Cividate Camuno e Lovere

Escursione del 9 aprile 2012

Foto di Livio G. Rossetti

Il piccolo centro di Cividate Camuno è ubicato nella media Val Camonica e sorge sulle rive del fiume Oglio, in una zona pianeggiante delimitata da un costone roccioso ai piedi del quale si trova l'area archeologica. Città romana, è sorta su un precedente insediamento dell'età del ferro. La prima visita è al Museo nazionale della Valcamonica nel quale è raccolto materiale recuperato in vari scavi avvenuti nell'area della Val Camonica e in particolare dal Santuario di Minerva di Breno.
Nel museo si trovano i reperti della conquista romana, resti di pavimentazioni dell'antica Civitas Camunnorum, oggetti legati ai culti religiosi e a quelli dei morti e molti oggetti di uso quotidiano. Poco lontano si trova l'area archeologica con l'anfiteatro romano e l'antico teatro.


Lovere è un comune di circa 5.500 abitanti dell'alto Sebino (Lago d'Iseo) situato sulla sponda nord-occidentale del lago, in provincia di Bergamo. I primi insediamenti risalgono ad un periodo compreso tra il V ed il III secolo a.C., come testimoniato dalla presenza di un nucleo di origine celtica sito nella zona chiamata Castelliere. Poi giunse la dominazione romana In seguito, con la decadenza dell’impero romano, il territorio fu soggetto alle invasioni barbariche, terminate con l’insediamento dei Longobardi, prima, e dei Franchi, poi. Divenne successivamente importante centro nella produzione di panni di lana esportati in tutta Europa. nell'Ottocento a Lovere si è sviluppata l'industria siderurgica ancora oggi fiorente.

A Lovere abbiamo visitato la Basilica di S. Maria in Valvendra del XV secolo. Inizialmente presentava uno stile gotico, poi modificato in parte in stile rinascimentale. La struttura è a tre navate, con la principale sormontata da una volte a botte. All'interno si possono ammirare le celebri ante dell'organo con l'Annunciazione dipinta da Floriano Ferramola e Santi Faustino e Giovita a cavallo di Alessandro Bonvicino, detto il Moretto. Nella parte alta del paese vi è poi il Santuario delle Sante B. Capitanio e V. Gerosa con struttura in stile neogotico.

Museo etnografico del ferro a Bienno
e Pieve di San Siro a Cemmo

Escursione del 1 aprile 2013

Foto di Livio G. Rossetti e Anna Maria Bojeri

La gita di pasquetta con Novarseti ci ha portato nella valle dei Camuni, prima a Bienno, poi a Cemmo di Capo di Ponte: habbiamo visitato il museo etnografico del ferro, un antico mulino ad acqua del 1400 e una antica Pieve. Il borgo di Bienno è detto delle sette torri poichè esistono numerose antiche case torre a significare la ricchezza e l'importanza delle famiglie che nella lavorazione del ferro per numerosi secoli hanno dato origine alla importanza a livello europeo di questa lavorazione artigianale basata sulla forza motrice dell'acqua portata in paese mediante una serie di canalizzazioni artificiali che danno origine all'Eco Museo del Vase Re, un piccolo canale costruito tra il 950 e il 1050 e utilizzato anche dai mulini per la macina dei cereali, soprattutto del grano saraceno.

La Pieve di San Siro sorge a nella frazione di Cemmo di Capo di Ponte, a 410 mslm. Era uno dei pievanati storici in cui si divideva la Valle Camonica e San Siro è considerata la chiesa madre, cioè la più antica di tutta questa parte della Valcamonica. Il complesso sorge su uno sperone sovrastante il fiume Oglio. La fondazione della attuale chiesa dovrebbe risalire alla fine del XI inizi del XII secolo, ma una epigrafe romana fa pensare ad un edificio forse pagano precedente posto nello stesso sito, in seguito dedicato al culto cristiano tra VIII e IX secolo. Nella cripta sono presenti elementi preromanici nei capitelli e nelle colonne. Il campanile è un'aggiunta del XV secolo. Dopo la visita di San Carlo Borromeo (1580) furono rifatte alcune parti della chiesa, tra le quali il soffitto della navata centrale.

La pieve ha un orientamento ovest-est, con tre absidi, ed una entrata sul versante meridionale con un portale molto elaborato, con simboli fantastici e floreali. All'interno il presbiterio è rialzato rispetto al corpo della sala principale, e anche nella cripta si mantiene la suddivisione in tre absidi. La fonte battesimale è probabilmente un torchio di origine romana o altomedievale.