San Pietro, patrono di Givigliana, pellegrinaggio a Timau
Foto di Anna Bojeri e Livio G. Rossetti
Ultima settimana di giugno 2011: Givigliana è in festa. Si festeggia San Pietro, patrono del paese. Le solitarie viuzzole del borgo si animano. I pochi abitanti rimasti sono raggiunti in questa occasione da un centinaio di originari del luogo, di abitanti di altri borghi della Carnia, di villeggianti. Quest'anno, con Anna, per la prima volta ero presente ai festeggiamenti; ho ritrovato i molti amici conosciuti negli anni passati, ho assistito al "bacio delle croci", alla messa recitata in tre lingue (latino, italiano e friulano-carnico) e alla processione attraverso il paese con la benedizione dei prati, dei boschi, delle stalle, degli stavoli, delle case, degli animali e degli uomini, cerimonia tramandata nei secoli che raramente si vede dalle nostre parti. Poi, tutti insieme, al pranzo sociale nel locale ricavato sotto il posteggio delle auto che sarebbe dovuto diventare il basamento della nuova chiesa mai costruita a causa dello spopolamento di Givigliana. Rimane solo il nuovo campanile che in questa occasione ha fatto sentire a lungo il suono delle sue tre campane.
19 luglio 2012: fedeli ad un antico voto, i giviglianesi partono dalla frazione di sera, risalgono il monte Coventas, dalla sella Bioichiaca passano dalla casera Plumbs, risalgono lungo la cresta la Forcella di Plumbs, il monte Floriz sino al rifugio Marinelli, poi scendono nella vallata che porta al Passo Monte Croce Carnico e scendono a Timau, alla chiesa ossario che ricorda i caduti della Prima Guerra Mondiale. L� si ricongiungono ai pochi che marciano durante la notte molti altri cittadini originari di Givigliana, l� avviene il bacio delle croci, quella di Timau e quella di Givigliana, e insieme ci si reca alla messa nel santuario. Terminata la cerimonia alcuni volontari ripetono il viaggio di ritorno alla chiesetta di Givigliana.