Giovanni Agnelli, fondatore e presidente della FIAT, avendo intuito la necessità di avere una via di trasporto speciale per i veicoli a motore, anche come fattore di promozione commerciale dell'automobile, alla fine degli anni Venti favorì e finanziò la costruzione dell'autostrada Torino-Milano, una delle più vecchie autostrade italiane e la più lunga delle autostrade fasciste. L'iniziativa del comitato promotore fondato da personalità della finanza e dell'industria italiana partì nel 1926, ma i lavori ebbero inizio solo alla fine del 1929, ebbero la durata di meno di 3 anni e terminarono con l'inaugurazione il 25 ottobre 1932.
Riportiamo integralmente il racconto del viaggio inaugurale del Duce lungo l'Autostrada e la sua fermata a Veveri nel linguaggio pieno di enfasi del giornale novarese La Gazzetta di Novara del 26 ottobre.
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Durante i trenta mesi di costruzione lavorarono nei cantieri tra le 2000 e le 3000 unità, e il costo complessivo fu di circa 110 milioni di lire dell'epoca, inferiore di oltre il 20% alla spesa preventivata.
A Veveri fu posto uno di questi piazzali, in corrispondenza del casello di Novara. Il vecchio percorso a due corsie, una per ogni senso di marcia di 4 metri di larghezza per un totale di 8 metri, separate solo dalla linea continua, è quello della corsia nord, vicino alle prime case di Veveri.
L'autostrada, la quarta in Italia e la sesta al mondo (nel 1924 era stata già inaugurata la Milano-Varese e nel 1927 la Milano-Sesto Calende per un totale di circa 84 Km), aveva una lunghezza complessiva di km 127 e rendeva disponibile un nuovo ed importante collegamento tra Torino e Milano; assieme alle autostrade Bergamo-Milano, del 1927 e di 50 Km, la Brescia-Bergamo (già in esercizio dal 1931 e lunga 48 Km) e la Venezia-Padova (del 1933 e di 25 Km) si inseriva nel disegno della progettata "strada automobilistica pedealpina Torino-Trieste", l'attuale A4.
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Contemporaneamente nel 1929 entrava in funzione la Napoli-Pompei di 23 Km e, nel 1933, la Firenze-Mare di 81 Km. Poi, nel 1935, fu realizzata la Milano-Genova con la tecnica della pavimentazione con lastre di calcestruzzo ad alta resistenza, di spessore medio di venti centimetri. Erano il fiore all'occhiello a livello di immagine e di prestigio internazionale del governo fascista, salito al potere alla fine del 1922, e del ministro dei Lavori Pubblici Carnazza fautore della nascita della Società Anonima Autostrade, concessionaria a partecipazione statale. Con il Regio Decreto n. 1740 del 1933 si fissò a livello legislativo una definizione delle nuove arterie autostradali, considerate come strade riservate alla circolazione esclusiva degli autoveicoli.
Nel 1953, aumentando considerevolmente il traffico, furono fatti i primi allargamenti del piano viabile dell'autostrada: dagli 8 metri originali si passò ai 10 metri, inserendo una corsia centrale per il sorpasso. Ma ben presto ci si accorse che ciò non bastava e tra il 1956 e il 1962 si passò al raddoppio della stessa autostrada, con due corsie per ogni senso di marcia e una carreggiata di emergenza.
Si calcola che nei primi anni, dal 1932, circolassero in un anno circa 200 mila veicoli, mentre ora si sono superati i 39 milioni annui. Questo il motivo dell'attuale ulteriore intervento di allargamento dell'autostrada che doveva in origine avvenire contemporaneamente alla costruzione della linea di Alta Velocitò/Capacitò che corre parallela all'autostrada.
Il primo tratto di 50 Km è stato ultimato, da Torino a Santhià; presto lo sarà anche il lotto Santhià-Greggio di 20 Km. Entro il 2013 dovrebbe essere ultimato il tratto mancante, Greggio-Novara-Milano, che da Boffalora a Milano avrà quattro corsie più la carreggiata di emergenza, tratto questo dove da tempo sono iniziati i lavori contemporaneamente a quelli della parte finale della TAV.
In forte ritardo, per mancanza di fondi adeguati, l'allargamento Greggio-Novara, lotto che inciderà nuovamente sulla comunità veverese in corrispondenza alla piazzola della vecchia stazione autostradale e con i ponti sul canale Quintino Sella. In questo tratto verrà alzato di alcuni metri il percorso autostradale, avvicinandolo a quello della TAV e verranno, finalmente, posti pannelli antirumore, dalla zona "Laghetto" fino al territorio di Vignale. Il 4 luglio 2007 la SATAP ha presentato il progetto di attenuazione ambientale, sia pure per i soli rumori e i relativi interventi, con la costruzione dei nuovi ponti, sono previsti per il periodo 2010-2017.