Anversa

14 agosto 2019
Foto di Livio G. Rossetti

Anversa (Antwerpen in fiammingo) è una città di circa 500 mila abitanti, la più importante nella regione delle Fiandre. Si tratta del comune più popoloso del Belgio. Inoltre il suo porto, importante sbocco verso il mare del Nord attraverso l'estuario del fiume Schelda, è il secondo più grande d'Europa dopo l'Europoort di Rotterdam. Il nome della città viene fatto risalire al IX secolo quando gli abitanti della zona, in seguito alle scorrerie normanne, si ritirarono a anwerp, ovvero su una collina alluvionale situata dove in seguito sorse il castello Het Steen, nucleo da cui sorse il centro abitato. Situata sulla riva destra della Schelda, a circa 90 km dal mare del Nord, Anversa deve la propria importanza alla sua posizione geografica.
Nel XIII secolo, quando le venne riconosciuto il titolo di città, Anversa cominciò ad essere visitata dai mercanti italiani, ed iniziò ad acquisire rinomanza come centro mercantile. Al principio del XIV secolo era già divenuta un importante centro di transito del traffico commerciale tra la Germania e il mare del Nord. Fu però solo durante il XVI secolo che Anversa acquistò importanza a livello europeo e sulle banchine del porto iniziarono ad approdare molte navi cariche di mercanzie: lane inglesi, zucchero di canna indiano, cuoi, spezie, drappi inglesi, legname svedese e allume italiano.
L'influenza dei Portoghesi ebbe importanza perché grazie ai numerosi viaggi di doppiaggio dell’Africa e al raggiungimento di nuove terre tropicali asiatiche cominciarono a trasportare spezie e droghe dall’India in Portogallo e poi dal Portogallo alle fiere di Anversa togliendone così il monopolio ai veneziani che lo detenevano da tempo. Questo commercio attrasse i commercianti tedeschi e spagnoli che in parte abbandonarono Bruges. Ciò provocò un crescente sviluppo della prosperità di Anversa, che attirò le più importanti casate di banchieri come i Welser e i Fugger.
Lo sviluppo di Anversa fu rapido: fra il 1505 e il 1545 i proventi della sua dogana raddoppiarono. Così la città fungendo da collegamento tra il bacino mediterraneo e quello baltico, divenne il baricentro dei traffici internazionali; furono questi la vera sorgente delle sue fortune. È tra il 1535 e il 1557 che si può collocare il periodo più florido per lo sviluppo della città; quando arrivano dalla Spagna in direzione del porto della Schelda, enormi quantità di argento e oro americano. Nel 1566 la popolazione toccò un apice di circa 100.000 abitanti, un numero decisamente enorme per quei tempi. Un tale aumento di popolazione fu dato in gran parte agli immigrati, i quali non sempre erano uomini di fatica ma spesso recavano tecniche nuove indispensabili alla vita urbana delle persone. L'immigrazione che interessò la città fu un'immigrazione di alto livello. Banchieri e mercanti attratti dallo sviluppo economico incominciarono ad arrivare fin dagli inizi del XVI secolo. Un così rapido sviluppo del numero degli abitanti provocò una crisi degli alloggi. A questa, la città fece fronte costruendo numerose nuove abitazioni, strade e mura, che trasformarono fortemente l'intera struttura urbana della città.
Tuttavia i motivi dell'ascesa della città, che in pochi anni riuscì a divenire la vera capitale dell'Atlantico, sono i più svariati. Infatti se è vero che Anversa si sostituì a Bruges è però altrettanto vero che essa si pose al centro dell'intera economia internazionale, cosa che Bruges non era mai riuscita a fare. Anversa non fu la semplice erede della vicina rivale, fu lo spostamento delle rotte mondiali alla fine del secolo XV a decidere della sua sorte: per lei tutto cambiò nel 1501, con l'arrivo sulle banchine della Schelda di una nave portoghese carica di pepe e di noce moscata.

Il porto di Anversa è diventato nel secondo dopoguerra il diciassettesimo porto più grande del mondo e secondo solo al Porto di Rotterdam in Europa. Le docklands di Anversa, con cinque raffinerie di petrolio, ospitano un'enorme concentrazione di industrie petrolchimiche.

Dopo la prima colazione a buffet partenza per Anversa, scrigno di architettura fiamminga, rinascimentale e contemporanea. Nella prima parte della mattinata visita panoramica della città passando davanti alla Rocca (Het Steen in fiammingo), antico castello medievale (1200-1225) modificato nel XVI secolo sotto l'impero di Carlo V, il più antico edificio della città, residenza del margravio di Anversa, prigione per cinquecento anni, oggi Museo nazionale della navigazione.
Fermata del bus davanti al MAS, il Museum aan de Stroom (in fiammingo tradotto in "Museo al fiume"), un museo situato lungo il fiume Schelda, nel quartiere Eilandje, presso il Bonaparte Dok. È stato aperto al pubblico nel maggio 2011 ed è il più grande museo della città. Si erge per 60 metri di altezza ed è stato progettato da Neutelings Riedijk Architects. La facciata è realizzata in pietra arenaria rossa indiana e con pannelli in vetro curvi. È un esempio di architettura Art Deco postmoderna. Il tema principale dell'opere e degli oggetti esposti al MAS è la lunga storia di Anversa come importante porto internazionale. Noi non abbiamo visitato il museo ma, salendo i vari piani con le scale mobili, siamo giunti sulla terrazza per avere una panoramica della città e della prima parte del suo grande porto lungo la Schelda.

Dopo la prima fermata, visitiamo la stazione ferroviaria, grandioso esempio di architettura neobarocca unico in tutto il mondo, considerata tra le più belle stazioni ferroviarie del mondo. Soprannominata dai cittadini locali la “Cattedrale delle ferrovie”, accoglie ogni giorno circa 25 mila viaggiatori che transitano su oltre trecento treni. L’edificio è stato costruito tra il 1895 e il 1905 per sostituire il precedente capolinea della linea Bruxelles-Malines-Anversa. Questo accesso ai treni è stato progettato da Louis de la Censerie, che disegnò la grande cupola sopra la monumentale sala d’attesa, mentre è merito dell’ingegnere Clement Van Bogaert la volta in ferro e vetro che sovrasta i binari: 43 metri di altezza e 66 di lunghezza. Sono gli anni del regno di Leopoldo II, il sovrano che possedeva come proprietà personale il Congo, il cui sfruttamento coloniale portò molta ricchezza al Belgio e molte atrocità tra la popolazione africana. Ogni aspetto della stazione esprime ricchezza, monumentalità, imponenza, nessun dettaglio è stato tralasciato. Furono impiegate venti diverse varietà di marmo per lo scalone che conduce nella hall. La cupola si staglia per 75 metri d’altezza. Con gli anni ha subito una serie di ampliamenti e modifiche e ad oggi si articola su quattro livelli.

Al centro della città vi è Grote Markt, la Piazza del Mercato Grande cuore pulsante della città, sulla quale si affaccia il palazzo del Municipio, Stadhuis (in ristrutturazione). È contornata dalle antiche e case delle Corporazioni erette tra il XVI e il XVII secolo. Al centro la celebre Fontana di Silvius Brabo. Il Municipio di Anversa è una delle più importanti testimonianze dell'architettura manierista delle Fiandre. Sorge sul lato occidentale del Grote Markt e fu eretto tra il 1561 ed il 1566. La facciata è incentrata, secondo l'uso nordico, su un pronunciato avancorpo dai ricchi dettagli rinascimentale. Proseguiamo verso la Groenplaats ove campeggia la statua in onore di Rubens, capofila della schiera dei pittori fiamminghi e cittadino più illustre di Anversa. Arriviamo subito alla Cattedrale, capolavoro gotico, ricca di marmi, vetrate e scrigno di preziose opere d'arte dei pittori fiamminghi.

La cattedrale di Nostra Signora (in neerlandese Onze-Lieve-Vrouwekathedraal) è la chiesa madre della diocesi. Sorge dietro il Grote Markt e rappresenta un esempio dell'architettura gotica ed è uno dei massimi capolavori dello stile gotico brabantino. È la più grande cattedrale del Belgio e possiede anche la più alta torre del Paese, una delle più alte d'Europa.
Sul luogo dove sorge la cattedrale, vi era già nel IX secolo una cappella dedicata alla Madonna. Nel 1124 venne sostituita da una chiesa romanica mentre nel 1352 si diede inizio a un nuovo edificio, in stile gotico brabantino. Il progetto era grandioso, a cinque navate, e prevedeva l'elevazione di ben due torri sulla facciata dalla stessa altezza. I lavori vennero eseguiti da maestranze francesi e locali sotto la guida di architetti anversesi. Il cantiere, che impiegò la pietra arenaria bianca, ebbe inizio dal coro, completato nel 1415; poi il piedicroce, il transetto, terminato nel 1495, e il corpo delle navate (piedicroce) che venne terminato nel 1487. In seguito vennero innalzate le torri. Nel 1521, dopo circa 170 anni di lavori, il cantiere poté dirsi completato, ma la torre sud si arrestò al terzo livello. Mentre la torre nord, completata ad un'altezza di 123 metri, era stata eretta a spese della Città, la torre meridionale spettava alla parrocchia, scarsa di risorse. Nel 1521 si costruirono due altre navate laterali, che portarono la chiesa ad avere un totale di ben sette navate. Inoltre si ampliò il coro aggiungendo una nuova cinta esterna di cappelle radiali.

Durante l'Iconoclastia del 20 agosto 1566, all'inizio della Guerra degli ottant'anni, i Protestanti distrussero gran parte della decorazione interna della cattedrale e quando, nel 1581, la città passò sotto l'amministrazione protestante, ulteriori tesori artistici vennero distrutti o venduti. La restaurazione dell'autorità della Chiesa cattolica avvenne nel 1585 con la caduta di Anversa agli spagnoli. Nel 1794 i Rivoluzionari francesi inflissero notevoli danni all'edificio che, nel 1798, scampò addirittura alla demolizione. Nel 1816, in seguito al Congresso di Vienna, importanti opere d'arte ritornarono da Parigi, inclusi i tre capolavori di Rubens. La cattedrale, inserita tra le case del quartiere, non è interamente visibile se non nelle parti alte. Di un qualche interesse è la facciata che domina il piccolo caratteristico Mercato dei Guanti.
Rilevanti invece sono le tre torri, due sulla facciata principale e una al centro della crociera. Le torri della facciata erano destinate a rappresentare i due grandi poteri cittadini: quello Civico e quello Religioso. La torre settentrionale (sinistra) infatti venne eretta con i finanziamenti del Comune e delle Corporazioni e svolge anche le funzioni di Torre civica. Ancora oggi la torre dipende dal Consiglio comunale e non dal Capitolo della cattedrale. La torre meridionale, eretta a spese della parrocchia non è mai stata elevata ulteriormente perché, tra guerre di religione, l'avvento dei protestanti, e l'incendio, la chiesa vide scendere le fonti di finanziamento. La torre al centro della crociera, torre lanterna (XVI secolo), o tiburio, è a pianta ottagonale a tre piani coronati da una cupola a bulbo.

L'interno a 7 navate rappresenta un nuovo tipo di concezione dello spazio interno. Le navate sono divise da grandi pilastri polistili a fascio che, senza capitelli, s'innestano direttamente alle volte. Gli archi ogivali della navata centrale sono eccezionalmente ampi. Nonostante le spoliazioni dell'Iconoclastia, delle guerre di religione, della Rivoluzione francese e della dominazione napoleonica, la cattedrale conserva ancor oggi alcune evidenze preziose e alcuni tesori inestimabili. All'ingresso, nell'ultima navata di sinistra, Trono degli angeli (1661) in legno dorato e argentato nel quale gli angeli sorreggono una corona di spine e, nel plinto più basso, pellicano con i piccoli e, in quello più in alto, l'ostensorio. Poco prima del transetto, nella cappella di Nostra Signora fittamente decorata, si trova la statua in legno della Nostra Signora d'Anversa (XVI secolo), molto venerata anche per la sua maestosa realizzazione. Il transetto presenta alcune delle opere più importanti custodite nella chiesa. Dalle vetrate (1616) che ornano la parete sinistra, si passa al trittico Cristo tra i dottori (1587) e ai due trittici collocati simmetricamente rispetto all'altare maggiore di Rubens. Sulla sinistra il capolavoro giovanile Innalzamento della Croce (1610). Sulla destra la Discesa della Croce (1614). Nel transetto è possibile ammirare un quadro con le Nozze di Cana di Maarten de Vos (1597). Nel tiburio ad un'altezza di 43 metri è posta una grande tela raffigurante l'Assunzione della Vergine (1647) di Cornelis Schut, importante per la prospettiva e per i giochi di luci ed ombre che sembrano proiettare la volta della chiesa verso il cielo. Nel coro interessanti gli stalli neogotici (1841) finemente intagliati con scene della vita della Madonna in altorilievo. Sull'altare maggiore, il capolavoro, l'Assunzione della Vergine (1626) di Rubens che non segue la tradizione ecclesiastica, cogliendo la Madonna nel momento in cui spicca il volo, con in basso gli apostoli e le tre donne che assistettero al decesso. Dietro l'altare, la Morte della Vergine (1633), di Abraham Matthyssens, dipinto a olio su tela in cui prevale il trionfalismo della Controriforma. Anche il deambulatorio presenta alcuni capolavori come il trittico di Rubens Resurrezione di Cristo (1612). La 4a cappella contiene il trittico Giudizio Finale (1580) di Jakob de Backer. Di fronte alla 5a cappella sono ora visibili tre pannelli dello scomparso recinto dell'altare dei Coppers (1683).

Durante la pausa per il pranzo sono ritornato al Grote Markt, la Piazza del Mercato Grande contornata dalle antiche e preziose case delle Corporazioni erette tra il XVI e il XVII secolo. Poi volevo vedere la chiesa di San Paolo, ma era chiusa; quindi sono andato alla ricerca dell'entrata di San Giacomo, poichè anche in questo caso l'entrata principale era chiusa. Dopo aver percorso una deserta via, finalmente ho trovato la conchiglia si Santiago e, grazie alla gentilezza di un anziano passante, sono entrato nella chiesa sottoposta ad un grande lavoro di restauro.

La chiesa di San Giacomo, in fiammingo Sint-Jacobskerk, è uno dei più importanti edifici storico-religiosi della città di Anversa. Sul luogo sorgeva dal 1431 una cappella dedicata a San Giacomo maggiore, punto di partenza dei pellegrini alla volta della tomba del Santo a Santiago de Compostela. Nel 1476 la cappella venne elevata a parrocchiale e subito si pensò a progetti per la riedificazione di un edificio di maggiori dimensioni. Il primo progetto si deve al celebre Herman De Waghemakere il Vecchio, che insieme ai figli Dominikus e Herman il Giovane lavorò anche alla sua costruzione, iniziata dalla torre solo nel 1491. Alla costruzione dell'edificio subentrò l'architetto Rombout Keldermans, ma il cantiere, alla metà del XVI secolo, dovette fermarsi a causa del declino economico della città e delle guerre di religione. Solo un terzo della torre era completato e i lavori procedettero lentamente fino al 1656 quando finalmente l'edificio poté considerarsi terminato. La furia delle due Beeldenstorm, iconoclastie, del 1566 e del 1581, distrussero tutto l'antico arredo interno gotico-rinascimentale, e l'edificio passò al culto calvinista. Dopo il periodo protestante la chiesa ritornò ai cattolici, che terminarono l'edificio e rifecero l'arredo interno in uno stile barocco. Fra i mobili barocchi spiccano gli stalli lignei del coro, realizzati tra il 1658 e il 1670; l'altare maggiore del 1685; il recinto marmoreo del coro, del 1695; e il pulpito, realizzato nel 1675. L'organo, costruito nel 1727, conserva il meccanismo originale ancora funzionante. Tra il XVII e il XVIII secolo la Chiesa di San Giacomo era la chiesa parrocchiale di eminenti cittadini, molti dei quali fecero costruire al suo interno ricche cappelle funerarie. La più famosa è quella del celebre pittore Rubens, completata cinque anni dopo la sua morte nel 1640. Il dipinto sopra la tomba è dello stesso maestro.

Dopo la visita a San Giacomo mi sono avviato verso la zona commerciale e, seduto ad un tavolino ho pranzato con una fetta di torta al limone, una spremuta d'aracia e un caffè espresso lungo il Meirbrug. Poi, aspettando il gruppo che si è recato a vedere il taglio dei diamanti, e iniziando a piovigginare, mi sono seduto in un locale per sorseggiare una birra locale. Alla fine di nuovo nella Piazza del Mercato Grande per fotografare la celebre Fontana di Silvius Brabo e osservare la cattedrale (ora con la torre impacchettata) e il Municipio (anche lui bisognoso di restauri) sono in cartoline bianco e nero.

Nel tardo pomeriggio, cioè alle 18,30, contrariamente a quanto detto dall'accompagnatrice in precedenza, si fa rientro in hotel, per lavarsi, fare cena e riposare qualche ora.

All'indomani, dopo la colazione, si parte per la visita ad Bruges