da scavi archeologici nel XX secolo. Qui visitiamo una antica sinagoga costruita con colonne di marmo, risalente al II secolo e alla Casa presunta di San Pietro.
Visitiamo la chiesa della Moltiplicazione dei Pani e dei Pesci, la chiesa presso il Monte delle Beatitudini, la collina da cui Gesù pronunciò quello che viene chiamato “Discorso della montagna” ed in fine Safed, suggestiva cittadina legata al misticismo ebraico della kabbalah.

Un altro salto veloce e siamo a Nazareth dove visitiamo la Chiesa dell’Annunciazione, la più grande basilica cattolica francescana del Medio Oriente, costruita sulla modesta abitazione dove la tradizione vuole che l’Arcangelo Gabriele abbia dato l’annuncio a Maria.

Dopo un pernottamento in un kibbutz a sud del Lago di Tiberiade, siamo andati verso le alture del Golan (la guida, ex ufficiale dell'esercito, ci ha portato in una zona operativa vicino ai carri armati!), poi verso la valle del Giordano per visitare Beit She'an e il suo grande anfiteatro romano e i resti di numerose città sovrapposte.

Beit She'an

Beit She'an è una città che ha storicamente svolto un ruolo importante a causa della sua posizione geografica, all'incrocio tra la valle del Giordano e la valle di Jezreel. Beit She'an è menzionata per la prima volta tra le conquiste di Tutmosi III nel XV secolo a.C., e sono stati trovati resti di un centro amministrativo egiziano risalente alla XVIII e XIX dinastia. La Bibbia la menziona come una città cananita nel Libro di Giosuè, dove ne registra la conquista da parte di Davide; gli scavi hanno portato alla luce costruzioni amministrative dell'epoca di Salomone.
Durante il periodo ellenistico fu chiamata Scythopolis. Nel 64 a.C. fu occupata dai Romani, ricostruita e resa capitale della Decapoli della Samaria che erano centri della cultura greco-romana: si trattò di un evento così importante che il calendario della città inizia con quell'anno. La pax romana rese florida la città, come evidente dalla sua pianificazione urbana di alto livello e dalle numerose costruzioni, tra cui il teatro romano meglio conservato della Samaria, un ippodromo, il cardo e altre costruzioni. I blocchi di basalto scuro usati per le costruzioni e l'acqua per l'acquedotto romano furono forniti dal monte Ghilboa, poco distante.

Betlemme

Betlemme (in arabo "Casa della Carne"; in ebraico "Casa del Pane") è una città palestinese sotto l'Autorità Nazionale Palestinese, a circa 10 km a sud di Gerusalemme, ed è famosa soprattutto perché i Vangeli la indicano quale luogo di nascita di Gesù Cristo; per questo motivo vi sorge la Basilica della Natività. Secondo la Bibbia, a Betlemme nacque David, essa è quindi menzionata da Luca evangelista come "la città di David". Secondo una profezia biblica, il Messia doveva essere suo discendente e nascere nella sua città.
La prima chiesa cristiana fu eretta sul luogo ritenuto della nascita di Gesù nel 326, quando Elena, la madre di Costantino, andò in visita a Betlemme. A questa antica chiesa costantiniana, più volte parzialmente distrutta e ricostruita, nel 1099 i crociati conquistarono Betlemme, fortificarono la Chiesa della Natività e costruirono un nuovo monastero sul lato settentrionale, con un Chiostro attiguo alla Basilica della Natività.
Il clero greco-ortodosso fu rimosso dalla Chiesa della Natività e sostituito dai chierici latini. Nel giorno di Natale del 1100, Baldovino I, re di Gerusalemme, fu incoronato a Betlemme. Nel 1187, Saladino prese Betlemme sconfiggendo i crociati. I chierici latini furono costretti ad andarsene, consentendo al clero greco-ortodosso di tornare in basilica dove presiedono la Chiesa della Natività ancora oggi. Saladino acconsentì il ritorno dei latini nel 1192 che occuparono il monastero crociato e l'annesso chiostro. Le due chiese sono ancora oggi collegate da una stretta e angusta porta di legno.
Giungendo presso il piazzale antistante la basilica, si apre la visione del santuario della Natività. A prima vista non è facile comprendere la struttura architettonica del complesso che è passato attraverso secoli di storia e di trasformazioni. L'aspetto di fortezza è la conseguenza dall'esigenza di rendere sicura la struttura e le abitazioni dei religiosi che custodivano la basilica. Guardando la facciata, le mura sulla destra recintano il monastero armeno e quello greco, mentre a sinistra si trovano le costruzioni del Convento francescano di epoca crociata.
Costruzione moderna è poi la Chiesa del campo dei pastori. Il Santuario, inaugurato nel 1950, è raggiungibile anche a piedi, proseguendo per la strada della Grotta del Latte. Già al tempo di S. Elena si trovava qui una chiesa dedicata agli Angeli che avevano annunciato ai pastori la nascita del Redentore.

Il luogo del battesimo di Gesù nelle acque del Giordano

Il battesimo di Gesù nel cristianesimo si riferisce al battesimo ricevuto da Gesù da parte di Giovanni Battista, così come narrato nel Vangelo da Marco, da Matteo e da Luca, mentre il Vangelo di Giovanni presenta la testimonianza da parte del Battista della discesa dello Spirito Santo su Gesù, ma non parla del suo battesimo. L´enigma sul preciso sito del battesimo di Gesù è complicato da una serie di fattori: i differenti antichi nomi usati per indicare l´area, la narrativa imprecisa nel testo biblico, ed i differenti siti moderni dove i pellegrini celebrano il loro battesimo seguendo le varie religioni cristiane o sette. Quelli visitati sono sulla riva destra del Giordano, in territorio israeliano. Ma molti sostengono che il vero sito sia sull'altra sponda, quella giordana dove c'era la località di Betania.

Gerico e la chiesa della tentazione

Almeno tre distinti insediamenti sono esistiti in prossimità della collocazione attuale di Gerico per più di 11.000 anni. Si tratta infatti di una posizione favorevole, sia per la disponibilità di acqua, sia per la sua collocazione sulla via est-ovest che passa a nord del Mar Morto. È il più basso sito permanentemente abitato della Terra, e datazioni compiute dagli studiosi sulle rovine trovate fanno ipotizzare che Gerico sia una delle città più antiche del mondo. Non è chiaro quando Gerico sia stata fondata, ma ci sono delle scoperte che farebbero risalire la nascita di questa città ad 8000 anni prima della nascita di Cristo.
Sul luogo dove, secondo la tradizione, Gesù venne tentato dal diavolo, esiste dal 1895, su precedenti costruzioni bizantine e crociate, il Monastero di San Giorgio in Koziba; è un monastero greco-ortodosso risalente al VI secolo d.C. eretto su tre livelli sul versante roccioso settentrionale del deserto di Giuda. Il monastero è incollato su uno strapiombo di roccia, per arrivarci abbiamo preso la funivia che partendo dalle vicinanze degli scavi di Tell es-Sultan, arriva in prossimità del monastero. Il monastero ha nel suo interno la chiesa dedicata alla Vergine Maria con numerose pitture ed icone. A questa chiesa è unita, attraverso una nartece, un'altra chiesa rettangolare con cupola dedicata ai santi Giovanni e Giorgio. Sopra la chiesa della Vergine Maria, si trova la grotta del profeta Elia, decorata con pitture, nella quale si dice che il profeta visse per tre anni e sei mesi nutrito dai corvi.

lungo il Mar Morto

Nel tardo pomeriggio, costeggiando il Mar Morto, giungiamo in hotel per il pernottamento. L'indomani ci aspetta la visita alla vicina fortezza di Masada, poi al centro della Ahava, l'unica industria israeliana autorizzata allo sfruttamento dei sali del Mar Morto.

Masada era un'antica fortezza, situata su una rocca a 400 m di altitudine rispetto al Mar Morto. Mura alte cinque metri con una quarantina di torri alte più di venti metri la racchiudevano rendendola inespugnabile. La fortezza divenne nota per l'assedio dell'esercito romano durante la prima guerra giudaica e per la sua tragica conclusione. Nel I secolo a.C. la fortezza era il palazzo di Erode il Grande, che tra il 37 e il 31 a.C. lo fece fortificare. L'insediamento era dotato di terme, magazzini sotterranei e ampie cisterne per la raccolta dell'acqua. Nel 66 era stata conquistata da un migliaio di Sicarii che si insediarono con donne e bambini. Quando cadde Gerusalemme nel 70, vi trovarono rifugio gli ultimi ribelli non ancora disposti a cedere ai romani. Dopo un lungo assedio, guidati da Lucio Flavio Silva i romani riuscirono a costruire una imponente rampa di accesso che consentiva alle torri di assedio di arrivare sotto le mura per sgretolarle con gli arieti. Quando i soldati romani entrarono nella fortezza non trovarono resistenza; la comunità ebraica dei Sicarii, combattenti, donne e bambini si era suicidata completamente. Dopo la sua presa, Masada rimase in mano ai Romani fino a tutta l'epoca bizantina. Dopo l'invasione araba il luogo venne abbandonato. Fu riscoperta oltre un secolo e mezzo fa per diventare simbolo della causa sionista. Tutt'oggi lr reclute dell'esercito israeliano vengono condotte a Masada per pronunciare il giuramento di fedeltà al grido di: "Mai più Masada cadrà".

I rotoli del Mar Morto a Qumran

Qumran è divenuta famosa in seguito alla scoperta nel 1947 dei cosiddetti Manoscritti del Mar Morto e dei resti di un monastero. Ben presto gli studiosi riconobbero che gli edifici erano appartenuti a una comunità religiosa ebraica. Nelle prossimità del monastero in una serie di grotte due pastori palestinesi rinvennero nel 1947 delle anfore antiche in cui erano custoditi degli ostraka e dei rotoli di papiro. Oggi comunque l’ipotesi più accreditata è quella che a Qumran abitassero alcune famiglie sacerdotali ebraiche, dedite alla fabbricazione di ceramica rituale «pura», e che proprio costoro avessero aiutato altri sacerdoti provenienti da Gerusalemme a nascondere la biblioteca del Tempio nelle grotte dei dintorni, fornendo loro anche le giare adatte per contenere i rotoli.

Al-Nabi Musa

Rientrando a Gerusalemme (e la mattina seguente saremmo partiti per ritornare a casa), pur non essendo in programma, ho chiesto alla guida di poter visitare il monastero mussulmano dove la loro tradizione pone la tomba di Mosè. Avevamo tempo e così l'ultimo saluto a Israele l'abbiamo dato in questo luogo, isolato sulle montagne desertiche che dal Mar Morto portano poi alla città di Gerusalemme.
Sebbene le Sacre Scritture dicano che Mosè morì e fu sepolto sull’altra sponda del Giordano e che la sua tomba non fu mai ritrovata, la leggenda vuole che Saladino in sogno ebbe la rivelazione del luogo esatto della sepoltura e vi costruì prima un cenotafio e poi una moschea. La parte principale della costruzione attuale risale al 1269 d.C.; nel 1410 venne aggiunto alla moschea un minareto con un ospizio per accogliere i pellegrini, ampliato poi nei secoli successivi. L’edificio venne restaurato nel 1820 dai Turchi. L’architettura è tipicamente islamica: l’ampio edificio con cortile centrale e 120 stanze, è sormontato da una serie di cupole. La moschea principale si trova sul muro ovest del cortile; a destra dell’ingresso una porticina conduce alla stanza in cui si trova quella che viene considerata la tomba di Mosè.