Devétéya de Cogne - la demonticazione delle mandrie bovine

2 ottobre 2016
Foto di Livio G. Rossetti e Anna Maria Bojeri

La Devétéya, o demonticazione delle mandrie di bovini, è un’antica consuetudine degli allevatori valdostani, e non solo, cioè quella di trasferire, durante i mesi estivi, le mandrie dalle stalle del fondovalle agli alpeggi d’alta quota e, alla fine della stagione estiva, organizzare la discesa a valle dei bovini, e a volte delle pecore. È un momento di festa che celebra la fine di un periodo di duro lavoro e il ricongiungimento dei pastori con le rispettive famiglie.
Sabato primo ottobre, le bovine sono scese dagli alpeggi della Valnontey e hanno sfilato per le vie del paese adornate a festa: la Reina di cornes (regina delle corna) ha aperto il corteo con il caratteristico “bosquet” rosso, seguita dalla Reina di lacé (regina del latte, la bovina più produttiva) decorata con un “bosquet” bianco.

Noi siamo andati a Cogne il giorno dopo, domenica, per assistere alla messa cantata nella Chiesa parrocchiale di Sant’Orso e alla sfilata in musica degli animali di alpeggio, naturalmente non tutti ma una loro rappresentanza, dalla chiesa sino a Maison Gérard-Dayné, che ospita il museo etnografico, dove il parroco di Cogne, alla presenza del sindaco Franco Allera e della popolazione, ha impartito la benedizione degli animali.

Cogne è un comune sparso di circa 1500 abitanti ubicato al cospetto del massiccio del Gran Paradiso. Il toponimo Cogne in patois valdostano significa "angolo", a causa della forma del capoluogo Veulla e deriva dal latino Cunia. Il comune di Cogne, con i suoi 213,04 km², è il comune più esteso della Valle d'Aosta e al 19º posto più in quota d'Italia trovandosi a 1.544 m.s.l.m..
Al centro del territorio comunale e ai margini dell'abitato di Veulla si trova l'ampia distesa detta Prati di Sant'Orso, insigniti del riconoscimento "Meraviglia d'Italia". I prati ospitano la bataille des reines, il tradizionale scontro fra le vacche della vallata, e sulla zona vige il divieto di edificare secondo lo statuto comunale.
Fin dal medioevo la località fu nota per il giacimento di magnetite, concesso in sfruttamento ai valligiani dai signori locali. Nel corso della guerra gli abitanti vennero esentati dal prestare servizio militare per permettere la continuità dell'attività della miniera di ferro.
Dal luglio al novembre 1944, il paese divenne una repubblica partigiana, con un sindaco eletto, una radio libera e un giornale diretto da Giulio Einaudi; negli ultimi giorni della repubblica vi arrivò anche Sandro Pertini. La repubblica terminò dopo un attacco tedesco con l'appoggio di carri armati. Fino agli anni '70, Cogne è stata un importante centro minerario per l'estrazione del minerale di ferro, principalmente magnetite, che veniva poi inviato all'acciaieria Cogne di Aosta per la lavorazione. La miniera venne definitivamente chiusa nel 1979.

Una leggenda attribuisce alla volontà divina la scelta del luogo sul quale venne edificata la Chiesa parrocchiale di Sant'Orso. Prima che fosse costruita la chiesa, gli abitanti, per assistere alla messa, dovevano percorrere un lungo cammino per arrivare alla cappella del Crêt e in inverno il sentiero era disagevole a causa del ghiaccio, così gli abitanti decisero di costruire una Chiesa a Lisardey, frazione che si trovava sulla riva destra del torrente. Ma, quando vennero portate delle reliquie: queste scomparvero e furono ritrovate sulla riva opposta del torrente. Gli abitanti di Cogne, credendo ad una manifestazione della volontà divina, ubicarono allora la Chiesa nel luogo attuale, scelto dal Signore.

Nel pomeriggio ci siamo poi recati in una frazione di Cogne, Lillaz, abbiamo percorso la prima parte del vallone dell'Urtier sino alle famose cascate formate proprio dal torrente Urtier con tre salti d'acqua per complessivi 150 metri di altezza.