I nostri migliori amici: gli alberi

Foto di Livio G. Rossetti

Primo giugno 2008: dopo anni di onorata sorveglianza e protezione della zona ripale sinistra del canale Quintino Sella, presso il ponte di via Buslacchi è stramazzato uno dei vecchi pioppi che, per l'età, si era ormai piegato verso le fresche acque del canale. Ciò che rimane del suo tronco, intaccato da insetti demolitori nelle parti più intime, giace sull'erba della zona spondale. Un altro vecchio amico che ci lascia!



A Veveri dicono che quando muore uno ne muoiono tre. Per i nostri alberi è successo così. Dopo quello morto il 1°giugno, nella notte del 1° luglio un altro pioppo è caduto in acqua.
Questa mattina, 3 luglio, la ditta incaricata dall'ASSA di recuperare il "caduto" ha abbattuto, dopo lunga resistenza, il terzo pioppo che ieratico si ostinava a rimanere dritto sul suo posto. Così ancora una volta il detto dei vecchi veveresi si è avverato: due morti e il terzo segato dagli uomini dopo un breve processo sommario.

Il vecchio pioppo
stramazzato in acqua
Arrivano gli incaricati
di erigere il patibolo
Il terzo, spogliato dei
rami, si erge maestoso
Osservano il caduto
dal basso
poi dall'alto
lo studiano da vicino
non sanno da chi iniziare
dopo breve consultazione
condannano quello rimasto
in piedi
controllano l'altezza
chiamano rinforzi
mettono il cappio
al collo
iniziano a segargli i piedi
condannato all'impiccagione
e ad essere segato
ma lui resiste a lungo
alla fine cede
viene sollevato e deposto
sulla riva
poi passano al caduto
l'addetto al taglio
è messo in sicurezza
dopo breve lavoro
il corpo è mostrato alla folla
gli esecutori soddisfatti
risalgono la riva
lui viene sollevato,
così tutti lo possono vedere
è proprio morto stecchito
non contenti
dilaniano le membra
nel tardo pomeriggio
tutto è finito
la visione dei corpi
tagliati è straziante
sani nel corpo
sanissimi
nonostante l'età
le stanche membra
riposano in pace

In silenzio tre amici che ci hanno visto crescere se ne sono andati, nell'indifferenza generale. Questa mattina all'esecuzione eravamo presenti in due, poi più tardi altri due, poi più nessuno. Uno dopo l'altro, i nostri amici alberi se ne vanno. Hanno fatto il loro dovere, hanno divorato l'anidride carbonica che noi producevamo e ci hanno dato ossigeno; hanno protetto le sponde dei canali e dei torrenti; in estate ci hanno offerto un po' di frescura e noi, per compensarli li abbattiamo.

Dicono che questo è il progresso! Ma mi chiedo: come sarà il nostro piccolo mondo senza alberi? Sarà certamente un mondo triste. Forse allora ci accorgeremo della loro importanza, ma sarà troppo tardi.