Viaggio in Provenza e Camargue
Foto di Livio G. Rossetti
Il nostro breve viaggio parte da Avignone, una città della Francia del sud, nel dipartimento di Vaucluse della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Localizzata sulla riva sinistra del Rodano dove questo piega formando un gomito attorno al colle, denominato Rocher des Doms, che domina il fiume e costituisce un luogo di rifugio ideale dalle frequenti inondazioni delle rive. Avignone è conosciuta come antica città papale, a seguito della scelta di papa Clemente V nel 1309 di farne la propria sede. In totale nove papi governarono sul seggio cittadino nel cosiddetto "Palazzo dei Papi", vero centro di richiamo per i numerosi turisti. Più che un palazzo assomiglia ad una fortezza, con alte mura, bastioni e torri. La città è circondata da una nuova cinta fortificata risalente al 1356, tuttora ben conservata. Un altro luogo di forte richiamo è il ponte di Saint-Bénézet, meglio conosciuto come Pont d'Avignon, reso famoso da una filastrocca, che in passato attraversava il Rodano e la lunga isola della Barthelasse.
Dopo la partenza dei papi la città continuò a fare parte dello Stato della Chiesa e venne governata da un legato pontificio fino alla rivoluzione francese. Nel 1904 un suo cittadino, Frìdìric Mistral, ricevette il premio Nobel per la letteratura grazie al suo impegno per la lingua e la cultura provenzale e la sua vocazione turistica si sviluppò soprattutto dopo la creazione del festival teatrale nel 1948 che ancora oggi si svolge nel mese di luglio all'interno del cortile del palazzo papale.
La città ha il suo cuore vivo e pulsante nella Piazza dell'Orologio ove, davanti al Municipio, sono ubicati i maggiori bistrot, un misto di caffè e ristoranti affollatissimi a mezzogiorno e soprattutto la sera.
La visita della città parte dal Palazzo dei Papi, residenza papale, luogo di culto, fortezza e sede amministrativa. Mentre Clemente V aveva preferito dimorare nel Convento dei predicatori, sulle rive del fiume, il suo successore Giovanni XXII, già vescovo della città, si trasferì nel suo palazzo episcopale, che fece ingrandire e ridecorare, aggiungendovi sul lato sud una sala di udienza. Oggi costituisce il Palazzo vecchio. Dopo il 1334 Benedetto XII dette vita a grandi lavori nel palazzo: fu costruita una grande torre a sud del vecchio palazzo episcopale e una nuova grande cappella su due livelli sovrapposti. Successivamente, verso nord, furono costruite le ali degli appartamenti privati e la torre dello studio, vennero rifatte parti del Palazzo vecchio e sorsero nuove ali attorno a chioschi e cortili. I lati sud ed est furono fortificati da un imponente bastione. Sotto Clemente VI fu costruita la torre del Guardaroba e fu realizzata l'ala meridionale, con la Grande Audience e la Grande Chapelle.
A quest'epoca risale la maggior parte delle decorazioni del palazzo oggi in gran parte scomparse a causa dell'uso come caserma dei soldati napoleonici. Sotto Innocenzo VI furono costruite le torri di san Lorenzo e della Grazia e sotto Urbano V fu creata la galerie Roma nel giardino superiore.
Tra il Palazzo dei Papi e i giardini, si trova la cattedrale di Notre Dame des Doms del XII secolo, l'unico edificio romanico conservato della città, pur con rimaneggiamenti barocchi. Al suo interno, presso l'altare, ilseggio papale, mentre sopra la facciata vi è una enorme statua dorata della Madonna. Sul bordo estremo dei giardini si può ammirare dall'alto ciò che rimane del ponte di Saint-Bénézet.
Secondo una antica leggenda il primoponte fu edificato da un giovane pastore di nome Bénézet per ordine divino. Completato nel 1185 e più volte ricostruito, ne restano oggi solo quattro arcate e una cappella dedicata al suo primo costruttore. Dal ponte di Avignone prende il nome la tradizionale canzone per bambini Sur le pont d'Avignon.
Tra le varie chiese esistenti ad Avignone, merita una visita la chiesa di Saint'Pierre, in stile gotico flamboyant con un antico portale scolpito in noce del 1551. Uscendo dalla città verso Nimes, la prossima tappa, ci imbattiamo nell'area dedicata ai divertimenti, attraversiamo il fiume Rodano e, dpo le numerose e immancabili rotonde (in gran parte ricoperte da fiori e vegetazione), si passa il fiume Gard con, in lontananza, il suo celebre acquedotto romano, giungendo alla città di Nimes.
Nìmes è situata nel dipartimento del Gard, è una città di origine romana, e una importante meta turistica nel sud della Francia. Augusto la dotò di una cinta di mura, lunga 6 chilometri e rinforzata da 14 torri (rimane La Tour Magne, principale torre della cinta fortificata posta sulla collina che domina Nìmes e che si eleva per 32 metri, pur essendo mozza), di cui oggi rimangono due porte, la Porte Auguste e la Porte de France. Nel I-II secolo venne costruito anche l'anfiteatro chiamato ora Les Arènes, trasformato in fortezza durante il medioevo, ospita attualmente spettacoli e corride. Localizzata lungo la Via Domitia, la città fu uno dei più importanti centri della Gallia romana. Del periodo antico rimane anche un ben conservato tempio denominato La Maison Carrèe, un tempo posto al centro del foro della città romana. Dell'Ottocento sono le due maggiori chiese tra cui la neogotica St. Baudile, patrono della città.
Visitiamo ora la città di Arles, più piccola di Nimes, situata nel dipartimento delle Bocche del Rodano e sulle rive del Rodano, dove inizia il suo delta: costituisce la porta della Camargue. Il luogo dove sorge la città si trova all'incrocio tra la via Domitia e la valle del Rodano e il suo nome significa "luogo presso lo stagno". Nel Medioevo fu centro di accoglienza per i pellegrini che si dirigevano a Santiago di Compostela. Punto centrale della città è la Plaze de la Republique, dove sorge il Municipio e l'austera chiesa
di Saint Trophine, che ha un portale finemente cesellato, con il Cristo inserito nella mandorla, numerosi santi e scene del Giudizio universale con a sinistra i beati e a destra i dannati.
Poco distante l'antico teatro romano e, alle spalle del Municipio, la famosa "Place du forum" dove, nella parte inferiore del monumento a Mistral, vi à una immagine femminile denominata "l'Arlesiana" e un bistrot immortalato da Van Gogh durante il suo soggiorno nella città.
Nel 1888 Vincent Van Gogh arrivò ad Arles e dopo breve tempo affittò la cosiddetta "Casa gialla" che riprodusse in un celebre quadro. Ad Arles dipinse alcuni dei suoi quadri tra i più celebri, a partire da "L'Arlesiana", "Notte stellata sul Rodano", "Notte stellata", "Oliveto con nuvola bianca", "Vaso di girasoli", "Spettatori nell'Arena", "Bivacco degli zingari". Il paesaggio della Francia del sud, la solarità, i suoi colori, la luminosità della natura sono all'origine del cambiamento della sua pittura ma anche dei suoi tormenti che lo portarono ben presto in manicomio.
Entriamo nel delta del Rodano, in Camargue, per visitare due piccoli ma caratteristici centri: Aigues-Mortes e Saintes-Maries-de-la-Mer. Aigues-Mortes ha un territorio costituito in parte da una pianura umida e dagli stagni ed è collegato al mare dal canale Grau-du-Roi. In origine gli abitanti vivevano di pesca, caccia e della produzione del sale. Ancora oggi questa ultima attività è viva e una piccola ferrovia per il trasporto del sale attraversa il paese, appena fuori le mura. Nel 1240 Luigi IX di Francia, con l'obiettivo di ottenere per il suo regno uno sbocco sul Mediterraneo, ottenne dai monaci il controllo del villaggio e delle terre circostanti. Fece costruire una strada di accesso tra le paludi ed una torre, Tour Carbonniere, con funzioni di vedetta e controllo di accesso al villaggio.
In seguito fece costruire una torre di maggiori dimensioni, Tour Constance, e un castello, oggi scomparso, con lo scopo di proteggere la città, il porto e alloggiare la guarnigione. Nel 1272 Filippo, figlio e successore di Luigi IX fece erigere una cinta fortificata intorno alla città. Fu dal porto di Aigues-Mortes che Luigi IX salpò due volte per partecipare alla settima ed all'ottava crociata su flotte armate dai genovesi.
In epoca medievale il porto, oggi parzialmente interrato, si trovava nello stagno della Marette ed era collegato al mare dal Canal-Viel. Il nome di Aigues-Mortes deriva dalle paludi e dagli stagni che si trovano tutto intorno al comune.
Il monumento più importante è la chiesa di Notre Dame des Sablons, in riferimento alle paludi sabbiose della zona che fu testimone dell'imbarco di San Luigi per le due crociate. L'attività agricola si articola sulla coltivazione della vite, del riso e degli asparagi e sull'allevamento dei tori e dei cavalli, usati per secoli come cavallo da lavoro per i mandriani (gardians) che si occupano delle mandrie di bovini allevate allo stato semibrado nelle paludi. Il mantello è marrone alla nascita per poi divenire bianco con il passare degli anni. Oggi Aigues-Mortes avendo conservato interamente la cinta di mura medievali è una importante meta turistica.
Saintes-Maries-de-la-Mer, è un comune francese situato nel dipartimento delle Bocche del Rodano della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. È anche un luogo di pellegrinaggio e una stazione balneare.
Il nome attuale risale al 1838. Le "Marie" che danno il nome al paese sono Maria Salomè e Maria Jacobì, che secondo la leggenda sarebbero arrivate in questi luoghi assieme alla serva Sara. Le statue delle tre donne si trovano nella chiesa del paese: le due Marie raffigurate sulla barcavengono portate in processione verso il mare a ricordo dello sbarco, mentre a Sara, diventata la patrona dei gitani, è dedicata la statua nella cripta. Le tre donne con altri seguaci di Cristo erano fuggite dallla Palestina ed approdarono, secondo la leggenda, su queta spiaggia, nel 48 d.C.
La chiesa, costruita tra i secoli IX e XI, è composta da una navata, priva di ornamenti, con un tetto merlato, con feritoie, mentre all'interno è presente anche un pozzo di acqua dolce, come se fosse una fortezza.
Sul fondo dell'attuale cripta vennero rinvenute, nel 1448, dei resti considerati reliquie delle due sante.
Caratteristiche le vecchie case con tetto di giunchi e la simbologia religiosa e magica su ogni casa raffigurante una croce, un cuore e un'ancora. A maggio vi si tiene uno fra i più importanti raduni di gitani e zingari provenienti da ogni parte d'Europa e che si ritrovano attorno alla chiesa e all'arena nella quale si tengono ancor oggi corride non cruente. A Ferragosto i "Guardiani" organizzano una manifestazione attraverso le vie della cittadina con i tori. All'esterno le paludi con fenicotteri e altri uccelli marini, i cavalli e le antiche carrette gitane.
Lasciata la Camargue ci dirigiamo verso l'ultima tappa, Marsiglia, la seconda città della Francia, capoluogo della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra e del dipartimento delle Bocche del Rodano, oltre che il primo porto francese.
La visita inizia dal "Vieux Port" attorno al quale la città si è sviluppata durante i secoli, difeso dal Fort Saint Jean, la cui costruzione cominciò nel XII secolo per poi terminare durante il regno di Luigi XIV. In alto domina la Chiesa di Notre-Dame de la Garde in stile bizantino: luogo di culto, la chiesa attira ogni anno molti pellegrini nel giorno dell'Assunta, il 15 Agosto. La chiesa fu costruita tra il 1853 e il 1864, ed è ritenuta una delle chiese più belle della Francia con il suo campanile, di ben 60 metri, e sulla cima una grande statua della Madonna con bambino. Davanti al porto l'isola con il famoso Chàteau d'If, antica fortezza e prigione, conosciuta come luogo nel quale Alexandre Dumas avrebbe basato il suo racconto del Conte di Montecristo. Il castello ha una forma quadrata, è alto circa 28 metri e presenta tre torri principali.
La "Canebière" è il viale centrale e storico della città; un tempo collegava i campi a nord della città con il Vieux Port, mentre il Palais Longchamp è un bellissimo parco-giardino nel quale si trova il Chàteau Borèly vhe ospita un museo archeologico e di pittura: la fontana e il monumento centrale ricordano la costruzione di un importante canale costruito nell'Ottocento per rifornire d'acqua la città. Poco lontano si trova l'Unità d'Habitation, un edificio unico nella città di Marsiglia, importante perchè è un palazzo residenziale in stile moderno costruito da Le Corbusier dopo la guerra e le distruzioni tedesche. L'edificio comprende 337 appartamenti distribuiti su 12 piani, negozi, spazi per lo sport, poliambulatori e un hotel. Sulla terrazza troviamo una piscina e altri luoghi di ritrovo per le famiglie che li abitano.
Un ultimo sguardo al porto, poi si riprende il viaggio verso casa.