30 aprile 2019, immersi nella nebbia si parte per Batalha e Fatima e per la discesa a Lisbona.
Il monastero di Batalha, o convento de Santa Maria da Vitória, fu edificato per volontà di Giovanni I come segno di ringraziamento per la vittoria riportata nel 1385 contro Giovanni I di Castiglia nella battaglia di Aljubarrota, nei pressi del luogo dove si svolse la battaglia. Nel 1388 era già sede di un primo nucleo di frati domenicani.
La costruzione del monastero durò circa due secoli; iniziata nel 1386 venne terminata nel 1517 durante i regni di sette monarchi. I lavori iniziarono sotto la guida dell'architetto Afonso Domingues che continuò fino al 1402. Egli disegnò la chiesa ed il chiostro e le principali strutture sono quelle da lui progettate. Lo stile impiegato era essenzialmente gotico con influenze di gotico perpendicolare inglese. Gli successe Huget dal 1402 al 1438. Questo architetto introdusse lo stile gotico flamboyant. Questo si può notare nella facciata principale, nella Cappella del fondatore, nelle strutture principali della Cappella incompiuta e nelle gallerie nord ed est del chiostro principale. Egli elevò l'altezza della navata centrale a oltre 32 metri alterando l'altezza del tempio. Durante il regno di Alfonso V del Portogallo, l'architetto Fernão de Évora continuò la costruzione fra il 1448 ed il 1477 ed aggiunse il chiostro di Alfonso V. João de Castillo continuò i lavori fino al 1532. La costruzione venne poi sospesa quando il re decise di dedicare tutti gli sforzi alla costruzione del monastero dos Jerónimos a Lisbona. Il terremoto del 1755 provocò alcuni danni, ma le maggiori ingiurie vennero inflitte dalle truppe di Napoleone che saccheggiarono ed incendiarono il complesso. Quando i domenicani vennero cacciati nel 1834, la chiesa ed il monastero vennero lasciati in abbandono ed il complesso cadde in rovina. Nel 1840 re Ferdinando II del Portogallo iniziò il restauro del monastero. I restauri si conclusero nei primi anni del XX secolo e nel 1907 il sito venne dichiarato monumento nazionale.
Gli esterni del monastero sono realizzati in pietra bianca di Porto de Mós, diventata giallo ocra nel corso dei secoli. Il monastero è costruito in uno stile originale portoghese dato da un miscuglio di gotico flamboyant e gotico perpendicolare che trova pochi esempi in Europa. Come tutte le chiese rette dai domenicani, questa chiesa non ha un campanile. La facciata meridionale è divisa in tre sezioni da contrafforti ed enormi pilastri: la Cappella del fondatore (Giovanni I), la parete laterale della navata destra ed il portale laterale. A destra della facciata, separata dal complesso, si trova la cappella incompiuta di forma ottagonale.
Il portale mostra, nell'archivolto, un complesso di 78 statue, suddivise in sei ordini, di re dell'Antico Testamento, angeli, profeti e santi, ognuno sotto un baldacchino. Sulla strombatura, da entrambi i lati, sono gli apostoli che calpestano dei diavoli incatenati. Nel timpano, sotto un baldacchino, è posto Gesù Cristo in trono attorniato dai quattro evangelisti.
La chiesa è lunga e stretta in proporzione all'altezza. La navata fu innalzata alterando le proporzioni e dando alla chiesa l'aspetto attuale. L'interno è sobrio e spoglio da ogni ornamento o statua nella navata centrale. La volta è a nervature convergenti al suo centro che si innestano sul coronamento. La luce entra per mezzo di dieci finestroni muniti di vetrate, due grandi finestroni nelle pareti laterali del transetto a dai due ordini di finestre esistenti sul coro.
La Cappella del fondatore dedicata a re Giovanni I fu costruita tra il 1426 ed il 1434 dall'architetto Huguet affinché divenisse il primo pantheon in Portogallo. La cappella ha pianta quadrata con un alto soffitto sormontato da una lanterna ottagonale. Al centro della cappella sono le sontuose tombe di Giovanni I e della moglie Philippa di Lancaster. Le tombe dei quattro figli più giovani, compresa quella di Enrico il Navigatore, sono accostate alla parete sud della cappella.
Il Chiostro di Giovanni I non faceva parte del progetto originale, esso venne costruito sotto la direzione dell'architetto Fernão de Évora fra il 1448 e il 1477. Le sculture in stile gotico comprendenti quadrifogli, fiordalisi, e rosette aggiunte nell'ambulacro superiore da Huguet, si combinano con lo stile manuelino delle arcate aggiunte successivamente da Mateus Fernandes. Due motivi differenti si alternano nelle decorazioni: la sfera armillare e la croce dell'Ordine di Cristo. Le colonnine che sostengono queste intricate arcate, sono decorate con motivi a spirale, sfere armillari fiori di loto, perle, conchiglie e frutta esotica.
Il Chiostro di Alfonso V, molto sobrio, fu costruito in stile gotico con archi a doppia cuspide. Venne realizzato nella seconda metà del XV secolo dall'architetto Fernão de Évora. Esso è in contrasto con il manuelino del chiostro reale.
La Cappella incompiuta rimane a testimonianza che il monastero non venne terminato. Essa è una struttura ottagonale separata dal resto del monastero e accessibile soltanto dall'esterno. Fu commissionata nel 1437 dal re Edoardo del Portogallo come secondo mausoleo reale per sé ed i suoi discendenti. Il disegno originale era di Huguet ma venne modificato dai successivi architetti. La pianta ottagonale ha sette cappelle a forma esagonale. Negli angoli delle cappelle sono visibili dei massicci contrafforti che avrebbero dovuto sostenere le volte. Questi pilastri sono decorati con motivi manuelini scolpiti nella pietra. Il portale della Cappella incompiuta è alto quindici metri e fu costruito in stile gotico ma poi trasformato, nel 1509, in stile manuelino. Esso è decorato da sontuosi ornamenti come: la sfera armillare, angeli alati, funi, cerchi, ceppi ed archi. Questo omaggio del re Manuele I al suo predecessore Edoardo, è illustrato dal suo motto sarò sempre leale. Questo motto è ripetuto più di duecento volte sugli archi, sulle volte e sui pilastri delle cappelle.
Fátima è una località di circa 12 mila abitanti appartenente al comune di Ourém. Nei suoi dintorni si trova il santuario di Nostra Signora di Fátima nella Cova da Iria, uno dei più importanti santuari mariani del mondo, legato alle apparizioni della Madonna nel 1917 a tre piccoli pastori, Lúcia dos Santos, Francesco Marto e Giacinta Marto. Si trova a 30 km dalle monastero di Alcobaça e Tomar, importanti centri dell'ordine cistercense e templare.
Il luogo prese il nome da una chiesa fatta costruire da Mafalda di Savoia, sposa del primo re lusitano dom Alfonso Henriques. A questa regina si doveva la conversione della giovane Fatima, fatta prigioniera dai cavalieri cristiani che combattevano l'Islam in Portogallo. Mafalda poi volle essere sepolta accanto a lei. Da allora la storia dei Savoia s'intreccia a quella del Portogallo. Il 16 ottobre 1454, la monaca Filippina de' Storgi predisse alle consorelle che la Madonna sarebbe apparsa a Fatima.
Nel 1917 tre giovani pastori riferirono di aver visto apparire la figura di una donna vestita di bianco con in mano un rosario, che identificarono con la Madonna, 5 volte, in un luogo chiamato Cova da Iria. Le apparizioni avvennero nel periodo compreso tra il 13 maggio e il 13 ottobre. Ogni volta, accompagnate da rivelazioni di eventi futuri: i “Segreti di Fatima”. In un primo momento, i piccoli pastori non furono creduti; la Chiesa stessa fu scettica. Poi, nel 1930, il vescovo di Leiria ritenne veritiere le testimonianze, dando il là al grande sviluppo di Fatima. La Basilica de Nossa Senhora do Rosario de Fatima (o Basilica della Madonna del Rosario), domina quello che viene definito il Recinto delle Preghiere, spiccando grazie alla sua torre alta ben 65 metri. Realizzata nel 1928 e consacrata nel 1953.
La Cappella delle Apparizioni è il luogo più visitato di Fatima. Sorge dove, nel 1917, avvenne la prima apparizione. Si tratta, in sostanza, di una piccola tettoia obliqua che contiene una colonna bianca. In precedenza, lì c’era l’albero dove si palesò la Vergine, poi distrutto, con il passare degli anni, dall’incuria di turisti e visitatori. Era abitudine, infatti, staccarne un pezzo per conservare un ricordo di buon auspicio. In realtà, l’originale Cappella delle Apparizioni era una vera e propria chiesa. Nel 1922, alcuni scettici convinti che le apparizioni fossero una mera messinscena della Chiesa, la distrussero.
La Chiesa della Santissima Trinità, o Basilica Menor, è la quarta chiesa cristiana al mondo per dimensioni, con un diametro di 125 metri e circa 8700 posti a sedere e fu realizzata nel 2007.