Val Vogna e Alagna

24 agosto 2014
Foto di Livio G. Rossetti e Anna Maria Bojeri

Le prime volte in Val Vogna, anni Settanta e Ottanta, si incontravano poche persone, si posteggiava l'auto dove terminava la strada poco prima della chiesetta di San Antonio del porcello e ci si incamminava fino al ponte napoleonico; oggi si lascia la macchina ad almeno un chilometro dalla frazione Cā di Janzo e si cammina sull'asfalto tra le auto che ti sfrecciano vicino.
Quando il tempo č bello, con bianche nubi che ti rincorrono lungo la valle, si cammina tra larici e prati ancora in fiore e senti in lontananza nei pascoli i campanacci delle vacche; ti siedi presso una sorgente d'acqua, fai il tuo piccolo pasto con un panino e ti riposi nel silenzio della natura.
Poi, nel tardo pomeriggio, ritorni tra la gente che riempie le stradine di Alagna, passi tra i vecchi casolari che con semplicitā i contadini walser di un tempo hanno costruito con poche pietre e il legno dei larici, per fotuna conservati nella loro bellezza architettonica che le moderne costruzioni non potranno mai eguagliare.