Abbazie lombarde

Abbazia di Morimondo, Abbazia di Mirasole

marzo 2016
Foto di Livio G. Rossetti e Anna Maria Bojeri

Abbazia di Morimondo

L'abbazia di Morimondo è un'abbazia cistercense posta a pochi chilometri da Milano, in località Morimondo, ai confini con il territorio di Pavia. Pur essendo la quarta fondazione italiana e la prima in Lombardia (1134), la chiesa abbaziale si differenzia dalle altre edificazioni cistercensi del XII secolo. L'aver rinviato la costruzione della chiesa fino al 1182 ha fatto sì che si tenesse conto delle esperienze precedenti. Infatti, Morimondo è un esempio di architettura cistercense già evoluta verso lo stile gotico, com'è sottolineato dall'uso della volta a crociera ogivale, che può creare anche campate rettangolari. Infatti nella navata centrale, esse sono a base rettangolare, e ad ognuna di esse corrisponde una campata quadrata nelle navate laterali aumentando il senso di verticalità. Inoltre la grandezza di Morimondo è dovuta alla presenza di ben otto campate, diversamente dalle chiese abbaziali precedenti normalmente più piccole. Ma la maestosità della chiesa di Morimondo è data dalla essenzialità e dal senso di ordine dei mattoni a vista. L'abbazia di Morimondo, inizialmente costruita in legno, si presenta infatti come un grandioso edificio in mattoni d’argilla prodotti dalla fornace che i monaci costruirono per l’edificazione in muratura del monastero; in una zona in cui non c’erano cave di pietra, l’uso dell’argilla s’imponeva per la facilità di reperimento e per la consonanza alla scelta di povertà dell’Ordine.

Nel chiostro nonostante la costruzione dei tre porticati nel 1500-1505 e la sopraelevazione dei lati nord ed ovest verso la metà del XVIII secolo, è ancora leggibile la tipologia del complesso monastico con la distribuzione degli ambienti. Tra questi vanno ricordati: la sala capitolare che mantiene integralmente le sue caratteristiche originarie, e il refettorio con la cucina. Un'altra particolarità dell'abbazia è quella di essere edificata su più piani a ridosso di un avvallamento del terreno. Il piano del chiostro è il terzo sopra due livelli costituiti da sale costruite con volte sostenute da colonne, inoltre, sopra la sala capitolare, è ancora esistente il dormitorio dei monaci in un'unica sala. Questa elevazione di piani è integralmente esistente verso est e sud. Visto da est e da sud il monastero quindi si presenta come un'imponente costruzione di quattro piani.

L'abbazia di Morimondo inizia la sua storia il 4 ottobre 1134/36 con l'arrivo di un gruppo di monaci fondatori provenienti dalla casa-madre di Morimond, in Francia. Nei primi anni la comunità ebbe una progressiva espansione nel numero delle vocazioni, tanto che in breve furono fondate due abbazie: ad Acquafredda presso Como nel 1153 e a Casalvolone presso Novara nel 1169. Un segno dell'intensa spiritualità è testimoniato dalla fiorente attività dello Scriptorium, finalizzata alla costituzione della biblioteca monastica. Anche dal punto di vista dell'attività agraria si ebbe una notevole espansione con un gran numero di grange. L'edificazione della chiesa fu iniziata nel 1182 e terminata nel 1296. Nel 1237 e nel 1245 per le incursioni delle truppe imperiali pavesi, che saccheggiarono il monastero, i lavori di costruzione dovettero subire lunghe interruzioni.


































































Abbazia di Mirasole

Mirasole è un'abbazia della prima metà del XIII secolo, che si trova presso Milano, nel comune di Opera. Era una delle cascine-abbazie tenute dall'ordine degli Umiliati, che si dedicavano alla coltivazione dei campi e alla fabbricazione di panni di lana con sistemi innovativi per l'epoca: Mirasole possedeva le uniche macchine del circondario che rendevano possibile la trasformazione della lana in feltro. Negli insediamenti degli Umiliati, la collocazione degli edifici ruotava attorno alla corte agricola: chiesa, chiostro, abitazioni, luoghi di lavoro costituivano un tutt'uno. Una specie di monastero-cascina, con ingresso fortificato.
L'ordine fu soppresso nel 1582. Nel 1797, l'intera struttura dell'Abbazia venne assegnata da Napoleone in proprietà alla 'Fondazione Policlinico' di Milano come ricompensa per le cure prestate ai suoi soldati. Nel 2013, cinquecento anni dopo la partenza degli ultimi religiosi dell'abbazia, la Fondazione Policlinico di Milano ha affidato il complesso monastico in comodato gratuito all'ordine dei Canonici regolari premostratensi, ma nel 2015 i frati hanno comunicato il recesso dal contratto a seguito della riduzione del loro numero da 12 a 5.

Il complesso si articola intorno ad una corte (con l'ingresso sormontato da una torre duecentesca) su cui si affacciano i laboratori e gli edifici agricoli e la chiesa, dedicata a Santa Maria Assunta (XIV secolo). La facciata della chiesa, rivolta a sud, simbolicamente, suggerisce lo sguardo rivolto a Cristo, come sole della vita. È caratterizzata da un rosone e da due bassorilievi in terracotta risalenti alla fine del XIV secolo raffiguranti un "Agnus Dei", antica insegna degli Umiliati, e la celebrazione di una Messa. L'interno, a navata unica, presenta nel presbiterio una volta affrescata con le figure dei quattro Evangelisti, mentre sulla parete di fondo troviamo la Santissima Trinità, circondata da angeli, e la Vergine Assunta (affresco databile tra il 1460 e il 1470). Sul lato est troviamo una cappella dedicata alla Natività della Vergine, (1575-76).
Il chiostro presenta un porticato scandito da archi e colonne in pietra, su una delle quali poggia un capitello con scolpito lo stemma di Mirasole, un sole raggiante dal volto umano delimitato dalla falce di luna, entrambi legati ai lavori agricoli.

La storia di Mirasole comincia, probabilmente, prima dell'anno 1000 con l’esistenza di un piccolo basso edificio agricolo ad un solo piano, che è la parte più antica di tutto il complesso, di cui sono ancora rintracciabili i resti. All’inizio del 1200, l'Ordine religioso degli Umiliati si insedia e costruisce la prima sala capitolare e il dormitorio; a fianco edificano la prima struttura industriale facendo nascere la cascina-abbazia dedita alla coltivazione dei campi e alla fabbricazione di tessuti e panni di lana in feltro. Nel trecento la grangia viene protetta da un fossato difensivo perimetrale, alimentato da un canale che, entrando da nord, aziona una ruota a pale collegata al meccanismo dell’edificio industriale. Il complesso aveva due ingressi che allora erano muniti di ponte levatoio: quello principale a est è protetto da una torre, mentre quello secondario a sud dava accesso alla campagna.

La chiesa primitiva, dedicata prima a S. Pietro Martire e poi alla Madonna, è citata nel 1288 ed era di dimensioni più ridotte dell’attuale, con abside semicircolare di cui si ritrovarono le fondamenta nel corso dei restauri e alla quale il campanile aderiva senza esservi incorporato. La chiesa venne ricostruita nella forma e nelle dimensioni odierne all’inizio del Quattrocento e subito dopo venne aggiunto il chiostro addossandolo al lato ovest della chiesa. La torre sopra l’ingresso principale è del tardo Duecento, il campanile del primo Trecento. A metà del Quattrocento venne completata la facciata della chiesa. Sono del 1460-70 gli affreschi dell’abside eseguiti da maestri locali. Nel 1575-76 si apre una cappella laterale nella chiesa.Nel 1797 il convento diventa l’abitazione del fittavolo e la chiesa viene abbandonata. Il fittavolo occupa tutto l’edificio padronale e ne ristruttura i locali; fa edificare il portico neoclassico con terrazzo, trasforma il chiostro nel cortile della sua abitazione e trasforma altri ambienti in legnaia e deposito di attrezzi.