Brescia ed Iseo

Foto di Livio G. Rossetti

Domenica 13 ottobre 2019, ennesima gita giornaliera con "Tu mi fai girar" e nuova delusione: partenza tarda, arrivo alle 10,30 a Brescia, solo un'ora e mezza per visitare la città e nessuna possibilità, a detta della guida, di entrare alla Rotonda e neppure nel complesso di Santa Giulia. Per la cultura niente.

Brescia conta circa 200 mila abitanti ed è un'antica città le cui origini risalgono a oltre tremila anni fa, e possiede un notevole patrimonio artistico e architettonico con monumenti d'epoca romana e longobarda. Sorge nell'alta Pianura Padana allo sbocco della val Trompia, ai piedi del monte Maddalena e del colle Cidneo. Il centro storico è racchiuso nel perimetro della cinta muraria di epoca veneta, abbattuta tra la seconda metà dell'Ottocento e gli anni venti del Novecento.

Il toponimo "Brescia" trae origine dal nome cenomane e poi romano della cittè, denominata da Augusto come "Colonia Civica Augusta Brixia". Viene fatto solitamente risalire al termine celtico brik/brig, cioè sommità, colle, altura. Le origini di Brescia risalgono al 1200 a.C., quando una popolazione costruì un insediamento nei pressi del Colle Cidneo. Nel VII secolo a.C. si insediarono i Galli Cenomani, che fecero di Brescia la loro capitale. Successivamente, a cavallo tra III e II secolo a.C., a seguito di scontri tra Insubri, Galli e Romani, Brixia iniziò il percorso di annessione alla Repubblica romana, culminato nel 41 a.C. quando gli abitanti ottennero la cittadinanza romana, pur mantenendo una certa autonomia amministrativa.
Dal 402 al 493 subì numerose invasioni barbariche, tra cui quelle dei Visigoti di Alarico, degli Unni di Attila, degli Eruli di Odoacre e degli Ostrogoti di Teodorico; proprio sotto quest'ultimo la città acquisì importanza nel regno ostrogoto. Dal 568 divenne un importante ducato del regno longobardo. Proclamatosi comune autonomo già nel XII secolo, finì sotto la dominazione viscontea e poi si diede, con la dedizione del 24 novembre 1426, ai Domini di Terraferma della Repubblica di Venezia e ne rimarrà legata fino alla fine del 1797.

Il cospicuo patrimonio artistico e l'importante eredità archeologica che costituiscono il suo centro storico sono composti da diversi monumenti, che spaziano dall'età antica a quella contemporanea. Dal 2011 l'UNESCO ha inserito nell'elenco dei luoghi da proteggere i resti del periodo romano e longobardo in Italia come l'area del Foro romano, il capitolium, il tempio in cui veniva venerata la Triade Capitolina, il teatro romano, il complesso monastico longobardo di San Salvatore-Santa Giulia, trasformato nel Museo di Santa Giulia.































Entriamo in città dal Piazzale Arnaldo e ci dirigiamo verso l'area dei resti romani, cioè Piazza del Foro. La prima cosa che vediamo è l'unica colonna sopravvissuta del porticato che racchiudeva il foro. Di fronte il Capitolium o Tempio Capitolino. Dicono che insieme al teatro e ai resti del foro cittadino, il Capitolium costituisce il più importante complesso di rovine e resti di edifici pubblici d'età romana presenti nell'Italia settentrionale. La costruzione dell'edificio è da attribuire a Vespasiano, nel 73 d.C.. Distrutto da un incendio durante le incursioni barbariche nel IV secolo d.C. e mai più ricostruito, venne sepolto da uno smottamento del colle Cidneo durante il medioevo. Il tempio fu riportato alla luce solamente nel 1823 demolendo le case popolari e un piccolo parco realizzati anni prima sul terreno spianato al di sopra delle costruzioni romane. Nel 1826 nell'intercapedine del muraglione che isola il tempio dal Colle Cidneo furono ritrovati il gruppo dei bronzi romani e la famosa Vittoria Alata, più altri oggetti oggi nel museo di Santa Giulia.
Il complesso fu parzialmente ricostruito fra il 1935 e il 1938 purtroppo attraverso l'utilizzo di laterizi, i quali permisero la ricomposizione delle colonne corinzie, di parte del pronao e delle tre celle posteriori alla facciata. Detto in parole povere, ciò che oggi si vede e in gran parte ricostruzione con materiali e forme moderne degli anni Trenta. Delle antiche colonne del tempio, solamente una è ancora presente completamente integra per tutta la sua lunghezza, ovvero la prima a sinistra, ben riconoscibile perchè interamente bianca e non completata dai mattoni. Questa colonna era inoltre l'unico resto che affiorava ai primi dell'Ottocento, quando la zona non era ancora stata indagata archeologicamente, tanto che la sua sommità veniva utilizzata come tavolino nel giardino sul retro di un piccolo caffè sorto in quel punto. Al tempio si accedeva attraverso una scalinata che saliva direttamente dal decumano massimo. Sempre dal decumano massimo si poteva invece scendere per un'altra scalinata arrivando sul foro e da lì ai portici. Il teatro, che non abbiamo visto, è situato a destra del tempio, in parte occupato da una residenza signorile edificata in epoca trecentesca proprio sulle gradinate.

Brescia conserva nell'area del centro storico diverse chiese appartenenti ad ogni periodo storico e artistico, dalle testimonianze longobarde alle opere del Settecento, fino ai prodotti dell'eclettismo ottocentesco.

Piazza Duomo

Il Duomo vecchio, la Rotonda, è uno dei più importanti esempi di rotonda romanica in Italia, eretto nell'XI secolo e contenitore di alcune opere d'arte, che naturalmente non abbiamo visto. Altro esempio di architettura romanica è la piccola Chiesa di San Faustino in Riposo, dalla caratteristica forma esterna a cono. Importanti testimonianze di architettura gotica sono invece la chiesa di San Francesco d'Assisi, la chiesa di Santa Maria del Carmine, e la chiesa del Santissimo Corpo di Cristo, non viste. Esponenti del barocco cittadino sono la chiesa dei Santi Faustino e Giovita dove trovano sepoltura i due patroni di Brescia, e il Duomo nuovo, costruito in sostituzione dell'antica Basilica di San Pietro de Dom, nel quale non siamo entrati.




































Centro di potere più antico è invece il Broletto, l'antico palazzo comunale situato in Piazza del Duomo. Il nucleo originario dell'edificio risale al Duecento, in seguito ampliato a più riprese nei secoli successivi. Completa l'edificio la Torre del popolo, torre civica del XII secolo.

Piazza della Loggia

Fra le opere di architettura civile spicca Piazza della Loggia, il complesso architettonico più omogeneo della città e importante esempio di piazza rinascimentale chiusa. L'edificio principale è Palazzo della Loggia, oggi sede della giunta comunale, costruito a partire dal 1492 e completato nel Cinquecento sotto la supervisione del Sansovino e di Palladio. Al centro del lato est si eleva l'orologio astronomico.

La guida ha spiegato che la vita cittadina ruota attorno a quattro piazze: oltre alla ricordata Piazza della Loggia, la piazza del Duomo, oggi Piazza Paolo VI, Piazza della Vittoria e Piazza del Mercato; le ultime due non le abbiamo viste.





















Il complesso museale è composto dalla basilica di San Salvatore, cuore dell'antico monastero longobardo, edificata nel 753 per volere del duca Desiderio, futuro re longobardo, che rappresenta uno dei maggiori esempi di architettura religiosa altomedioevale; dalla chiesa di Santa Maria in Solario, costruita verso la met� del XII secolo, che conserva all'interno la Croce di Desiderio (realizzata in argento e lamina d'oro, tempestata da 212 gemme preziose); dalla chiesa di Santa Giulia, costruita tra il 1593 e il 1599, divenuta sede del museo.

Iseo

Dopo il pranzo presso l'Antica trattoria del Gallo a Clusane d'Iseo, che ci ha impegnati per tre ore, ci siamo recati nella cittadina di Iseo per una breve passeggiata lungo il lago e lungo le viette e piccole piazze dell'interno. Se calcoliamo i tempi dedicati elle tre mete della giornata, un'ora e mezza a Brescia e un'ora a Iseo, penso che il pranzo (tre ore) sia stato la meta vera per i numerosi partecipanti!