Bruxelles

13 agosto 2019
Foto di Livio G. Rossetti

L'Hotel, nei pressi dell'aeroporto, ci ospiterà per quattro notti. Dopo la prima colazione a buffet visita guidata di Bruxelles, sede di importanti istituzioni dell'Unione Europea e della NATO. L'inizio dell'itinerario panoramico prevede la salita alla collina dell'Atomium; il passaggio attraverso i giardini reali, il Palazzo della Nazione, sede del Parlamento e nel quartiere dell'Unione Europea.

L'Atomium è un monumento che si trova nel parco Heysel. È una costruzione in acciaio che rappresenta i 9 atomi di un cristallo di ferro: un riferimento alle scienze e agli usi dell'atomo, temi importanti e in pieno sviluppo all'epoca. Venne costruito in occasione dell'Expo 1958. L'Atomium è il simbolo di Bruxelles e del Belgio, una realizzazione unica nella storia dell'architettura e testimone emblematico dell'Esposizione Universale. Progettato dall'architetto André Waterkeyn, in origine sarebbe dovuto durare sei mesi ma la sua popolarità e il suo successo ne hanno fatto un simbolo permanente della città. Il monumento ha un'altezza totale di 102 metri ed è una struttura di 2.400 tonnellate di acciaio. Le sfere, che hanno un diametro di 18 metri, sono collegate da scale mobili e da scale dalle quali, tramite finestrature e oblò, è possibile guardare le altre sfere o il panorama sottostante. Tre delle sfere superiori non hanno supporto verticale e quindi, per motivi di sicurezza, non sono aperte al pubblico. Dalle finestre della sfera superiore si può godere di una vista panoramica di Bruxelles, mentre le altre sfere ospitano diverse mostre, una boutique con regali e souvenir, una pausa pranzo con il ristorante panoramico a 95 metri di altezza.

Visiteremo la Chiesa di Notre Dame du Sablon, (in fiammingo: Onze Lieve Vrouw op de Zavel) è uno degli edifici più importanti di Bruxelles e un vero capolavoro dello stile Gotico brabantino. La costruzione venne intrapresa dalla Gilda dei Balestrieri della città in una piazza deserta a partire dalla fine del XIV secolo e portata a termine in pieno XV secolo. L'edificio, dalle eleganti proporzioni e particolari decorativi architettonici, presenta una uniformità stilistica ed è rimasto intatto nei secoli; alla fine dell'Ottocento ha subito aggiunte posteriori e manipolazioni nei prospetti esterni (guglie e pinnacoli). La navata centrale si riempie di luce naturale grazie alle undici vetrate alte 15 metri.
L'interno, di ampie dimensioni e caratterizzato da volte a crociera e grandi polifore, è diviso in cinque navate da pilastri a fascio nelle navate laterali, e rotondi nella navata centrale. A questi ultimi vennero apposte delle statue seicentesche degli Apostoli. Fra le arcate della navata centrale, sul lato destro, è il monumentale pulpito del 1697. Alla destra del coro si apre la Cappella di Saint-Maclou, del 1690. A sinistra del coro è la Cappella Tours et Taxi, traslitterazione dal tedesco Thurn und Taxis, costruita nel 1651 per la famiglia d'origine italo-germanica che fondò nel XV secolo il sistema di Posta internazionale.

Nel 1348 una giovane di Anversa ebbe una strana esperienza mistica. Ascoltò delle voci che le riferivano di recuperare una statua miracolosa della Vergine, che si trovava ad Anversa per portarla a Bruxelles, dove era necessario consegnarla alla chiesa di Sablon. Con suo marito, un lavoratore tessile, Beatrice portò in barca a Bruxellas l'effigie della Vergine. Narra la leggenda che il marito era stanco di remare e, per miracolo, l'imbarcazione raggiunse da sola la cappella di Sablon. La composizione è presente nella chiesa lungo la parete destra.

In tarda mattinata siamo arrivati nella Grande Place per la pausa pranzo. In attesa del previsto temporale di primo pomeriggio (che è giunto appena terminato il caffè), mi seggo in un piccolo ristorante, il Paon. La Grand Place (Grote Markt in fiammingo) è la piazza centrale di Bruxelles. La circondano le case delle corporazioni, l'Hôtel de Ville (municipio) e la Maison du Roi. È generalmente considerata come una delle più belle piazze del mondo. Nel X secolo, i Duchi di Lotaringia avevano costruito un forte su un'isola del fiume Senne. Fu l'origine di Bruxelles. Verso la fine dell'XI secolo, nei pressi del forte si provvide alla bonifica della zona, il quartiere della Grand-Place all'epoca, era un terreno paludoso contornato di vari isolotti sabbiosi. Presto vi s'installò un mercato all'aperto e finalmente prese il nome di Nedermerkt, il "Mercato basso". L'installazione di un luogo di mercato in questo punto è all'origine dello sviluppo commerciale di Bruxelles. Questo quartiere commerciale, dipendente dalla chiesa di San Nicola (patrono dei commercianti), si presentava allora allineato intorno a quello che era l'asse principale, la via delle pietre, dal fatto che fu la prima via cittadina ad essere pavimentata. Era un'importante via che collegava le due prospere regioni delle Fiandre e della Renania. All'inizio del XIII secolo vennero costruiti un mercato delle carni, uno del pane e uno dei tessuti al coperto.

La Città di Bruxelles, fa costruire nel 1362 un vasto Mercato dei tessuti. Poi acquista e demolisce tutte le case e botteghe che sorgono irregolari nella piazza. La costruzione del nuovo Municipio trasforma la piazza in sede del potere municipale. Di fronte al Municipio, il vecchio mercato del pane, che prenderà più tardi il nome di Maison du Roi, perde dal 1406 la sua funzione commerciale per essere trasformato in luogo di Giustizia. Intorno alla piazza si iniziano a costruire le residenze dei ricchi mercanti e le sedi delle potenti Corporazioni.
Il 13, 14 e 15 agosto del 1695, nella Guerra della Grande Alleanza la piazza fu gravemente colpita durante il bombardamento da parte delle truppe francesi del Re Sole in rappresaglia all'attacco che la Lega di Augusta aveva portato alla città di Namur. La totalità delle case signorili e delle Corporazioni, costruite in legno vennero distrutte. La piazza venne ricostruita in meno di quattro anni, tutti gli edifici che circondavano la piazza furono ricostruiti in pietra dalle varie corporazioni. Il loro impegno venne regolato dai consoli cittadini e dal Governatore della città. I progetti furono sottoposti alle autorità per l'approvazione e da ciò conseguì una ricostruzione armoniosa.

Il Municipio (in fiammingo Stadhuis) è stato costruito tra il 1402 e il 1455. La torre, del 1454, di stile gotico. Al suo vertice si trova una statua di San Michele Arcangelo, il santo patrono della città, che combatte il diavolo. La Maison du Roi (in fiammingo: Broodhuis, Casa del Pane) era fin dal XIII secolo un edificio in legno dove si vendeva il pane. L'edificio in legno venne sostituito durante il XV secolo da uno in pietra, destinato ai servizi amministrativi del duca del Brabante. L'edificio fu interamente rifatto alla fine del XIX secolo in stile tardo gotico fiammeggiante.

L'attuale forma della piazza è la seguente:
n° 1: Le Roi d'Espagne (il Re di Spagna), Casa della Corporazione dei Panettieri.
n° 2-3: La Brouette (la Carriola), Casa della Corporazione dei Grassieri
n° 4: Le Sac (il Sacco), Casa della Corporazione degli Ebanisti, oggi ospita "La Maison des Maitres Chocolatiers Belges"
n° 5: La Louve (la Lupa), Casa del Giuramento degli Arcieri
n° 6: Le Cornet (il Cornetto), Casa della Corporazione dei Battellieri
n° 7: Le Renard (la Volpe), Casa della Corporazione dei Merciai
n° 8: L'Etoile (la Stella), Casa dell'Amman
n° 9: Le Cygne (il Cigno). Nel 1720 venne acquistata dalla Corporazione dei Macellai
n° 10: L'Arbre d'or (l'Albero d'oro), Casa della Corporazione dei Birrai
n° 11: La Rose (la Rosa). Casa borghese
n° 12: Le Mont Thabor. Casa borghese
12a: Alsemberg, Casa borghese
n° 13-19: Maison des Ducs de Brabant. Il Palazzo dei Duchi di Brabante Al n° 13 è il Museo del Cioccolato
n° 20: Le Cerf volant (il Cervo volante). Casa borghese
n° 21-22: Joseph et Anne (Giuseppe e Anna), due case borghesi
n° 23: L'Ange (l'Angelo). Casa borghese
n° 24-25: La Chaloupe d'Or (la Scialuppa d'Oro), Casa della Corporazione dei Sarti
n° 26-27: Le Pigeon (il Piccione), Casa della Corporazione dei Pittori
n° 28: Le Marchand d'Or (il Mercante d'Oro). Casa borghese
n° 34: Le Heaume (l'Elmo). Casa borghese
n° 35: Le Paon (il Pavone)
n° 36-37: Le Samaritain et le Chêne (il Samaritano e la Quercia)
n° 38: Sainte-Barbe (Santa Barbara). Casa borghese
n° 39: L'Âne (l'Asino). Casa borghese


Nel tardo pomeriggio si prosegue la visita della concattedrale dei Santi Michele e Gudula (in neerlandese kathedraal van Sint-Michiel en Sint-Goedele) è dal 1961 concattedrale dell'arcidiocesi di Malines-Bruxelles.
Intorno all'anno Mille sorgeva in questo luogo una cappella dedicata a san Michele. Qui era il punto più importante della città, l'incrocio della strada fra le Fiandre e Colonia, con quella fra Anversa e la Francia. Nel 1047 Lamberto II, conte di Lovanio, e sua moglie Oda ingrandiscono l'edificio e vi traslano le reliquie di Santa Gudula, fino ad allora conservate nella chiesa di Saint-Géry e ad allora risale la denominazione che associò il culto di questi due santi.

Nel 1226 il duca Enrico II di Brabante diede inizio alla costruzione di un nuovo edificio gotico secondo i canoni allora vigenti dello stile brabantino. La costruzione, in pietra bianca, venne cominciata dal coro, che nel 1276 era terminato, per proseguire col transetto e piedicroce, risalenti al XIV-XV secolo, e per finire con la facciata e l'elevazioni delle torri che vennero compiute negli anni 1470-85. Nel 1566 sarà depredata dai calvinisti, ma nel corso dei secoli XVI e XVII verranno aggiunte diverse cappelle, e nel 1861 la scalinata d'accesso.

Tutta la struttura architettonica è sostenuta da robusti archi rampanti coronati da pinnacoli e doccioni. Da ogni lato del piedicroce si innestano due serie di cappelle laterali, incentrate su una grande polifora e coronate dal frontone triangolare con pinnacolo al vertice. Coronano la massa architettonica i tetti in ardesia a forti spioventi con guglia sulla crociera. Dal transetto sporgono, ai lati del coro, due grandi cappelle tardo-gotiche aggiunte nel XVI-XVII. Le grandi proporzioni di queste cappelle, conferiscono all'edificio l'impressione di avere tre cori. Nel 1665, dietro l'abside, venne inserita la cappella della Maddalena, in stile barocco, a pianta ottagonale con cupola e lanterna.
La Cattedrale mostra tre facciate, due sui bracci del transetto, e la facciata occidentale con i suoi tre portali, serrata fra le due torri gemelle di 64 metri d'altezza, senza rosone, rimpiazzato da una grande polifora. Nella torre nord è conservata la grande campana di 7 tonnellate detta Salvator, risalente al 1481. Alla torre sud venne aggiunto nel 1975 un carillon di 44 campane.
La facciata si divide orizzontalmente in tre livelli, uno inferiore occupato dai tre portali; uno mediano aperto dalla polifora affiancata da due trifore; e uno superiore caratterizzato dal timpano triangolare che è slanciato da pinnacoli fiammeggianti, di cui il centrale raggiunge l'altezza di 55 metri.

L'interno presenta una pianta a croce latina, con transetto, e coro con deambulatorio. Il piedicroce, a otto campate, è diviso in tre navate da robusti pilastri cilindrici con capitelli che sorreggono archi ogivali. Ai lati delle navate laterali si aprono le cappelle, aperte con grandi polifore fiammeggianti che portano eleganti vetrate del XIX secolo. Ai pilastri della navata centrale sono poste 12 grandi statue degli Apostoli, risalenti al XVII secolo e scolpiti dai rinomati scultori brabantini. Al centro della navata è presente il Pulpito barocco scolpito nel 1699. Nella base sono raffigurati Adamo ed Eva scacciati dal Giardino dell'Eden. In cima è la Vergine col bambino che schiaccia il serpente. Le rampe, come siepi popolate d'animali, furono aggiunte nel XVIII secolo.
Il coro s'imposta su tre campate e termina con un'abside poligonale. Le cinque alte polifore dell'abside recano pregevoli vetrate con Personaggi storici del 1525. Il transetto venne prolungato sul braccio nord verso la fine del XIV secolo, con l'aggiunta del nartece. Sulle due facciate si aprono due grandi polifore con preziose vetrate del 1528-37, raffigurano personaggi storici, particolare è quella del braccio nord con Carlo V e Isabella del Portogallo.

Terminiamo la visita della città avvicinandoci di nuovo alla piazza centrale, passando davanti a un tratto delle vecchie mura e alla fontana del Manneken Pis, divenuta un'icona e simbolo di Bruxelles.

Terminata la visita di Bruxelles e dopo l'ennesimo temporale, facciamo ritorno in hotel per la cena e il meritato riposo.

All'indomani, dopo la colazione, partiamo per la visita ad Anversa