Ville venete sul Brenta

villa Pisani, villa Widmann, villa Foscari Malcontenta

25 maggio 2019
Foto di Livio G. Rossetti
Di buon mattino arriva a Novara Est il bus; destinazione Strà e poi le rive del Brenta, da Dolo a Mira. Nel corso del viaggio visiteremo tre ville, villa Pisani, villa Widmann e villa Foscari Malcontenta. La prima è divenuta proprietà dello Stato, la seconda dell'Ente Provinciale, la terza e di proprietà privata ed è l'unica del Palladio.

Strà, villa Pisani

Villa Pisani, detta anche la Nazionale, è uno dei più celebri esempi di villa veneta della Riviera del Brenta; sorge a Stra, in provincia di Venezia, e si affaccia sul Naviglio del Brenta. È oggi sede di un museo nazionale, che conserva opere d'arte e arredi del Settecento e dell'Ottocento. Sin dal Cinquecento le famiglie più nobili di Venezia scelsero le rive del fiume Brenta per insediarvi le loro ville. All'inizio, quest'ultime erano legate all'attività agricola o semplicemente alla residenza estiva lontano da Venezia.
Venne costruita a partire dal 1721. Al suo interno è visibile l'affresco del salone delle feste che celebra l'Apoteosi della famiglia Pisani di Giambattista Tiepolo. All'inizio si trattava di una semplice costruzione tardo cinquecentesca, riammodernata nel Seicento, e poi completamente ristrutturata dopo il 1720, anno in cui la famiglia iniziò a costruire la maestosa villa sul Brenta. Alla fine del Settecento, a causa della Rivoluzione francese, Venezia vede declinare la sua importanza economica e politica, e anche i Pisani si impoverirono a tal punto da essere costretti a vendere la villa che verrà comperata, nel luglio del 1807, da Napoleone I Bonaparte e ceduta a Eugenio Beauharnais e alla sua consorte.
Nel 1814 la villa diventò proprietà degli Asburgo e venne assegnata al Governatorato Generale Civile e Militare del Lombardo veneto che la utilizzò come sede di rappresentanza, ribattezzandola "Villa Reale" e usandola come luogo di villeggiatura. Dopo l'annessione del Veneto al regno d'Italia, nel 1868 villa Pisani divenne proprietà dello Stato, perdendo la funzione di rappresentanza e diventando, nel 1884, un museo.
Il Salone delle Feste è considerato il salone più importante, motivo per cui all' interno di questa sala si può ammirare, nel soffitto, l'opera più importante di tutta la Villa. L'autore di questa raffigurazione è Giambattista Tiepolo, che l'ha realizzata nel 1761. Un grande cielo azzurro con grosse nuvole e personaggi di vario genere, arricchiscono il soffitto del Salone. Al centro della raffigurazione troviamo la Madonna con la Fede, la Carità, la Speranza e la Sapienza, intenta a leggere un libro. Vicino alla Madonna è rappresentata la famiglia Pisani, numerosa e con abiti settecenteschi, che mostrano le loro glorie nel mondo (Africa, Europa, America e Asia).
All'esterno della villa si estende il parco. Nella zona centrale si estendono le piscine e al loro termine vi sono le scuderie per i cavalli create come finta facciata, come palcoscenico di sfondo per una società teatrale del 1700 dove Carlo Goldoni inscenava le sue commedie.

Dolo

Il territorio del comune di Dolo si trova al centro della Riviera del Brenta, estendendosi su entrambe le rive del Naviglio. In corrispondenza del centro di Dolo, il Naviglio si sdoppia formando la cosiddetta isola Bassa con i suoi caratteristici mulini costruiti alla fine del XV secolo. Qui abbiamo consumato un breve pranzo e ci siamo poi imbarcati per la navigazione sul Brenta.

imbarco e navigazione sul Brenta

Lungo questo tratto del Brenta, tra Dolo e Mira, molte sono le testimonianze delle ville costruite nei secoli passati, alcune riadattate ad altre attività legate al turismo, altre chiuse da tempo, altre ancora in decadimento. Durante la navigazione per superare le diverse altezze delle acque si entra nelle chiuse che in pochi minuti permettono di far uscire o entrare l'acqua che fa scendere o salire il battello. Un'altra caratteristica sono i ponti girevoli che alternativamente fanno passare le auto o i natanti e sono mossi elettricamente o a forza di braccia.

Mira, villa Widmann

Villa Seriman, Widmann Rezzonico, Foscari, Costanzo è una villa veneta di Mira che nel tempo ha cambiato molti proprietari il che spiega i vari nomi alla proprietà. Dal 1984 venne acquistata dalla Provincia di Venezia durante un'asta giudiziaria. Oggi è sede dell'azienda di promozione turistica.
La villa è un edificio a pianta quadrata, che unisce la tradizione delle ville venete con lo stile rococò di gusto francese tardo settecentesco. Disposta su due piani, ha le quattro facce rialzate centralmente di un piano e terminate da timpani arcuati sovrastati da elementi scultorei; la facciata principale ha un piccolo portico sostenuto da due colonne. Internamente l'edificio si disegna attorno a un salone centrale, riccamente decorato da affreschi e stucchi policromi, con soppalco al primo piano, secondo l'impostazione delle sale da ballo delle ville venete. Annessi alla villa ci sono una barchessa caratterizzata da arconi a tutto sesto e un oratorio, entrambi settecenteschi: durante i lavori voluti dai Widmann alla fine del secolo, le due strutture, inizialmente autonome, furono unite. Villa Widmann è dotata di un ampio parco nel quale si alternano numerose statue.

si riparte sul Brenta per l'ultima tappa

Villa Foscari Malcontenta

Villa Foscari, detta La Malcontenta, è una villa progettata da Andrea Palladio nel 1559 a Malcontenta, località in prossimità di Mira nella provincia di Venezia, lungo il Naviglio del Brenta, per i fratelli Nicolò e Alvise Foscari, appartenenti a una delle famiglie più potenti della Repubblica di Venezia. L'edificio, che sorge come blocco isolato e privo di annessi agricoli ai margini della Laguna lungo il fiume, fu voluto da Nicolò Foscari (proprietario della celebre Ca' Foscari sul Canal Grande), che intendeva realizzare non una villa-fattoria, ma una residenza suburbana, raggiungibile rapidamente in barca dal centro di Venezia grazie alla posizione presso la foce del Naviglio del Brenta.
La villa sorge su un alto basamento, che separa il piano nobile dal suolo umido e conferisce magnificenza all'edificio, sollevato su un podio come un tempio antico. Nella villa convivono motivi derivanti dalla tradizione edilizia lagunare e insieme dall'architettura antica: come a Venezia, la facciata principale è rivolta verso l'acqua. La villa è una dimostrazione particolarmente efficace della maestria palladiana nell'ottenere effetti monumentali utilizzando materiali poveri, essenzialmente mattoni e intonaco. Come è ben visibile a causa del degrado delle superfici, tutta la villa è in mattoni, colonne comprese. La villa è decorata, al piano nobile, da un ciclo pittorico che investe le pareti e i soffitti di tutte le sue stanze. La realizzazione di questo ciclo decorativo prende avvio non appena giunge a compimento il cantiere edilizio e si svolge per fasi successive, con l'intervento di diversi pittori. Sopra le porte sono assise arti e virtù raffigurate come personaggi femminili. Anche le grandi lunette che sormontano le pareti della sala centrale riprendono un tema mitologico descritto da Ovidio nelle Metamorfosi. La maggior parte di questi dipinti furono ricoperti da calce bianca in passato, quando i locali furono adibiti a ricovero per soldati. Il restauro operato è riuscito a salvare in parte i dipinti del Millecinquecento. Nelle stanze più piccole la decorazione a "grottesche" segue un sistema figurativo alla moda in quegli anni.

Al termine della visita siamo ripartiti in bus per il ritorno alle nostre abitazioni.