Le Egadi: Favignana e Levanzo

Foto di Livio G. Rossetti e Anna Maria Bojeri

Le isole Egadi sono un arcipelago formato da tre isole e due isolotti, più una serie di scogli e faraglioni, ed è posto a circa 7 km dalla costa occidentale della Sicilia, fra Trapani e Marsala. Erano note in antichità col nome greco Aigatai, ossia «isole delle capre». Dal punto di vista geologico le isole Egadi sono strettamente collegate con la Sicilia; l'arcipelago, di 37,45 km², è formato dalle isole Favignana, Levanzo, Marettimo, Maraone, Formica, dalle isole dello Stagnone, Galera, Galeotta, Fariglione.
Formica è un piccolo lembo di terra, quasi un grosso scoglio, che si trova tra l'isola di Levanzo e la costa di Trapani. È stata abitata nel corso dei secoli da Fenici, Cartaginesi, Greci, Italici, Romani, Arabi, Normanni. Sull'isolotto esiste ancora una vecchia tonnara con i resti di due antichi edifici. Inoltre vi si trova una costruzione fortificata, su cui è costruito un faro. L'isola era utilizzata una volta per la mattanza. Tracce di antichissimi insediamenti umani si hanno principalmente a Levanzo e in misura minore a Favignana. Si suppone che ciò avvenne a causa dell'ultima glaciazione, che creò un passaggio naturale tra Africa e Sicilia.

Favignana

Favignana è la principale isola delle Egadi, si trova a circa 7 km dalla costa occidentale della Sicilia, tra Trapani e Marsala, di fronte alle Isole dello Stagnone. Il villaggio sorge intorno a un'insenatura naturale dove è strutturato il porto sulle cui sponde sono presenti gli edifici delle antiche tonnare Florio. Le tradizionali architetture mediterranee dell'isola, caratterizzate da intonaci bianchi e finestre azzurre o verdi sono, specialmente negli ultimi anni, oggetto di riscoperta e valorizzazione. L'isola è ricoperta da macchia mediterranea costituita da arbusti cespugliosi e da boschi di pini mediterranei. Ha una superficie di 19 km² circa e uno sviluppo costiero di 33 km frastagliati e ricchi di cavità e grotte. Anticamente il nome di Favignana era Egusa, dal greco Aigousa, cioè «che ha capre», data la loro abbondanza sull'isola. Il nome attuale (anticamente Favognana) deriva dal Favonio, un vento caldo di ponente che ne determina il clima molto mite.

L'isola è attraversata da nord a sud da una dorsale montuosa la cui altitudine massima è quella del Monte Santa Caterina, di 314 metri. Sul lato meridionale si trovano gli isolotti Preveto, Galera e Galeotta. Nell'area est dell'isola vi sono molti giardini detti ipogei, curati e coltivati all'interno delle cave di tufo ormai dismesse. La presenza umana a Favignana risale al Paleolitico superiore, tracce di antichissimi insediamenti umani si hanno principalmente nelle grotte del Faraglione e del Pozzo in zona San Nicola. Nel 1081 i Normanni, sotto il governo di Ruggero d'Altavilla, vi realizzarono un villaggio e possenti fortificazioni: il forte San Giacomo (all'interno dell'ex-carcere in paese) e quello di Santa Caterina (in cima alla montagna). Seguì infine il destino della Sicilia fino al XVI secolo, passò sotto i Borboni e divenne, insieme all'intero arcipelago, proprietà dei Pallavicini-Rusconi di Genova e poi, nel 1874, dei Florio che potenziarono le tonnare dell'isola.

Favignana, sin dai tempi della dominazione romana, è stata sede estrattiva del tufo bianco conchigliare (in realtà è impropriamente detto tufo perché è una calcarenite e non una roccia di origine vulcanica come è il vero tufo) utilizzato nell'edilizia. Il cosiddetto tufo ha rappresentato una fonte economica importante per gli abitanti dell'isola. La lunga attività estrattiva, presente particolarmente nella parte orientale dell'isola, ha dato origine a particolari fossati, forre e caverne oggi trasformate, specialmente dai privati cittadini, in particolari e suggestivi orti, giardini e abitazioni. Al centro del paese di Favignana sorge la chiesa settecentesca intitolata alla Madonna dell'Immacolata Concezione all'interno della quale è custodito un prezioso crocifisso ligneo del XVIII secolo e una statua marmorea raffigurante Sant'Antonio del XVII secolo. Villa Florio è una palazzina neogotica, fatta costruire da Ignazio Florio dal 1876 al 1878. Oggi è di proprietà del comune. L'ex-stabilimento della tonnara di Favignana, non più in attività a causa del ridotto numero dei tonni pescati, è stato restaurato tra il 2003 e il 2009.



























































































Levanzo

Levanzo è l'isola più piccola delle Egadi, con una superficie emersa di appena 5 km². È costituita da rocce calcaree bianche che presentano numerose grotte. Il nome greco dell'isola era Phorbantia, probabilmente a causa dell'abbondante quantità di erba nell'isola. Il paese è composto da uno sparuto gruppo di case munite di un piccolo porticciolo, che dista circa 15 km da Trapani. È priva di strade rotabili, a parte un piccolo tratto di strada asfaltata che conduce alla spiaggia del Faraglione. Tale condizione di arretratezza tecnologica spiega l'integrità della sua bellezza paesaggistica. Il promontorio più alto è il Pizzo Monaco, a 270 metri s.l.m. Sulla costa si affacciano alcune grotte, la più nota delle quali è la Grotta del Genovese, uno dei più importanti siti archeologici d'Italia, con le sue incisioni e pitture rupestri risalenti al paleolitico superiore (9680 a.C.).









































Erice e San Vito lo Capo